Madrid Updates: la fiera secondo Norma Mangione. Seconda giornata, ad Arco si vedono critici e direttori di museo. E anche tanti italiani

  Se il secondo giorno in fiera è normalmente il più fiacco, nel caso di Arco – che riserva le prime due giornate ai professional day – è anche la miglior cartina di tornasole per verificare il “peso” della fiera. Il primo giorno è riservato ai presenzialisti, al secondo si fa sul serio: e se è così, […]

Se il secondo giorno in fiera è normalmente il più fiacco, nel caso di Arco – che riserva le prime due giornate ai professional day – è anche la miglior cartina di tornasole per verificare il “peso” della fiera. Il primo giorno è riservato ai presenzialisti, al secondo si fa sul serio: e se è così, la fiera madrilena ha passato l’esame alla grande. A parte le comunque attesissime visite rituali – quella dei Principi delle Asturie, quella della Baronessa Thyssen Bornemisza, che già la dicono lunga: ce lo vedete un Napolitano in visita adArtissima? -, oggi c’è stata una vera passerella per critici e direttori di museo di tutta Europa, da Manuel Borja-Villel del Reina Sofia a colleghi tedeschi e olandesi. E anche tanti italiani, Andrea Bellini, Marcella Beccaria, Francesco Manacorda, Beatrice Merz, fino a Francesco Stocchi, interessatissimo al Focus Olanda, come rappresentante del Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam.
Un clima buonissimo, sono entusiasta – confida ad Artribune Norma Mangione, presente nella sezione Opening -. La mia prima impressione è nettamente superiore alle aspettative: qualcuno mi aveva detto che gli spagnoli comprano quasi solo artisti nazionali, ma o questo non è vero, oppure è bilanciato dalla ricca presenza internazionale. Certamente posso dire che se Arco ha subito un terremoto dopo la crisi di un paio di anni fa, ne è uscita alla grande”.

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Redazione

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