Arriva lo stravagante Pinocchio in stop motion di Guillermo Del Toro

Adotterà un approccio più dark rispetto a quanto siamo abituati? Dopo anni di lavoro che non si sono interrotti neanche in piena pandemia, Guillermo Del Toro e Mark Gustafson, che ne firma insieme la regia, sono pronti a regalare agli spettatori di tutto il mondo un nuovo adattamento del Pinocchio di Collodi

Il Pinocchio di Luigi Comencini non ha eguali, e questo è assodato. Poi è arrivato nel 2019 il tentativo cinematografico di Matteo Garrone, buono ma non eccelso, ed uscendo dall’Italia, nella seconda parte del 2022, sono attesi l’adattamento della fiaba di Carlo Collodi diretta da Robert Zemeckis (versione live-action dall’8 settembre su Disney+) e il racconto animato a firma di Guillermo Del Toro, e su quest’ultimo le aspettative sono altissime. Si può dire a gran voce che nell’autunno/inverno 2022 Netflix e Disney si sfideranno su una delle fiabe più amate, almeno nel nostro Paese, quella che Collodi scrisse con focus non solo l’amore paterno ma anche la capacità e necessità di trovare il proprio posto nel mondo, ma nello specifico come sarà il Pinocchio del regista de Il labirinto del fauno e de La forma dell’acqua? Il teaser trailer fornisce un buon primo approccio per un progetto a cui Del Toro sta lavorando da tempo, senza sosta neanche durante il lockdown, e che sin da subito ha generato attorno a sé grande curiosità.

PINOCCHIO DI GUILLERMO DEL TORO SARÀ UNA STRAVAGANTE RIVISITAZIONE

Il lancio del teaser trailer del Pinocchio di Del Toro ha subito suscitato tanta empatia. Pochi secondi di pura magia, bellezza ed incanto, e tutto in stop motion, con figure che prendono ispirazione dalle illustrazioni dell’artista americano Gris Gimly. C’è una voce guida, quella di un grillo parlante che ha visto il mondo e vuole raccontarlo, “avevo molto da raccontare. Di padri imperfetti, di figli imperfetti. Della perdita e dell’amore”. È così che viene presentata “la storia del bambino di legno con l’anima in prestito”.

IL CAST STELLARE PER IL PINOCCHIO DI DEL TORO

In molti diranno ‘l’ennesimo racconto su Pinocchio’. Sì, l’ennesimo, ma visto il direttore d’orchestra che ne è ha a capo è meglio attendere e vedere prima di esprimere qualsiasi giudizio. Quello che si sa è che sarà una stravagante rivisitazione del racconto classico. “Pinocchio viene reclutato in un villaggio militare perché il Podestà pensa che se il burattino non può morire allora può diventare un soldato perfetto”, ha rivelato Del Toro a Vanity Fair, alludendo al lato più profondo della storia. Ad affiancare il regista è stato Mark Gustafson e nella versione originale il film presenta un cast vocale stellare con Ewan McGregor nei panni del Grillo Parlante, David Bradley in quelli di Geppetto, mentre l’esordiente Gregory Mann presta la voce a Pinocchio. Nel cast vocale figurano anche Finn Wolfhard, la vincitrice dell’Oscar® Cate Blanchett, John Turturro, Ron Perlman, Tim Blake Nelson, Burn Gorman, insieme al premio Oscar® Christoph Waltz e alla vincitrice dell’Oscar® Tilda Swinton.

LA MOSTRA DEDICATO AL FILM IN PROGRAMMA AL MOMA DI NEW YORK

Il MoMA di New York ha anche annunciato una mostra dedicata al film: dal titolo Guillermo del Toro: Crafting Pinocchio, sarà inaugurata il prossimo 11 dicembre. L’esposizione presenterà set cinematografici funzionanti, oggetti di scena, pupazzi, marionette, test di movimento, installazioni video in time-lapse che documentano il complesso processo di realizzazione in stop-motion del film e altro ancora. Il percorso di visita si concluderà con un’installazione immersiva che riunisce video e poster della filmografia di Del Toro.

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

Scopri di più