UrbsArt 2018
In occasione del natale di Roma, torna presso il Palazzo Falconieri, in via Giulia, sede dell’Accademia d’Ungheria il festival multiartistico UrbsArt.
Comunicato stampa
URBSART 2018
C O N C R E T A.FESTAPOESIA
19 aprile – 6 maggio
Accademia d’Ungheria in Roma, via Giulia 1
da un'idea di Giuseppe Garrera, István Puskás, Sebastiano Triulzi ed Ervin Hervé-Lóránth
Dal 19 aprile al 6 maggio 2018, in occasione del natale di Roma, torna presso il Palazzo Falconieri, in via Giulia, sede dell’Accademia d’Ungheria il festival multiartistico UrbsArt.
La nuova iniziativa dell'Accademia d'Ungheria in Roma, analogamente alla prima edizione tenutasi nel 2017, intende presentare le ultime tendenze della cultura urbana promuovendo dialoghi tra giovani artisti, poeti, musicisti, performers, fashion designer, cineasti provenienti da più di 10 paesi del mondo. Il Festival è promosso nell’ambito della Presidenza di turno dell’Ungheria al Gruppo di Visegrád (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria).
L’UrbsArt 2018 prenderà il via nella tarda mattinata del 19 aprile p.v. con l’evento
CONCRETA.FESTASTREETART, nel corso della quale sei artisti/writers (Paolo Bielli, Carlo Inglese, Péter Weiler, András Győrfi, Kristóf Kőmíves, Lilla von Puttkamer, Albrecht Fresch) entreranno in azione negli spazi esterni del Palazzo Falconieri con bombolette, vernice spray, adesivi artistici e stencil.
La seconda edizione di UrbsArt verrà dedicata alla lingua e alla poesia nelle sue varie forme:
il 21 aprile p.v. dunque avrà inizio, con il sostegno di Lorenzo de’ Medici The Italian International Institute, il festival di poesia e musica CONCRETA.FESTAPOESIA. Una grande mostra, e ogni venerdì e sabato incontri di poesia (poeti dall’Ungheria, dall’Italia, dalla Svezia, dalla Norvegia, dalla Slovacchia, dalla Francia, dalla Germania, dalla Finlandia, dalla Polonia, dalla Repubblica Ceca, dagli USA), arte (esposizioni e omaggi monografici) e musica (concerti d’avanguardia e di ricerca sonora e visiva).
Il tema è quello della lingua liberata, del gioco e della libertà grammaticale, dell’attraversamento dei confini delle parole, della sperimentazione sulla lingua, delle scritture di ricerca verbo visive, concrete e asemantiche, dagli anni Sessanta fino ad oggi. Non solo un grande omaggio alla furiosa e giocosa stagione storica della poesia di ricerca, esplosa all’indomani della seconda guerra mondiale, da subito internazionale, e fatta di sconfinamenti e superamento di barricate e steccati linguistici, tra jeux des mots, versi, calligrammi, nonsensi, disseminazioni, girandole sillabiche, materiali verbali, euforie alfabetiche, verso terre nuove e per disfarsi dal significato e vivere senza più linguaggi e patrie e ragioni grammaticali, ma anche e soprattutto un resoconto odierno, attuale, dei felici distruttori di tutte le lettere e di tutti gli alfabeti, perché il loro operato non è mai cessato e continua nei territori della ricerca verbale d’oggi, ancor più che nel passato sognando una lingua catastrofica, extraterritoriale, fluida, imprendibile, che non si lasci parlare e afferrare, che non persuada e commercializzi il mondo e il sentire: un progetto esemplare di scritture di ribellione (asemantiche, infantili, non allineate, disubbidienti, incomprensibili, sbagliate) con tanto di sparizione elocutoria di ogni io in vista di uno spazio verbovocovisuale dove smarrirsi irrimediabilmente e da cui non fare più ritorno.
La rassegna di poesia che si tiene all'Accademia d’Ungheria in Roma e che vede incontrarsi e far festa poeti musicisti artisti di ricerca da ogni parte del mondo è un’occasione per il pubblico e per tutti gli appassionati (gli “incurabili”, come li chiamava Brodskij) di aggirarsi per i territori, senza franchigie e confini, della poesia, tra suoni, balbettii, sillabazioni, lallazioni, tartagliamenti, in un grande omaggio alla lingua e ai regni dell’insignificanza e alla dimestichezza con l’insensatezza e le assurde e poco serie giustificazioni dell’arte del far versi e cercare suoni.
Si inizia sabato 21 aprile alle ore 17.00 con inaugurazione della MOSTRAPOESIA, l’incontro con i primi poeti e musicisti (Carlo Bordini, Petr Vrba, Cia Rinne, Mariangela Guatteri, Kinga Tóth, Rudolf Szilágyi, Pawel Kulczyński, Slávo Krekovič, Soós Gergő, Petr Vrba ), cena slava, per proseguire ogni venerdi e sabato tra letture, concerti, esposizioni, cene, azioni, esperimenti.
