Umberto Mastroianni
Nelle collezioni di Evandro Franceschelli, Tiziana ed Enrico Todi. L’esposizione consacra i 30 anni di collaborazione tra l’artista e la Galleria Vittoria di Roma. In occasine del Certamen Ciceroniano.
Comunicato stampa
“Ad Arpino porto tutta la mia vita artistica, a cominciare dal mio periodo figurativo, dal mio arrivo a Torino, dagli anni trenta fino ai quaranta” aveva dichiarato Umberto Mastroianni prima di lasciare questo mondo, “porterò al mio paese tutto quello che la vita mi ha voluto regalare, un po’ d’arte , un po’ di poesia, perché questa zona straordinariamente importante della nostra storia italiana si muova , si risvegli! La mia famiglia è di Arpino, e dunque c’è una ragione” affermava,” anche perché è un paese che ha avuto una storia lunga, illustre e meravigliosa. Questa sua volontà ribadita in più occasioni è anche espressa in una lettera ad Enrico Todi, suo gallerista, amico e collaboratore di sempre: “di illimitata stima , artista anche lui, che curerà questa eccezionale missione”. Mastroianni auspicava la rinascita del suo paese che doveva ritornare ad essere protagonista nella scena del mondo “ come nei tempi della grandezza decantata … Le grandi cattedrali della sua cultura bisogna che si facciano sentire , i suoi figli meravigliosi dell’epoca ciceroniana facciano sentire il loro risveglio tardivo, ma urgente !”
E sabato 12 maggio prossimo, ad Arpino durante lo svolgimento del Certamen Ciceroniano, evento tra gli eventi curato da Floriano De Santi, Umberto Mastroianni sarà ancora vivo e presente a palazzo Boncompagni e al castello di Ladislao nelle collezioni di Evandro Franceschelli, suo destista personale, e di Tiziana ed Enrico Todi della storica galleria Vittoria, romana di via Margutta che hanno curato le sue opere insieme a grandi artisti del novecento. “Questa mostra consacra i 30 anni di collaborazione artistica tra Umberto Mastroianni e mio padre”, afferma Tiziana Todi cresciuta, all’ombra del grande Maestro Umberto e di Donna Ida Mastroianni.” Ero piccola, molto piccola, ma è con loro che ho imparato a distinguere, seguire l’arte e la sua essenza, quell’alito indefinibile che suscita nei grandi il genio espresso nelle loro opere. Mostrare parte della nostra collezione unita a quella di Evandro Franceschelli, in una sede così prestigiosa, ci ricompensa e le considerazioni di stima dello scultore espresse nei riguardi di mio padre, evidenziano una profonda amicizia che li legava e che ci ha uniti in questa manifestazione. Sicuramente tale sodalizio ci arricchirà di opportunità e di altre soddisfazioni, mantenendo viva la grande arte del maestro”.
Sabina Caligiani