Biennale Architettura 2018: tutta l’arte di Arcipelago Italia

Non solo architettura nel Padiglione Italia alla Biennale di Venezia ancora in corso. Mario Cucinella ha selezionato anche 10 artisti. Ecco chi sono.

0 cover CT PR L Andreco deGayardonBureau ParidePiccinini RENDER 1 Biennale Architettura 2018: tutta l’arte di Arcipelago Italia

ANDRECO – De Gayardon – Piccinini – Muricinari render (Mountain view), 2016

Se si volessero analizzare i contenuti proposti dal Padiglione Italia alla 16. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia dal punto di vista della produzione artistica, quali progetti, quali autori e quali esperienze diffuse sull’intero territorio nazionale emergerebbero? Una proposta di analisi del progetto curato da Mario Cucinella in 10 tappe, tra arte contemporanea e destinazioni da scoprire nel Paese.

–    Valentina Silvestrini

http://www.arcipelagoitalia.it/home

HU-BE E IL MURALES CON LE STORIE DEGLI ABITANTI DI GIBELLINA

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Mario Cucinella e il team a lavoro all’interno del Teatro di Consagra, a Gibellina

Tra gli artisti direttamente coinvolti in Arcipelago Italia figura l’emiliano Hu-Be. Come documentato da Artribune, nei mesi scorsi, nel corso del suo viaggio in Italia il curatore Mario Cucinella ha fatto tappa a Gibellina, in Sicilia, a cinquant’anni esatti dal terremoto che colpì la Valle del Belice. L’incompiuto Teatro progettato da Pietro Consagra, per un giorno interno, è stato eccezionalmente accessibile: in quell’occasione circa duecento persone “hanno potuto riappropriarsi del suo spazio interno, nonché guardare il murales realizzato da Hu-Be”, racconta Stefania Lattuille di Ascolto Attivo srl nel catalogo di Arcipelago Italia. Soggetto dell’opera è “la notte del terremoto come è stata vocata dall’artista nel confronto con gli abitanti”. Le interviste e i racconti degli abitanti di Gibellina, raccolti nella fase di ascolto nell’attività di partecipazione promossa nei mesi che hanno preceduto l’apertura della 16. Mostra Internazionale di Architettura, hanno fornito a Hu-Be il materiale per l’intervento site-specific.

DA PIETRO CONSAGRA A GIUSEPPE ZUMMO

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Città frontale: Tris trasparente n. 3. Edificio n.7, Edificio n.8, Edificio n.9, 1968, acciaio inox cm 40,5 x 150 x 50cm, realizzato in 3 pezzi unici. Archivio Pietro Consagra

Impossibile, ripercorrendo l’esperienza di Arcipelago Italia e la tappa a Gibellina, non soffermarsi ulteriormente su Pietro Consagra. Tra gli animatori di quell’attività che si è svolta nel suo Teatro, c’era anche l’artista gibellinese Giuseppe Zummo, che ha operato insieme al gruppo di lavoro nello sviluppo del progetto sperimentale sul Belice.Quello che abbiamo fatto è avviare una fase di ascolto con la cittadinanza, per capire in che modo chiudere un progetto fermo de decenni come quello del Teatro di Consagra. L’obiettivo è portare la nostra idea in un contesto importante come quello della Biennale”, aveva raccontato ad Alessandro Teri di Artribune.

ANDRECO

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ANDRECO – Muricinari project – Black ink and acrylic on paper 70 x 50 cm, 2016

Vincitore del primo premio all’International Landscape Architecture Competition Jazzi, il progetto Muricinari sviluppato dall’Environmental Engineer PhD and Visual Artist Andreco, con De Gayardon Bureau e Paride Piccinini, è esposto nell’Itinerario 5. Appennino Sannita, Campano, Lucano di Arcipelago Italia. Con l’obiettivo di “generare virtuosismi e mutuo appoggio tra le energie già̀ presenti” nel territorio di Camerota (Salerno), “mettendo in relazione il mondo dell’associazionismo culturale con quello agricolo, la piccola imprenditoria artigiana e la manodopera locale”, il progetto prevede “la rigenerazione degli stabili di montagna e la realizzazione di un’opera di Land Art su grande scala composta interamente da muri a secco percorribili”. Il titolo dell’intervento rimanda esplicitamente ai “Muricinari”, i costruttori di muri a secco detentori della tecnica del poligonale italico, la stessa di cui c’è traccia anche nei resti pre-greci all’interno del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Divenendo un “attrattore visivo”, l’intervento riuscirebbe a “mettere in connessione i percorsi di montagna e gli stabili da rigenerare (Jazzi) dove avverranno tutte le attività previste”. Con ricadute anche sul fronte occupazionale.

