Professionisti della cultura: come si stanno muovendo le cose oggi in Italia?

Saperi e competenze per il patrimonio culturale. Profili e formazione è stato l’incontro virtuale indetto da Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali per riflettere su come formare al meglio i professionisti di oggi in relazione alle sfide che si prospettano per musei e istituzioni culturali.

Si è svolta nella mattinata di giovedì 18 febbraio 2021 la presentazione Saperi e competenze per il patrimonio culturale. Profili e formazione, un incontro tra relatori di alto profilo per illustrare e discutere gli esiti di alcune ricerche condotte nel 2020 in tema di formazione e professionalità che operano nell’ambito della gestione e della valorizzazione del patrimonio culturale. L’incontro online è stato organizzato dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, una Fondazione di partecipazione specializzata nella ricerca e gli studi avanzati nell’ambito delle competenze del Ministero per i beni e le attività culturali. L’obiettivo della ricerca è stato quello di analizzare i rapidi cambiamenti in corso che riguardano i musei e le istituzioni culturali, essenziale per capire quali sono le sfide che i professionisti di oggi si trovano ad affrontare (sostenibilità, ambiente e sviluppo del territorio in prima linea). E soprattutto, di quali strumenti intellettuali e conoscitivi devono trovarsi in possesso per svolgere al meglio il proprio ruolo.

LA CONFERENZA DI FONDAZIONE SCUOLA DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI: LE RICERCHE

La conferenza rientra in un dibattito europeo al quale la fondazione partecipa come partner di CHARTER, progetto quadriennale finanziato nell’ambito del programma Erasmus+ e finalizzato a creare una strategia coordinata tra tutte le nazioni UE. La ricerca si è quindi divisa in due filoni tematici principali: da una parte, l’analisi dell’entrata nel mondo del lavoro dei laureati nel settore dei beni culturali, considerando gli aspetti qualitativi e quantitativi, condotta in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione della Facoltà di Medicina e Psicologia- Sapienza Università di Roma. Dall’altra, una indagine statistica, condotta in collaborazione con Troisi Ricerche s.r.l. e CLES s.r.l, rivolta ai luoghi della cultura e effettuata rilevando una quantità di dati prodotti dalle interviste rilasciate da professionisti impiegati in oltre 900, tra musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali, Capitali italiane della Cultura.

LA CONFERENZA DI FONDAZIONE SCUOLA DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI: ALCUNE CONCLUSIONI

I risultati emersi hanno fatto necessariamente riflettere sul ruolo ancora marginale di alcune figure professionali nei luoghi della cultura italiana. Mentre sono ben radicati profili quali il Responsabile del patrimonio archeologico nelle Aree e parchi archeologici, il Responsabile bibliotecario nelle biblioteche e il Responsabile archivista negli archivi, è stata riscontrata la mancanza di uno sviluppo riguardante non il cosiddetto “core business”, ma quello che riguarda i servizi rivolti al pubblico, come la didattica, le attività educative e quelle di comunicazione (ancora carente ad esempio, rispetto ad altri paesi europei, la figura del registrar). Quanto all’analisi del titolo di studio, che permette di ricostruire un quadro del livello formativo delle professionalità attualmente operanti, è stato rilevato come – differentemente da quanto avveniva in un passato anche recente – l’accesso ai ruoli direttivi vede, oggi, una selezione basata su ben definiti requisiti culturali: in gioco non c’è solo la laurea, ma anche il possesso di ulteriori livelli di specializzazione, come i dottorati di ricerca; importanti sono anche le soft skill, che non definiscono il livello di istruzione di un futuro direttore, quanto la sua capacità di lavorare in un gruppo e ricoprire una carica direttiva capace di far interagire i tanti e differenti soggetti di un’istituzione culturale.

LA CONFERENZA DI FONDAZIONE SCUOLA DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI: I RELATORI

Dopo i saluti di apertura di Vincenzo Trione e Alessandra Vittorini, rispettivamente presidente e direttrice di Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, hanno partecipato con contributi e testimonianze Marco D’Alberti, presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, Daniela Esposito, professore ordinario della Sapienza e già coordinatore del sistema delle scuole di specializzazione nei beni culturali, Marina Giuseppone, direttore generale Organizzazione del Ministero, Maria Vittoria Marini Clarelli, a capo della Sovrintendenza capitolina, Lluis Bonet, professore di Management Culturale dell’Università di Barcellona e capofila del progetto europeo CHARTER a cui la Scuola partecipa attivamente, Stefano Battini, presidente della Scuola nazionale dell’Amministrazione. Saperi e competenze per il patrimonio culturale. Profili e formazione ha avuto il merito di creare un confronto tra professionisti provenienti da vari ambiti attorno a un tema di prioritario interesse per la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, in quanto istituto di formazione con la missione di valorizzare le risorse umane operanti nella gestione del patrimonio culturale. Un’occasione che ha permesso di far incontrare – anche se solo virtualmente – professionisti specializzati provenienti da diversi ambiti, permettendo di confrontarsi e dando risposta a numerosi quesiti. Ma anche per dar spazio a nuove domande, che saranno oggetto di future indagini e ricerche.

-Giulia Ronchi

www.fondazionescuolapatrimonio.it

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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