Artissima restyling. Nuovo logo, nuova veste grafica, nuova direzione. Restano i progetti targati Manacorda, ma con qualche aggiustatina. E poi una scorsa alle gallerie

Torino, Artissima, edizione diciannovesima. Nel 2012 cambia tutto, un’altra volta. O meglio, cambia la sostanza, l’ingrediente base: nuova direzione, affidata a Sarah Cosulich Canarutto, che si avvicenda a quella di Francesco Manacorda, solo due anni fa succeduto ad Andrea Bellini. E a cambiare, di conseguenza, è anche la forma. Quando meno in termini di grafica. […]

Torino, Artissima, edizione diciannovesima. Nel 2012 cambia tutto, un’altra volta. O meglio, cambia la sostanza, l’ingrediente base: nuova direzione, affidata a Sarah Cosulich Canarutto, che si avvicenda a quella di Francesco Manacorda, solo due anni fa succeduto ad Andrea Bellini. E a cambiare, di conseguenza, è anche la forma. Quando meno in termini di grafica. Restyling generale dell’immagine, com’è giusto che sia quando ai vertici c’è un passaggio del testimone.
E allora, abbandonata la scritta minimal e istituzionale degli ultimi anni – che si era già sostituita a quella più giocosa delle edizioni precedenti, morbida e grassettata – arriva un loghetto sempre essenziale e con lettere tutte maiuscole, ma più “birichino”: spartano il font, declinato da un commento di linee (curve, sghembe, angolari) che sul sito si animano in una coreografia flash. Home page tutta nuova, con una grande foto dell’Oval Lingotto al centro – firmata da Sebastiano Pellion Di Persano – e poi all’interno spazi ampi, info essenziali, pagine ridotte all’osso e una larga banda rosa in alto per accogliere logo e menu.
E passiamo al succo. Nella struttura generale tutto appare immutato, ma con qualche aggiustamento. Intanto, per restare in argomento nomine, arriva un nuovo membro nel comitato di selezione delle gallerie: la zurighese Peter Kilchmann. Poi, la sezione “Back to the Future”, ideata da Manacorda e dedicata ad artisti meno conosciuti degli anni ’60 e ’70, viene ampliata con nomi di prestigio dell’art system, tra cui i curatori Vicente Todolí e Jan Hoet, Joanna Mytkowska, direttore del Warsaw Museum of Modern  Art, e Vasif Kortun, direttore SALT e Founding Director del Platform Garanti Contemporary Art Center di Istanbul: comitato curatoriale eterogeneo, che potrà invitare direttamente gli artisti, non limitandosi a passare dalle proposte delle gallerie.

Sarah Cosulich Canarutto Artissima restyling. Nuovo logo, nuova veste grafica, nuova direzione. Restano i progetti targati Manacorda, ma con qualche aggiustatina. E poi una scorsa alle gallerie

Sarah Cosulich Canarutto

Medesimo ragionamento per “Present Future”, la sezione per gli artisti emergenti, realizzata in collaborazione con Luigi Fassi: un comitato di giovani curatori decisamente multietnico, che vede arruolati la statunitense Erica Cooke, lo svizzero Fredi Fischli, il colombiano con base ad Amsterdam Inti Guerrero e l’egiziana Sarah Rifky.
Confermata anche “Artissima Lido”, altra invenzione di Manacorda, con alcuni project space internazionali invitati a realizzare dei progetti in spazi inconsueti del Quadrilatero torinese.
Quanto al progetto culturale di iniziative outodoor, che vede Artissima al centro di un grande percorso cittadino, quest’anno si racchiude tutto sotto l’ironico titolo “It’s not the end of the world”, riferimento alla profezia Maya che si approssima, ma anche un incoraggiamento rispetto alla poco  confortante situazione del finanziamento della cultura in Italia. Budget condiviso con alcuni partner cittadini istituzionali – Castello di Rivoli, GAM, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Fondazione Merz – per la realizzazione di un progetto comune.
Capitolo gallerie, assenti e presenti. Giocano in casa Mangione, In Arco, Peola, Persano, Costa, Noero, Photo&Contemporary e Tucci Russo dalla vicina Torre Pellice. Dalla Capitale arrivano 1/9 unosunove, Bonomo, Guidi, Monitor, S.A.L.E.S., Magazzino, Lorcan O’Neill, Oredaria, Schiavo, mentre da Milano ci sono Cardi Black Box, Coretse, De Carlo, Invernizzi, Prometeo, Photology, Lia Rumma, Vavassori. Confermate, tra le altre, la palermitana Pantalone, la genovese Pinksummer, la pescarese Vistamare, la napoletana Di Marino e la toscana Continua. Tra gli stranieri Mark Müller da Zurigo, Bortolozzi e Schipper da Berlino, solo Casey Kaplan da New York, Sprovieri, IBID, Josh Lilley s Crisp da Londra.
Nella sezione “New Entries“, riservata agli emergenti, quasi tutte presenze straniere (tra cui la londinese Cole, Jeanine Hofland da Amsterdam, SchwarzSociété da Berlino, Joseph Tang e Jérôme Poggi da Parigi, Tempo Rubato da Tel Aviv, Diane Kruse da Amburgo), fatta eccezione per le romane Frutta e Furini.

– Helga Marsala

www.artissima.it

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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