http://www.andreco.org/installations/jazzi-dry-stone-building/

FABRIZIO BELLOMO

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Villaggio Cavatrulli, Cursi (LE), Progettisti: Fabrizio Bellomo, Gruppo di progetto: Fabrizio Bellomo, Ugo La Pietra, Marco Petroni, Domenico Pastore, Ecomuseo delle Cave e della Pietra Leccese di Cursi, Associazione Culturale Planar (Bari), Associazione Culturale Bocche del Vento (Palagianello) Foto: Fabrizio Bellomo

Situato a Cursi, in provincia di Lecce, Villaggio Cavatrulli è uno dei progetti selezionati per l’Itinerario 6. Sub Appennino Dauno / Alta Murgia, Salento del Padiglione Italia 2018. Scavato e modellato nella pietra salentina, il Villaggio è stato concepito dall’autore e dal suo gruppo di lavoro come “sintesi scultorea di un’estesa mappatura su alcuni siti di risulta derivati dal territorio cavato in area pugliese”. Strutturato in due fasi, il percorso intrapreso prova a delineare possibili alternative all’“oneroso problema del recupero” delle cave esaurite o abbandonate, allo scopo di renderle “una risorsa per le comunità locali”.

COLLETTIVO OP

05 op17 Tavolo Palcoscenico dellInterazione ©alessiazeni Biennale Architettura 2018: tutta l’arte di Arcipelago Italia

Opera di svelamento, Molveno (TN), Progettisti: Collettivo OP, Gruppo di progetto: Luca “Lagash” Saporiti, Morgana Orsetta Ghini, Paolo Grigolli, Thomas Boehm, Alessandro Cremonesi Foto: © Alessia Zeni, © Bernardo Zeni, © Alessandro Astegiano, © Serena Sartori, © Alessandro Piffer

Tra i progetti derivanti dalla call lanciata da Mario Cucinella a giugno 2017, alcuni riconoscono all’arte un ruolo fondamentale nella rigenerazione di spazi dismessi in giro per il Paese. È il caso, tra gli altri, di Opera dello svelamento, conoscenza e rinnovamento delle acque, l’intervento artistico/culturale curato da Collettivo OP a Molveno, in provincia di Trento. Lo svuotamento delle acque del Lago di Molveno, vissuto dalla comunità locale come una ferita, ha stimolato un’operazione ispirata a un’analogia: il processo svuotamento/riempimento del lago è stato inteso da Luca “Lagash” Saporiti e dal suo team al pari delle operazioni alle quali vengono sottoposti i bambini affetti da cardiopatia congenita. All’interno del lago, privo di acqua, sono state inserite opere d’arte che hanno “scatenato in tutta la comunità il desiderio di riappropriarsi” del territorio, andando oltre la situazione di disagio generata dall’assenza di acqua. Opera delle svelamento è parte dell’Itinerario 2. Alpi Orientali.

https://collettivoop.com/

STUDIO IDEA+

6. ph Ilaria Margutti opera Ketty Tagliatti IMG 8631 Biennale Architettura 2018: tutta l’arte di Arcipelago Italia

Caserma Archeologica, Sansepolcro (AR), Progettisti: Studio Idea+, Gruppo di progetto: Monica Gnaldi Coleschi, Domenico Fata, Foto: Ilaria Margutti, Elisa Nocentini, Samuel Webster

