Da quando c’è in giro una cosa che si chiama ‘Biennale di Sgarbi’, dire di sì ad una mostra è diventata una notizia

Una notizia al punto che un quotidiano nazionale, come Il Giornale, pubblica oggi una missiva proveniente dal fotografo Guido Fabrizi (ma sul cartaceo c’è un errore e Fabrizi diventa Fabrizio) dove il giovane, invitato da Vittorio Sgarbi alla tappa laziale del Padiglione Italia, prevista in Palazzo Venezia, spiega perché ha detto sì alla mostra e […]

Una notizia al punto che un quotidiano nazionale, come Il Giornale, pubblica oggi una missiva proveniente dal fotografo Guido Fabrizi (ma sul cartaceo c’è un errore e Fabrizi diventa Fabrizio) dove il giovane, invitato da Vittorio Sgarbi alla tappa laziale del Padiglione Italia, prevista in Palazzo Venezia, spiega perché ha detto sì alla mostra e perché, per questo, non vuole essere ghettizzato. E che, anzi, ritiene di avere avuto altrettanto coraggio di coloro che hanno fatto mancare la loro presenza. Tra argomentazioni un filino sgangherate e alcune excusatio assolutamente non petite (“il mio sì non c’entra nulla con la politica”… Ah, e chi te l’ha chiesto!?), Fabrizi forse proprio all’inizio spiega il motivo per cui piglia abbastanza a cuor leggero la partecipazione ad una mostra controversa e potenzialmente dannosa per il curriculum di un artista. In primis perché non è un artista (è un fotografo puro e dunque vive meno il rischio di sputtanarsi), in secundis perché forse non è neppure un professionista, dichiarando di lavorare gratis e senza alcun guadagno. Insomma, lasciamo spazio ai commenti che è meglio va là…

Qui il pdf della pagina de Il Giornale
www.guidofabrizi.com

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