Urban cut – redirect

Informazioni Evento

Luogo
ADIACENZE
Vicolo Spirito Santo 1/B , Bologna, Italia
Date
Dal al
Vernissage
06/09/2014

ore 19

Generi
arte contemporanea, collettiva
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Urban cut – redirect è la mostra che documenta azioni nomadi, incursioni di disturbo negli spazi realizzato dai partecipanti del workshop Wave equation – workshop il 29 marzo 2014.

Comunicato stampa

Urban cut - redirect è la mostra che documenta azioni nomadi, incursioni di disturbo negli spazi realizzato dai partecipanti del workshop Wave equation - workshop il 29 marzo 2014.

La mostra Urban cut - redirect è coordinata da Katia Baraldi (Wave equation – pratiche di attivazione) in collaborazione con lo spazio espositivo Adiacenze, Bologna.

Con la partecipazione di: Tiziana Abretti, Maria Chiara Calvani, Sabrina Casiroli, Marco Ceroni in collaborazione con The Cool Couple, Umberto Giorgione, Barbara Matera, Luca Poncetta, Chris Rocchegiani in collaborazione con Bruno Iannaccone, Francesca Speranza.

Urban cut – redirect è la fase conclusiva degli interventi nomadi e destabilizzanti che i partecipanti a Wave equation - workshop hanno condotto nel tessuto urbano di Bologna il 29 marzo 2014. La mostra, ospitata da Adiacenze, intende presentare la formalizzazione delle azioni performative e relazionali realizzate in quellʼoccasione e i loro successivi sviluppi e al contempo creare una relazione con il pubblico della galleria nel tentativo di approfondire i temi alla base del workshop.
Il workshop Wave equation – workshop, condotto da Katia Baraldi e AnnaMaria Tina a Bologna presso gli spazi di Adiacenze dallʼ8 al 29 marzo, è un laboratorio teorico e pratico sugli interventi nello spazio pubblico. A conclusione del workshop i partecipanti hanno creato una serie di azioni relazionali, performance, installazioni con lʼobiettivo di compromettere lʼabituale fruizione degli spazi collettivi di Bologna e di innescare meccanismi di reazione a gesti inaspettati.

Tiziana Abretti presenta il quaderno dʼartista in cui illustra le conclusioni delle tre fasi di “Guardami”, il dispositivo con cui attraverso la lettura di QR Code sparsi in diversi luoghi della città invita a connettersi online per instaurare una relazione empatica con sconosciuti. Dopo una prima fase in cui i QR Code sono stati affissi sui muri della città senza richieste ulteriori al pubblico, lʼartista ha successivamente sviluppato altre due fasi in cui ha cercato di creare un coinvolgimento diretto di cui ci mostra i risultati attraverso un media volutamente differente.

Maria Chiara Calvani presenta le testimonianze video di incontri e relazioni instaurati con i passanti di Bologna durante la performace di “Isola remota”, tragitto di appropriazione della città con piccole azioni di trasformazione dei luoghi pubblici.

Sabrina Casiroli realizza “Bird Restraint 02”, cornice in dissuasore e foto/collage di
piccioni, creando un’ipotetica finestra aperta sulla libertà degli animali. Nasce così uno scambio di ruolo tra il piccione e l’umano in cui quest’ultimo è costretto a confrontarsi con la realtà che si impone quotidianamente ai volatili cittadini.

Marco Ceroni con la collaborazione del collettivo di fotografi/artisti The Cool Couple aggiunge un altro tassello a “Gentrifugazione”, riflessione sulla trasformazione urbanistica che ha investito il quartiere Bolognina.

Umberto Giorgione riattiva la performance “N.33 e le 11 porte” con cui ha inteso sperimentare la percezione fisica, sensoriale e relazionale che una persona non vedente affronta su un mezzo pubblico. In questa seconda fase l’artista proporrà ad alcuni visitatori della galleria di provare di persona l’esperimento.

Barbara Matera presenta una versione rivista della mappa turistica del Comune di Bologna “Tre ore nel cuore della città” tramite i racconti dei passanti con cui è entrata in contatto durante la performance negli otto luoghi di interesse turistico segnalati dalla mappa stessa.

Luca Poncetta espone tre manifesti: nei primi due mostra le uova e i riscontri fotografici o testuali che gli sono pervenuti spontaneamente dalle persone che hanno colto la sua proposta di occuparsi delle uova crude da lui donate durante la performance “Non è un uovo sodo - atto di attenzione incondizionata”. Nell’ultimo manifesto, invece, presenta il testo “L’uovo al cianuro”, composto dal filosofo Marco Pascarelli dopo aver appreso dell’intervento di Poncetta dai media locali.

Chris Rocchegiani in collaborazione con Bruno Iannaccone presenta gli strumenti utilizzati durante le azioni di “Space Invaders”, invasioni dello spazio prossemico altrui avvenute negli spazi di Piazza Verdi e Piazza Maggiore a Bologna, due importanti centri di incontro dei cittadini bolognesi, e mostra alcune foto/cartoline.

Francesca Speranza, che con l’azione “A che cosa serve l’arte [pubblica]?” aveva posto ai passanti la domanda che dà il titolo alla performance e sollecitato la risposta attraverso piccoli gesti concreti, mostra le risposte e i timbri alfabetici creati per l’occasione.