L’Africa colonizza Ginevra

Musée des Suisses dans le Monde, Pregny - fino al 6 luglio 2014. Nelle sale di un castello del XIV secolo, venticinque artisti africani e oltre settanta opere mai mostrate prima d’ora in Svizzera scandiscono il tempo della contemporaneità, in dialogo perfetto con l’antico. Tra dipinti, video, film, installazioni, interventi, sculture e fotografie. Dopo l’intervista con la curatrice Adelina von Fürstenberg, il report della mostra.

Ginevra, 7 maggio 2014. L’Africa non ha bisogno di sviluppo”, chiosa lo scultore del Bénin Romuald Hazoumé sul finire della conferenza stampa, “ma di pace”. Sulla nettezza conclusiva di questa frase prende avvio l’inaugurazione ufficiale di Ici l’Afrique / Here Africa. L’Afrique contemporaine à travers le regard de ses artistes. La collettiva a cura di Adelina von Fürstenberg presenta venticinque artisti contemporanei africani e oltre settanta lavori nella cornice suggestiva e densissima del Musée des Suisses dans le Monde, fra le sale del Château de Penthes, a qualche chilometro dal centro città.
La collettiva presenta la selezione di artisti provenienti da diverse aree dell’Africa sahariana e sub-sahariana, analizzando processi e tematiche che attraversano la storia di diverse generazioni. Tra i saloni riccamente arredati del piano terra e i due piani superiori, spazi completamente restaurati, numerosi dipinti, interventi, fotografie, video, sculture e fotografie riproducono uno sguardo sull’Africa che sembra provenire dalla parte opposta, dall’altro lato delle esplorazioni occidentali. Nonostante la sofisticata ambientazione della collettiva, infatti, gli artisti africani instaurano un dialogo per contrasto, una panoramica senza gli strascichi concettuali della rappresentazione stratificata occidentale (ars est celare artem).

Ici l’Afrique presenta un percorso ben distribuito, perfettamente incastonato. Un viaggio visuale, antropologico e antropomorfo che, senza la retorica dell’artificio, comprende in se stesso, fra le altre dimensioni: le radici di una società in via di decolonizzazione, come quella degli Anni Sessanta e Settanta, nei ritratti del nigeriano J.D.’Okhai Ojeikere; i sogni di universalizzazione della conoscenza sintetizzata nella serie di disegni infiniti dell’ivoriano Frédéric Bruly Brouabré; così come la rilettura della storia coloniale inglese attraverso l’enorme veliero a piano terra di Yinka Shonibare.
Portati a collimare secondo la logica dell’eterogeneità, gli artisti si fronteggiano e si sciolgono indistintamente gli uni con gli altri, rispetto a fenomenologie estetiche e a luoghi di appartenenza. La caratteristica di questa precisa scelta curatoriale porta, ad esempio, la sala delle armature dedicata a Hazoumé a confinare con la serie di navi spiaggiate fotografate da Zineb Sedira, confluendo infine nel video della funzione speculare di Nadia Kaabi-Linke.

Ginevra, Here Africa - veduta della mostra

Ginevra, Here Africa – veduta della mostra

Fra lavori noti come le foto in bianco e nero di Malick Sidibé e la serie di Oikonomos di Edson Chagas, la mostra ha il pregio assoluto di integrare messaggi culturali e arcipelaghi estetici contemporanei con emergenze umane che rigettano qualsiasi sguardo dell’indifferenza.

Ginevra Bria

Pregny-Chambésy // fino al 6 luglio 2014
Ici l’Afrique / Here Africa. Contemporary Africa through the Eyes of its Artists
a cura di Adelina von Fürstenberg
MUSÉE DES SUISSES DANS LE MONDE
18 chemin de l’Impératrice
www.hereafrica.net


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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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