Al via le vendite private anche nelle case d’asta francesi. E la casta gallerie/mercanti insorge…

Il mercato dell’arte francese è in progressivo declino? Forse una speranza potrebbe arrivare dall’approvazione di una nuova legge. Il Parlamento francese ha infatti dato il via alla liberalizzazione delle vendite private nelle case d’asta. Precedentemente queste transazioni erano esclusiva delle gallerie e altri mercanti privati, diversamente dal resto d’Europa in cui è pratica abituale. Le […]

Guillaume Cerruti, alla guida di Sotheby’s France

Il mercato dell’arte francese è in progressivo declino? Forse una speranza potrebbe arrivare dall’approvazione di una nuova legge. Il Parlamento francese ha infatti dato il via alla liberalizzazione delle vendite private nelle case d’asta. Precedentemente queste transazioni erano esclusiva delle gallerie e altri mercanti privati, diversamente dal resto d’Europa in cui è pratica abituale. Le vendite private rappresentano il 20% per Sotheby’s Francia, il 10% per Christie’s Francia e il 5% per Artcurial. Una misura contrastata da galleristi e mercanti che hanno paura di veder ridimensionato il proprio campo d’azione, e oggetto di accordi tra gli attori che invece ci vogliono guadagnare, come Sotheby’s, Christie’s, e Artcurial.
Fino ad ora, le case d’asta erano costrette ad inviare le opere alla sede londinese o altri uffici europei. Ad esempio, Guillaume Cerruti, a capo di Sotheby’s Francia, ha raccontato al giornale Les Echos di aver dovuto inviare un dipinto a Sotheby’s Monaco per venderlo al Museo D’Orsay. Un escamotage è quello – macchinoso – di portare avanti le vendite attraverso altre società di loro proprietà, come faceva Artcurial.
Perché preferire la vendita privata? Innanzitutto in asta non ci sono limiti al rialzo del prezzo; in una vendita privata il compratore compete con il venditore e il prezzo invece può scendere; non c’è una data e un orario preciso in cui comprare come avviene in occasione di un’asta; il deposito non è risarcibile e se la banca non approva il mutuo esso viene perso.
Dall’altra parte, il venditore trova più conveniente accettare l’offerta privata per evitare tutti i costi che derivano da un’asta, e per la velocità della transazione se necessita un pagamento urgente.

Martina Gambillara

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Martina Gambillara
Martina Gambillara (Padova, 1984), laureata in Economia e Gestione dell'Arte, si è interessata fin dai primi anni dell'università al rapporto tra arte e mercato, culminato nella tesi Specialistica in cui ha indagato il fenomeno della speculazione nel mercato dell'arte cinese dell'ultimo decennio. Per passione personale si è costantemente dedicata all'osservazione dei risultati d'asta soprattutto del segmento di Arte Contemporanea, estrapolandone i trend e la correlazione con i mercati finanziari. In seguito il suo interesse si è spostato verso i mercati emergenti, da quello cinese scelto per la sua tesi, a quello sud-asiatico e mediorientale. Ha lavorato per gallerie, case d'asta e dal 2011 fa parte dello staff editoriale di Artribune.