Bentornato colore! Report dalla fiera Vienna Contemporary 2018

Materia primaria dell’espressività artistica ad uso astratto, gestuale, impulsivo, ribelle, indisciplinato, realistico, concettuale, naïf, geometrico, optical. Parliamo del colore appeso alle pareti, naturalmente, che durante la fiera viennese è perfino uscito fuori dalla tela, ma certamente non fuori dal contesto…

È stata l’ultima apparizione sulla scena artistica viennese per la kazaka Christina Steinbrecher-Pfandt, per sette anni direttrice della più importante fiera austriaca dedicata al contemporaneo (che si è svolta dal 27 al 30 settembre). Una edizione che per certe caratteristiche le è andata letteralmente “a pennello”, a lei che ha una predilezione per i colori, un feeling dichiarato allusivamente nel ricoprirsi di abiti vivaci, da lei stessa disegnati e cuciti.  Arrivata a Vienna nel 2012, per i primi due anni Steinbrecher-Pfandt ha condiviso l’incarico fianco a fianco con la russa Vita Zaman, quando la fiera navigava sotto l’etichetta Vienna Fair, e poi, dal 2014, l’ha diretta in solitaria. Già l’anno successivo aveva accompagnato il traghettamento del team organizzativo sotto una nuova ragione sociale, l’attuale Vienna Contemporary, giunta quest’anno in buona salute alla sua quarta edizione.

IL FUTURO DI CHRISTINA

La ormai ex direttrice andrà a stabilirsi a San Francisco dove – ci ha raccontato – risiede la sua famiglia, senza però rivelarci i suoi piani futuri. Gli auguri di Artribune per la sua futura carriera sono stati da lei ricambiati con un gesto delizioso, certamente indirizzato ai nostri lettori. E il nostro video ve lo mostrerà… Per il resto, è stato un addio vivace nell’ambito di una edizione sorprendentemente colorata, energica, con un piglio pienamente internazionale e con un pubblico numeroso, compreso quello dei collezionisti istituzionali. Non abbiamo scorto picchi qualitativi d’eccellenza, ma la proposta non ha deluso, e sicuramente la fiera sale almeno di un gradino nel ranking europeo, sia per l’impegno organizzativo e i servizi offerti – giudizio largamente condiviso tra gli espositori, compresi quelli italiani – sia per l’attrazione dei media internazionali e la partecipazione del pubblico.

APPUNTAMENTO FINO AL 2022

Molto frequentata, per esempio, l’area Talk, che è pur sempre l’indice di un approccio collettivo alle tematiche scaturite dall’arte contemporanea in risposta alle emergenze storico-sociali e antropologiche. D’altronde, il carattere tattico di Vienna Contemporary esprime appieno il mutamento di valore dell’oggetto artistico nel fissare già da ora, e con precisione “millimetrica”, i suoi futuri appuntamenti fino all’anno 2022.

– Franco Veremondi

Vienna Contemporary
Marx Halle
Karl-Farkas-Gasse 19, 1030 Vienna
www.viennacontemporary.at

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Franco Veremondi

Franco Veremondi

Nato a Perugia, residente a Roma; da alcuni anni vive prevalentemente a Vienna. Ha studiato giurisprudenza, quindi filosofia con indirizzo estetico e ha poi conseguito un perfezionamento in Teoretica (filosofia del tempo) presso l’Università Roma Tre. È giornalista pubblicista dal…

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