Pagina99 weekend. Nuovo inserto culturale per un nuovo quotidiano italiano. Ecco come debutta il concorrente di Domenicale e La Lettura

Debutta in un bizzarro finesettimana quasi-estivo di febbraio un nuovo inserto culturale del weekend di un nuovo quotidiano italiano. Si tratta di Pagina99 che, in edicola dallo scorso martedì, scansiona la settimana con quattro uscite (martedì-venerdì) e una grande cultural-issue (56 pagine) che esce il sabato ed è disponibile in edicola (e ovviamente sui tablet) […]

Debutta in un bizzarro finesettimana quasi-estivo di febbraio un nuovo inserto culturale del weekend di un nuovo quotidiano italiano. Si tratta di Pagina99 che, in edicola dallo scorso martedì, scansiona la settimana con quattro uscite (martedì-venerdì) e una grande cultural-issue (56 pagine) che esce il sabato ed è disponibile in edicola (e ovviamente sui tablet) anche la domenica. Un prodotto che va a collocarsi nello stesso “mercato” de La Lettura del Corriere della Sera, del Domenicale del Sole 24 Ore, ma anche di Tuttolibri de La Stampa e de La Domenica di Repubblica. Come si difende il nuovo arrivato? Articoli compatti, firme poco battute, testi brevi e una ampiezza di temi a spaziare su tutto ciò che è approfondibile. Con uno sguardo particolare, così come il quotidiano padre, ai numeri, alle statistiche, al data journalism. Vediamo quali sono stati gli argomenti trattati per quanto riguarda arte e cultura nel settimanale che sfoggia i caratteristici titoli in minuscolo e colorati. Colorati come sono le sezioni (storie – rosso; mappe – verde; innovazioni – arancio; idee – nero; arti – viola; ozii – verde) che costituiscono il percorso del giornale.
A pag. 10 Cecilia Attanasio Ghezzi parla di satira e di potere e di come la satira, grazie alle nuove tecnologie e ai social network, riesce a bypassare la censura dei regimi. A pag. 16 Fabio Tacciaria mette insieme arte e evasione fiscale raccontando come commercialisti e consulenti dei grandi ricconi utilizzino in maniera quasi-fraudolenta i porti franchi per sfuggire ai controlli finanziari. Si parla anche di makers digitali, indubbiamente uno dei fenomeni del momento. Due pagine sono dedicate (a pagg. 18 e 19) alle stampanti digitali in 3d. Nell’articolo di Gabriele Catania il settore viene considerato addirittura come una delle plausibili ancore di salvezza del genio artigianale italiano nel medio periodo. Bello l’ampio approfondimento curato da Manuel Orazi (pagg 30 e 31) sulla querelle tutta newyorkese sul Folk Art Museum che deve essere abbattuto per consentire al MoMA di allargarsi (su progetto di Diller&Scofidio) e il cui abbattimento ha trovato la ferma contrarietà di alcune fasce intellettuali americane: a New York City si stanno italianizzando? Stanno diventando come noi che consideriamo la tutela del “vecchio” più importante dello sviluppo del nuovo? Sono le domande che l’articolo si pone concludendo con una chiara intervista dell’architetto e curatore del Maxxi Pippo Ciorra: è giusto abbattere il piccolo museo posto a fianco al MoMA.
C’è anche il nostro Ferruccio Giromini (irresistibili i suoi articoli su Artribune Magazine), su Pagina99. A pag. 32 parla di fumetti proponendo la storia di un’alternativa di lusso e di nicchia a Tex Willer: Bouncer, by Alexandro Jodorowsky e François Boucq. La pag 43 è dedicata alle mostre della settimana e Luca Sebastiani ne approfondisce due: Wunderkammer allestita al Museo Poldi Pezzoli e alle Gallerie d’Italia a Milano e Le surréalisme et l’Object al Centre Pompidou. In bocca al lupo per la nuova iniziativa editoriale in un periodo semplicemente atroce per la carta, stampate e non.

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