Cesare Pavese e la poesia della solitudine. A 70 anni dalla morte

Moriva suicida settanta anni fa, in un’afosa nottata torinese, uno degli autori più severi della letteratura italiana del Novecento, che ancora si specchia idealmente nell’eterno scorrere delle acque del Belbo, il fiume che lo vide bambino e ragazzo. Alla continua ricerca di un equilibrio civile e spirituale, la sua opera ci parla ancora oggi della coscienza tormentata dell’individuo.