La Consulta dell’Arte a Roma elegge i suoi membri. Raffaele Gavarro totalizza più voti, poi Silvia Litardi, Pirri&Kounellis, Laura Palmieri e Davide Dormino. Non senza polemiche

Buono il risultato dell’affluenza con 270 votanti, meno chiare le condizioni e i presupposti attraverso i quali si è arrivati a questo computo, vedremo poi perché. Al Macro di Roma si sono svolte le votazioni per la elezione dei rappresentanti della Consulta per l’Arte, un organismo auto-costituitosi un paio d’anni fa e poi smarritosi nel […]

Buono il risultato dell’affluenza con 270 votanti, meno chiare le condizioni e i presupposti attraverso i quali si è arrivati a questo computo, vedremo poi perché. Al Macro di Roma si sono svolte le votazioni per la elezione dei rappresentanti della Consulta per l’Arte, un organismo auto-costituitosi un paio d’anni fa e poi smarritosi nel nulla fino ad un bizzarro atto di resurrezione da parte dell’assessore alla cultura della città, Flavia Barca, che individuò nell’organismo, che però era nel frattempo decaduto, un interlocutore possibile riguardo alle ancor non prese decisioni sulla sorte del Macro, della sua direzione artistica e di altre impellenze cittadine rimaste purtroppo tali negli ultimi mesi. L’inaspettata chiamata in causa ringalluzzì parte del mondo dell’arte romano, che optò per rilanciare la Consulta: dopo alcune settimane a parlare di legge elettorale – tanto che Matteo Renzi e Silvio Berlusconi potrebbero impiegare meno tempo a confezionare quella per il Parlamento nazionale – il sistema scelto (candidature singole previo raccolta di 10 firme, preferenze multiple fino a cinque, nessuna suddivisione di quote tra i ruoli, residenza a Roma) ha mostrato tutti i suoi difetti.
Tra i tre candidati considerati forti, Francesco Sibilla (avvocato, collezionista ed espressione dell’associazione Arteprima – di cui è vicepresidente – che si è molto spesa organizzativamente per la ripartenza della consulta), Raffaele Gavarro e Silvia Litardi, solo gli ultimi due l’hanno spuntata: i supporter di Sibilla, è quanto si può immaginare dai risultati dello spoglio, hanno appoggiato dalla seconda preferenza in giù anche Gavarro e Litardi, i cui sostenitori non avrebbero ricambiato del tutto disperdendo i voti che dovevano far entrare Sibilla nel quintetto degli eletti. In definitiva i risultati hanno visto Raffaele Gavarro, primo degli eletti, con 146 voi. A seguire la giovane curatrice, coraggiosa e sempre al confine tra arte e architettura, Silvia Litardi (122 voti) e poi la coppia di artisti Alfredo Pirri\Jannis Kounellis (112 preferenze). A seguire l’artista Laura Palmieri (“mi candido per dare voce all’arte proveniente dal Pigneto, contro la candidatura baronale di Pirri&Kounellis” avrebbe dichiarato portandosi dietro sherpa di voti che le hanno garantito 100 preferenze esclusive, con schede che trascuravano completamente la possibilità di esprimere ulteriori nomi) e poi un altro artista, il bravo Davide Dormino (89 voti). Fuori dai più votati, oltre a Sibilla, personaggi come Gianluca Brogna e Marcello Smarrelli.
Il risultato uscito dalle urne, insomma, non presenta, a caldo, una compagine credibile. Tre artisti (quota esorbitante, su cinque membri); due curatori e poi basta. Nessuna rappresentatività al mondo delle fondazioni, delle associazioni, delle gallerie, delle professioni e dei collezionisti. Questo non impedirà, ce lo auguriamo visto anche il momento che la città di Roma sta attraversando, alla Consulta di lavorare bene: non resterà che attendere le prime convocazioni tra i 5 eletti, le prime determinazioni, le prime iniziative. Sta di fatto, ha chiosato il presidente dell’associazione Arteprima Francesco Cascino, che adesso “dovranno fare i conti senza chi sa farli“, alludendo alla sconfitta non prevista del ‘suo’ candidato Sibilla. Vedremo se i cinque membri riusciranno a smentirlo.

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