Victor I. Stoichita – L’occhio e lo sguardo ovvero Giotto e Lacan

Informazioni Evento

Luogo
ACCADEMIA NAZIONALE DI SAN LUCA - PALAZZO CARPEGNA
Piazza Dell'accademia Di San Luca 77, Roma, Italia
Date
Il
Vernissage
18/11/2022

ore 17

Biglietti

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, con prenotazione obbligatoria scrivendo a: [email protected]

Curatori
Victor I. Stoichita
Uffici stampa
MARIA BONMASSAR
Generi
incontro - conferenza
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Conferenza di Victor I. Stoichita, professore emerito dell’Università di Friburgo e socio straniero dell’Accademia dei Lincei con L’occhio e lo sguardo, ovvero Giotto e Lacan.

Comunicato stampa

Venerdì 18 novembre 2022, alle ore 17.00, L’Accademia Nazionale di San Luca presenta il quarto appuntamento con LA VISIONE, il ciclo di incontri a cadenza mensile che coinvolge personalità di spicco del mondo culturale e scientifico internazionale, invitate a raccontare il proprio particolare punto di vista e a interrogare la nostra contemporaneità.

VISIONE è la principale modalità di percezione delle arti figurative, comprendenti - nella tradizione classica da cui nasce e si sviluppa l’Accademia Nazionale di San Luca - Pittura, Scultura e Architettura.

VISIONE è anche quella del mondo, della storia e degli uomini, nucleo concettuale ed etico che anima l’attività di ogni artista e che ogni osservatore dell’opera d’arte accoglie e acquisisce, facendola propria.

VISIONE è ancora, per il mondo delle arti, tutto ciò che, pur provenendo dall’esterno dei suoi confini, abbia la capacità di allargarli e rinnovarli.

VISIONE infine è, letteralmente, ‘apparizione’ intesa come il manifestarsi, inaspettato e apparentemente irragionevole, del nuovo e del rivoluzionario. Un miracolo laico che spetta in primis agli artisti e agli scienziati ma poi di fatto a tutti gli esseri umani.

Dopo gli interventi di Agostino De Rosa, architetto e professore ordinario presso l'Università Iuav di Venezia, Giacomella Orofino, professoressa ordinaria di Lingua e letteratura tibetana e di Civiltà e religioni indotibetane, Sir Roger Penrose, Premio Nobel per la Fisica 2020, il programma prosegue con Victor I. Stoichita, professore emerito dell’Università di Friburgo e socio straniero dell’Accademia dei Lincei con L’occhio e lo sguardo, ovvero Giotto e Lacan.

Abstract dell’intervento: È un fatto risaputo quanto poco Vasari apprezzasse la maniera di Giotto di dipingere gli occhi. Sebbene ne celebrasse l’arte in quanto arte degli affetti, malgrado lo straordinario dinamismo di alcune teste, la rappresentazione giottesca degli sguardi lo infastidisce. Il brano vasariano segnala la particolare maniera con cui Giotto rendeva, dipingendo, l’organo della vista e le sue peculiarità anatomiche (il bulbo oculare con le sacche lacrimali), senza nascondere una certa riserva rispetto al posto occupato, nella rappresentazione giottesca dei sentimenti, allo sguardo. La lacaniana “schize dell’occhio e dello sguardo” trova qui una delle sue prime paradossali premonizioni. E in questa luce che la conferenza si propone un’analisi attenta di una delle scene chiave della decorazione della Cappella Scrovegni di Padova.

Victor Stoichita (Bucarest 1949) è professore emerito dell’Università di Friburgo (Svizzera) e socio straniero dell’Accademia dei Lincei. Si è laureato in lettere moderne a Roma sotto la guida di Cesare Brandi e ha ottenuto il dottorato di ricerca e l’abilitazione alla ricerca alla Sorbona con una giuria presieduta da André Chastel. Ha svolto attività di insegnamento e di ricerca in varie università e istituzioni europee e americane (Bologna, Settignano, Madrid, Parigi, Harvard, Princeton, Washington, Santiago di Chile, Buenos Aires, Berlino, Bucarest, Kyoto). Nel 2014 ha occupato la cattedra del Museo di Louvre, in 2016 la cattedra Panofsky del Zentralinstitut für Kunstgeschichte di Monaco di Baviera, nel 2018 la cattedra europea del Collège de France. Nel 2015 ha ricevuto il premio dell’Accadémie Française per il suo romanzo autobiografico Oublier Bucarest, tradotto in italiano nel 2022 presso Bordeaux Edizioni sotto il titolo Ritorno a Bucarest e nel 2020 la Medaglia Martin Warnke e il premio della Fondazione Aby Warburg di Amburgo. I suoi studi di storia dell’arte che si avvalgono dei più recenti contributi della semiologia, dell’antropologia dell’immagine e dell’estetica della ricezione, sono stati tradotti in una quindicina di lingue. In Italia sono disponibili molti suoi lavori: L’invenzione del quadro (1998), Breve storia dell’ombra (2000), L’ultimo Carnevale. Goya, De Sade e il mondo alla rovescia con Anna Maria Coderch, L’effetto Pigmalione (2006), Effetto Sherlock (2017) con la casa editrice il Saggiatore, Cieli in cornice (2003) con la Casa editrice Meltemi, L’immagine dell’altro (2019) per la casa Usher.