Sacre conversazioni in video. Bill Viola chez Panza

Le installazioni video della mostra “Reflections” attivano dialoghi esistenziali con gli spazi della villa varesina. E il mitico Bill Viola conversa con la straordinaria collezione di Giuseppe Panza di Biumo. La mostra inaugura stasera, noi ci siamo andati in anteprima.

È consuetudine comune a tutti i luoghi sacri del mondo, dai templi buddisti alle cattedrali cattoliche, che il fedele, prima di accedervi, si lavi le mani con acqua in segno di rispetto. Anche il percorso pensato da Bill Viola (New York, 1951) per Villa Panza, undici videoinstallazioni negli spazi delle Scuderie e al primo piano della villa, comincia con le Ablutions (2005) di un uomo e di una donna che lavano le mani sotto l’acqua scintillante in una lama di luce. Le Reflections della mostra curata da Kira Perov a Villa Panza sono riflessioni e riflessi, riverberi mutevoli su chi guarda e su uno spazio non neutro ma stillante significati.
Nessun suono nei video in mostra: il silenzio contemplativo e il rumore ambientale permettono l’immersione. La settecentesca Villa Menafoglio Litta Panza è luogo di percezione da quando Giuseppe Panza ha cominciato, negli Anni Cinquanta, a costruirvi la sua collezione d’arte contemporanea: le opere ambientali di Flavin, Irwin, Turrell e Maria Nordman, i monocromi di Simpson sono lo spazio di contatto tra l’Io e il mondo, variazioni mutevoli di colore, luce e coscienza individuale.

Bill Viola the Sleepers 1992 Video Installazione Sacre conversazioni in video. Bill Viola chez Panza

Bill Viola - The Sleepers - 1992

Le Reflections di Bill Viola attivano un dialogo intenso con questi spazi. I punti in comune sono molti: i tempi lunghi della contemplazione, la ciclicità del tempo e l’alternarsi delle stagioni, la dialettica tra il buio e la luce. La mostra diventa un percorso spirituale nel quale Viola, creatore di un nuovo umanesimo tecnologico, sfrutta le potenzialità evocative e poetiche del video per illuminare nuovi spazi del sé. Non c’è ironia postmoderna nelle sue opere, qui si fa sul serio.
Nelle antiche scuderie della villa, una stanza ospita The sleepers (1992): dentro sette fusti di metallo, schermi televisivi immersi nell’acqua trasmettono l’immagine di persone addormentate. I lori sogni riverberano sul soffitto una luce azzurrina. Il sonno è il momento in cui la vita e la morte si confondono, in cui il corpo è in stasi, ma la mente agisce in uno spazio separato simulando la vita. In Nantes Triptych le tre età della vita fluiscono su tre schermi, la nascita e la morte come fasi dello stesso ciclo. In The darker side of dawn (2005) un video in time-lapse mostra il trascorrere ciclico del tempo dal buio fino all’alba e poi di nuovo fino alla notte intorno a una quercia antichissima, immobile nei secoli, alter ego della quercia secolare del parco di Villa Panza, mentre il legno del pavimento ottocentesco scricchiola sotto i piedi.

Bill Viola Emergence 2002 Video Installazione Sacre conversazioni in video. Bill Viola chez Panza

Bill Viola - Emergence - 2002

L’ambiente dell’antica cappella della Villa affrescata dal varesino Magatti introduce al capolavoro di Viola, Emergence, del 2002, ispirato da un affresco di Masolino a Empoli. La figura di un giovane emerge dal sepolcro per poi ricadere a terra, accompagnato dagli sguardi di due donne e dallo sgorgare dell’acqua.
Il movimento dell’immagine pittorica, eterna ossessione per i pittori antichi, diventa nel video azione iper-rallentata e ambigua. L’immediata identificazione con il tema cristiano è in cortocircuito: la resurrezione avviene prima della deposizione e catalizza su di sé domande e significati, sospesi tra la morte e la vita.
Il video ha i mezzi per rendere visibile quello che visibile non è. La videocamera diventa l’occhio che permette di filmare il reale ma anche di aprire un mondo nascosto dietro l’apparenza delle cose”. Nelle parole di Bill Viola sembra riecheggiare il pensiero dell’uomo che su quest’idea ha costruito la sua collezione. Per il padrone di casa Giuseppe Panza di Biumo, scomparso nel 2010, “proprio qui sta la capacità dell’arte moderna: essa è veramente realista perché ha trovato i mezzi più efficaci e più immediati per esprimere l’origine di tutte le cose, la vita della nostra coscienza, che è la nostra vera vita, da dove viene tutto”.

Giulia Bombelli

Varese // fino al 28 ottobre 2012
Bill Viola – Reflections
a cura di Kira Perov
VILLA E COLLEZIONE PANZA
Piazza Litta 1
0332 283960
[email protected]
www.fondoambiente.it/beni/villa-e-collezione-panza.asp

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Giulia Bombelli

Giulia Bombelli

Giulia Bombelli (1985, Milano) collabora alla didattica museale del Fondo per l’Ambiente Italiano e della Fondazione Bagatti Valsecchi di Milano. E’ laureata in Storia e Critica dell’Arte all’Università degli Studi di Milano e specializzata in museologia dell’arte contemporanea, arte ambientale…

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