Oro come luce. Oro come la traccia delle utopie. O come la mercificazione dei tempi. Dalle profezie di decadenza etica di Pasolini a “Come le lucciole” di Didi-Huberman. Dodici artisti in mostra da Nicoletta Rusconi a Milano, fino al 5 novembre.
Nathaniel Rackowe - Pathfinding - 2010 - photo Luigi Acerra
Dodici artisti a confronto su un tema simbolico (quello dell’oro), in una mostra suggestiva tra segni e microsegni. Liberamente ispirata al saggio filosofico Come le lucciole. Una politica delle sopravvivenze di Georges Didi-Huberman, e alle riflessioni corsare di Pasolini ne Il vuoto di potere (1975), l’esposizione è attraversata da sponde metafisiche e aspre critiche al sistema politico contemporaneo, visto come diametralmente opposto a un’età aurea.
Tutto è labile, a partire dagli antri luminosi evocati da Pathfinding, installazione fluorescente di Nathaniel Rackowe; talvolta inquietante, come il cinguettio di Oro alla Patria di Liliana Moro. I toni diventano estremamente duri con Mario Airò (Momento Perfetto) e con la videoinstallazione su tre schermi di Mark Aerial Waller, in cui si materializza la maschera del mitico Agamennone, per un viaggio ontologico tra mito e contemporaneità.