I portici di Bologna candidati a Patrimonio Unesco

Il responso sarà comunicato nel 2021. Nel frattempo però Bologna festeggia un grande risultato per le famose architetture, nate nel Medio Evo per iniziativa privata, diventate poi simbolo della città

La città di Bologna si prepara ad un nuovo progetto per il proprio panorama culturale. I portici, le architetture caratteristiche che percorrono tutta la città, con l’obiettivo di riparare i passanti dalle intemperie, sono stati candidati a Patrimonio Unesco. La notizia giunge dagli uffici del Mibact dove il 21 gennaio 2020 il Consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, si è riunito per formulare la lista dei beni candidabili nell’anno 2020.

MA QUALI PORTICI?

Simbolo della città insieme alle due Torri, i portici di Bologna raggiungono 42 km nel centro storico e 62 contando quelli delle aree fuori porta. I primi sono stati edificati in maniera indipendente – oggi diremmo abusiva – nell’alto Medio Evo. La conformazione che conosciamo loro oggi è stata però progettata a partire dal 1288, lasciando ai privati l’onere della costruzione dei portici, con però delle regole ben precise valide per tutti. Ma quali saranno i portici candidati a Patrimonio Unesco? Non certo tutti i 62 km, quanto 12 tratti selezionati con un’accurata ricerca tra quelli centrali e quelli più periferici, riconosciuti come “un elemento identificativo della città di Bologna, sia dalla comunità che dai visitatori, e sono un punto di riferimento per uno stile di vita urbano sostenibile, in cui gli spazi religiosi e civili e le abitazioni di tutte le classi sociali sono perfettamente integrate” – si legge nella motivazione.

SODDISFAZIONE DALLE ISTITUZIONI

“I Portici di Bologna sono la candidatura italiana alla Lista del Patrimonio Mondiale Unesco!
Un grande e meritato traguardo e un risultato di tutta la città. Bologna, ancora una volta, ha saputo esprimere il suo carattere più profondo: la capacità di collaborare assieme e uniti per la nostra città. Ringrazio l’Amministrazione, gli assessori impegnati in questo imponente lavoro e tutti gli uffici il cui apporto è stato e sarà determinante”
, ha commentato Virginio Merola, Sindaco della città di Bologna. Ad esseri inclusi nel documento di candidatura sono le architetture di via e Piazza Santo Stefano, via Galliera, via Manzoni, via Zamboni, il Baraccano, la Certosa, Via Farini, il quartiere Barca, piazza Cavour, strada Maggiore, il portico San Luca e anche il porticato del Museo MAMbo. Il Presidente della Commissione Nazionale, Franco Bernabè, ha dichiarato: “La presentazione della candidatura de I Portici di Bologna alla Lista del Patrimonio Mondiale per il ciclo 202-2021, approvata dal Consiglio Direttivo della Commissione, rappresenta la conclusione di un lavoro corale tra società civile e amministratori locali. La candidatura mette in evidenza il valore universale del portico come elemento architettonico, culturale e identitario”.

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Redazione

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