Aste fisiche, cataloghi virtuali. L’esempio di Sotheby’s

Arte, valutazioni, mercato. Questi sono gli ingredienti alla base delle aste, circuito necessario e complesso poiché il valore dell’opera è determinato da una serie di caratteristiche immateriali (artistiche, culturali, sociali, storiche, simboliche) riconosciute e condivise dalle parti che animano tale sistema, di cui Sotheby’s è uno dei protagonisti.

Il fatto che queste opere abbiano un loro valore sul mercato le fa sembrare particolarmente vive. L’importante è che siano sempre i soldi a inseguire l’arte, e non il contrario”. Le parole sono di Damien Hirst, artista tra i più apprezzati/criticati, all’alba dell’emblematica storica asta di Sotheby’s del 2008. Il 15 settembre, in contemporanea al crack di Lehman Brothers a New York, Sotheby’s a Londra presenta all’incanto Beautiful Inside My Head Forever. Il titolo, attribuito da Hirst al pari di un’opera, è un monito non casuale e l’operazione segnerà un punto nella storia dell’economia. L’anomalia e l’eccezione, nelle quasi trecento opere riversate contemporaneamente dall’artista sul mercato senza mediazione di gallerie e dealer. Mentre il mondo dell’economia è devastato e destabilizzato dall’effetto esplosivo del crollo dei titoli in borsa, i vertici della casa d’asta più potente del globo sperano che l’annunciato incanto (parola polisemica che nell’oscillazione del senso connota e unisce la vendita con rilancio a voce dell’offerta e la magia dell’arte) serva a evitare l’effetto domino sui propri titoli in borsa.
Il mondo dell’arte guarda l’operazione Hirst/Sotheby’s con molta preoccupazione: il fallimento dell’asta provocherebbe la sfiducia dei collezionisti/investitori di settore e ulteriori gravi danni economici, ma Hirst ne esce vincitore e più ricco, i titoli della casa d’asta crescono, in controtendenza generale, mentre l’arte, o chi per lei, s’interroga sull’accaduto. Se per Ruskin il prezzo rappresenta, il più delle volte, la misura del desiderio di possesso dei ricchi, le case d’asta restano il più importante tavolo verde, dove puntare al rialzo equivale a riconoscere e sostenere, comunque, non solo il business ma anche il valore culturale di un’opera e di un artista.

Sotheby's

Sotheby’s

LA STORIA DI SOTHEBY’S

Tra le più importanti case d’asta, Sotheby’s, fondata nel 1744, nell’autunno del 1999 è stata la prima, poi seguita da Christie’s, a proporre Italian Sale, asta di arte italiana. Tra varie informazioni, il sito presenta accurati cataloghi, consultabili e scaricabili, delle sezioni con le opere in vendita, introdotte da saggi, riprodotte in alta definizione, corredate da dettagliate informazioni (passaggi di proprietà, presenza nelle principali esposizioni, pubblicazioni) e danno conto dell’offerta/prezzo di base, risultato di un complesso calcolo determinato da più fattori, alla base le indagini di mercato e l’importanza dell’opera. Un esempio, In context italian art 2017, opere di artisti storici italiani, svelate nei retroscena dalle preziose foto di Ugo Mulas, di Enrico Castellani nel suo studio o con Mack, Manzoni e Laszlo alla Galleria Azimut di Milano nel 1960; e poi Lucio Fontana alla Biennale di Venezia nel 1958 e nell’insolita veste di modello per Uomo Vogue nel 1967, così come pure Alighiero Boetti.

Adele Cappelli

www.sothebys.com

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #40

Abbonati ad Artribune Magazine
Acquista la tua inserzione sul prossimo Artribune

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Adele Cappelli

Adele Cappelli

Adele Cappelli (Ascoli Piceno, 1967) si occupa di arte contemporanea, formazione e comunicazione in ambito culturale-artistico. Docente di Pedagogia e Didattica dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Urbino e docente a contratto di Storia dell’Arte Contemporanea all’UNICAM-Corso di Laurea Disegno…

Scopri di più