Nei giorni 21 aprile, 27-28 aprile, 4-5 maggio LETTURE di Nanni Balestrini (Italia), Katalin Ladik (Ungheria), Carlo Bordini (Italia), Kinga Tóth (Ungheria), Endre Szkárosi (Ungheria), Jean-Marie Gleize (Francia), Silvia Tripodi (Italia), Oswald Egger (Germania), Marco Giovenale (Italia), Michele Zaffarano (Italia), Gustav Sjöberg (Svezia), Mario Corticelli (Italia), Sharon Mesmer (USA), Mariangela Guatteri (ITALIA), Gunnar Berge (Norvegia), Cia Rinne (Svezia), Giulio Marzaioli (Italia), Mario Moroni (Italia), Eric Houser (Francia), Luc Bénazet (Francia), Mária Ridyonova Ferenčuhová (Slovacchia), Johan Jönson (Svezia),
e MUSICAPOESIA- cioé concerti di Daniele Roccato, in collaborazione con il Conservatorio di Santa Cecilia, Pawel Kulczynski, Slávo Krekovič, Rudolf Szilágyi, Soós Gergő, Petr Vrba, Luca Venitucci, Elio Martusciello,
e esposizioni di editori e pubblicazioni di settore (da IkonaLíber di Fabrizio Rossi, alle edizioni Arcipelago - collana ChaBook, a quelle del Verri, e di Derive e Approdi, o della Camera verde, e Fuoriformato ecc.), nonché la presentazione del volume delle poesie di Gianni Toti in formato “realtà aumentata” dell’ Editore Rubettino/Casa Totiana il 24 aprile.
Per tutta la durata del festival, la galleria ospita la MOSTRAPOESIA, esposizione di opere originali provenienti dalla collezione privata di Giuseppe Garrera (ciclostilati, edizioni pirata, libri, fogli, manifesti, locandine, scritte) di alcuni dei più importanti protagonisti, storici e attuali, delle scritture di ricerca, da Hansjörg Mayer con le leggendarie edizioni “futura” a Timm Ulrichs, Klaus Burkhard, Max Bense, Reinhard Döhl, Bob Cobbing, Wolf Vostell, Ben Vautier, Ilse e Pierre Garnier, Eugen Gomringer, Hiro Kamimura, Yoko Ono, Augusto De Campos, Ferdinand Kriwet, Henri Chopin, Gerhard Rühm, Jiri Valoch, gli ungheresi Katalin Ladik, Endre Szkárosi, Anne Tardos, Tóth Kinga, Soós Gergő, Szilágyi Rudolf, gli italiani Emilio Villa, Carlo Belloli, Adriano Spatola, Arrigo Lora Totino, Anna Oberto, Giovanna Sandri, Patrizia Vicinelli, Irma Blank, Mirella Bentivoglio, Rosa Foschi, Luca Patella fino ai contemporanei Marco Giovenale, Mariangela Guatteri, Enzo Patti, Ivana Spinelli, Laura Cingolani, Francesco Aprile, Francesca Biasetton, Federica Luzzi, Rafael Gonzales, Jim Leftwich, John M. Bennett, Federico Federici, Matteo Fato, Carl Baker, Max Renkel, Axel Catalayud, Sacha Archer, Dirk Vekemans, Mike Getsiv, David Kjellin, Rosaire Appel, Lina Stern, Valeri Scherstjanoi, Petra Schulze-Wollgast, Dona Mayoora, Luis González Boix, Luc Fierens, Fabio Lapiana, Carmen Racovitza, per citarne alcuni: tedeschi, ungheresi, svizzeri, italiani, giapponesi, brasiliani, rumeni, russi, francesi, finlandesi, portoghesi, svedesi, canadesi , australiani, ucraini, polacchi, americani, insieme felici distruttori di tutte le lettere e di tutti gli alfabeti,
e infine un omaggio speciale all’opera di Mirella Bentivoglio ad un anno dalla scomparsa, e all’ artista-poeta ungherese Katalin Ladik con una stanza dedicata alle loro straordinarie invenzioni e ricerche e incursioni sovversive nei campi della parola.
Il giorno 2 maggio un’intera giornata organizzata da Lorenzo de’ Medici The Italian International Institute viene dedicata alle esperienze di ricerca poetica che vedrà confrontarsi studiosi, ricercatori, protagonisti, testimoni.
Il giorno 3 maggio una giornata dedicata alla CONCRETA.FESTAMODA con showcase e fashion presentation, intesa a presentare quattro giovani fashion designer affermate dell’area dei paesi del Gruppo di Visegrad, tra cui Iva Odivi Burkertova (Repubblica Ceca), Katarina Halasova/MUSA (Slovacchia), Ewa Golaszewska (Polonia), Dóri TOMCSÁNYI (Ungheria).
CONCRETA.FESTACINEMA per tutta la durata del festival offre proiezioni di cortometraggi, filmati, documentari.