Tra le storie raccontate nell’Itinerario 4/Appennino è compresa quella dell’’“architettura di comunità”, sviluppata da Studio Idea + con la CasermArcheologica, a Sansepolcro, in provincia di Arezzo, nell’area interna Valtiberina-Casentino. Il progetto ha permesso agli spazi della locale Ex Caserma dei Carabinieri, inutilizzati dagli anni Novanta, di tornare a vivere; al loro interno sono ora disponibili il primo spazio espositivo e laboratoriale dell’intera Valtiberina – dedicato ai linguaggi delle arti contemporanee attraverso percorsi di co-creazione condivisi con gli artisti, i ragazzi e i professionisti culturali del territorio – e un co-working per giovani professionisti.

http://www.casermarcheologica.it/

MIMMO PALADINO

7. Acquedotto Alto Calore Solopaca BN Biennale Architettura 2018: tutta l’arte di Arcipelago Italia

Acquedotto Alto Calore, Solopaca (BN), Progettisti: Mimmo Paladino (progetto artistico); Nicola Fiorillo (progettazione architettonica); Cannata & Partners (lighting design), Gruppo di progetto: x Foto: Pasquale Palmieri

L’Acquedotto Alto Calore Sorgenti nascoste e lo sciamano dell’acqua a Solopaca, in provincia di Benevento, è stato concepito insieme all’artista Mimmo Paladino. Con quest’opera, compresa nell’Itinerario 5. Appennino Sannita, Campano, Lucano, Paladino “cicatrizza con una tintura cobalto i tagli inferti dall’opera di ingegneria della montagna, valorizzando l’ingresso di un acquedotto”, come precisa il catalogo di Arcipelago Italia.

RE – LA CASA DELL’ARTISTA

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RE-La Casa dell’artista, Nughedu San Nicolò (SS), Progettisti: COR arquitectos – Roberto Cremascoli; Studio Associates – Nicolò Galeazzi, Gruppo di progetto: x, Foto: © Nicolò Galeazzi, © Ivan Bravi – Fondazione di Sardegna, © COR e Studio

In Sardegna, l’esperienza di RE-La Casa dell’artista a Nughedu San Nicolò, in provincia di Sassari, ha preso forma nel corso di una ricerca sullo spopolamento promossa dalla Regione stessa. Presentata in anteprima da Artribune, mediante la fotografia ha generato una poetica occasione di riflessione su una delle questioni più urgenti – e comuni – in molte aree interne italiane. In mostra, a Venezia, è inserita nell’Itinerario 8. Sardegna.

DA ORGOSOLO A CITTÀ DI CASTELLO

9 ©Urban Reports Alessandro Guida Orgosolo 000 Biennale Architettura 2018: tutta l’arte di Arcipelago Italia

Orgosolo Foto: ©Urban Reports – Alessandro Guida

Oltre ai progetti compresi nei grandi espositori dedicati agli itinerari attraverso il Paese, nel percorso di visita di Arcipelago Italia è incluso il docufilm L’altro Spazio. Viaggio nelle aree interne dell’Italia, prodotto da Someone srl e RaiCinema, per la regia di Marcello Pastonesi e Carlo Furgeri Gilbert. Almeno due i luoghi significativi sul fronte artistico da segnalare: la Fondazione Burri a Città di Castello, in Umbria, nata per volontà dello stesso Alberto Burri e Orgosolo. Nel paese della Sardegna, situato nella cosiddetta “Barbagia di Ollolai”, il muralismo si è nei decenni radicato come una imprescindibile forma di espressione comunitaria. Attualmente si contano circa 200 opere, che costituiscono un “museo all’aria aperta”, alla cui realizzazione hanno contribuito artisti locali e internazionali.

MUSABA DI NIK SPATARI E HISKE MAAS

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MUSABA – Fondazione Spatari/Maas

Non c’è solo la realtà di Farm Cultural Park, fondata da Andrea Bartoli, tra le esperienze significative dell’Itinerario 7. Appennino Calabro-siculo. Alla luce della distintiva “commistione di arte e paesaggio emblematica di molte riflessioni potate avanti con Arcipelago Italia”, anche MuSaBa – Parco Museo Santa Barbara, creato nel 1969 dagli artisti Nik Spatari e Hiske Maas, è stato selezionato per la mostra veneziana.

https://www.musaba.org/

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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