I due uomini che salveranno Pompei. Un generale dei carabinieri e un dirigente regionale: ecco le nomine, dopo mesi di standby. Manager del turismo e della cultura? Non pervenuti

Qualcosa si muove, in quel di Pompei. Lo scorso agosto il governo Letta aveva approvato il famoso decreto Valore cultura, che tra i vari punti di un programma senza infamie e senza lodi – certo non ambizioso nè rivoluzionario, ma nemmeno del tutto lacunoso -prevedeva anche la nomina di un direttore generale del Grande Progetto Pompei, una […]

Qualcosa si muove, in quel di Pompei. Lo scorso agosto il governo Letta aveva approvato il famoso decreto Valore cultura, che tra i vari punti di un programma senza infamie e senza lodi – certo non ambizioso nè rivoluzionario, ma nemmeno del tutto lacunoso -prevedeva anche la nomina di un direttore generale del Grande Progetto Pompei, una figura con pieni poteri, necessaria “per gestire le emergenze, assicurare lo svolgimento delle gare, migliorare la gestione del sito e delle spese”. Con un portafoglio di 105 milioni di euro, stanziati dalla Comunità Europea.
Da allora, quattro mesi di stallo. Nomine che parevano un nodo indistricabile, le solite lungaggini, le solite pause imbarazzanti, condite di riunioni, consultazioni, valutazioni. E intanto, Pompei, continuava a crollare. Così, nell’ultimo anno, mentre il British Museum raccontava il mito delle due cittadine partenopee inghiottite dal vulcano, con tanto di reperti giunti dall’Italia, sbancando al botteghino e organizzando pure una produzione cinematografica sul tema, l’Italia quello stesso mito lo vedeva impallidire, lentamente, sotto il peso di una trascuratezza diffusa, priva di giustificazione alcuna.
Quattro mesi da quel decreto, che rispondeva a un allarme ormai ineludibile, e finalmente oggi arrivano i nomi. Direttore generale del Progetto Pompei è il generale dell’arma dei Carabinieri Giovanni Nistri, già alla guida del comando carabinieri Tutela patrimonio culturale dal 2007 al 2010; mentre il ruolo di vicedirettore va Fabrizio Magani, direttore regionale dei Beni culturali e paesaggistici d’Abruzzo e responsabile del progetto l’Aquila.

Giovanni Nistri

Giovanni Nistri

Motivazioni? Il primo si è distinto come responsabile di uno dei più prestigiosi nuclei di tutela del patrimonio storico artistico del Paese, “dimostrando sensibilità e determinazione nel contrasto delle forme di illegalità dei beni culturali”; l’altro ha coordinato il piano di restauro del centro storico colpito dal sisma del 2009, “gestendo con puntualità i progetti del Ministero che hanno come scopo principale quello di restituire i beni culturali della città ai suoi abitanti”. Il lavoro sarà complesso: urge la messa in sicurezza e la riqualificazione del sito archeologico, tra i più importanti al mondo, nel tentativo di trasformarlo in uno dei poli di attrazione di punta del turismo italiano.
Un solo punto di domanda: un generale dei Carabinieri e un dirigente regionale, al netto di meriti e virtù, saranno figure sufficienti per ottenere qualcosa che è da sempre, per l’intero territorio nazionale – e per il centro-sud in particolare – una specie di utopia? La cura, la difesa, la valorizzazione e la promozione dei beni storico-artistici, con tanto di ricadute felici sull’indotto, sono per l’Italia un vulnus irrisolto. E la storia di Pompei brucia, con particolare rabbia. Un pool di manager del turismo e della cultura, in grado di ridare impulso alla gestione del sito e di coordinare i vari comparti della gestione, con strategie innovative e grande rigore, è quello che servirebbe e che magari, pià in là, verrà individuato. Intanto, si attendono le prima mosse dei due nuovi responsabili. Sperando che si acceleri, prima di un nuovo crollo.

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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