Supercondominio 2022
Il 4° Festival degli spazi d’arte contemporanea italiani.
Comunicato stampa
Sabato 16 luglio 2022
15 – 19 Interventi performativi dei partecipanti, Teatro del Castello di Rivoli (aperto al pubblico)
21 – 00 Performance live a cura di Club To Club
00 – 08 I partecipanti sognano
Domenica 17 luglio 2022
10 – 16 Assemblea dei partecipanti, Teatro del Castello di Rivoli (a porte chiuse ma con trascrizione delle conversazioni in live streaming)
Partecipano:
Almanac (Torino / Londra) | Altalena (Milano) |BACO (Bergamo) | Bagni d'Aria (Frassinetto Canavese) | Barriera (Torino) | CASTRO (Roma) | Club To Club (Torino) | Commerce (Milano) | Cripta747 (Torino) | DEMO (Torino / Londra) | Fondazione Zimei (Pescara) | Gelateria Sogni di Ghiaccio (Bologna) | Giardino project (Lecce) | LocaleDue (Bologna) | Marea Art Project (Amalfi) | MRZB (Torino) | Mucho Mas! (Torino) | NAM – Not A Museum – Manifattura Tabacchi (Firenze) | Post Disaster (Taranto) | Room to Bloom (Palermo) | SPAZIOMENSA (Roma) | Spazio Volta (Bergamo) | Treti Galaxie (Torino) | Untitled Association (Roma) | viaraffineria (Catania)
Supercondominio è a cura di Giulia Colletti, Nationhood (Matteo Milaneschi & Achille Filipponi) e Laura Lecce.
Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea invita alcune tra le più significative giovani realtà italiane dedicate all’organizzazione e produzione artistica alla quarta edizione del Festival Supercondominio.
Supercondominio – che prende il nome da un tipo di costruzione in cui più palazzi hanno in comune alcuni beni – è un’immagine di un’ecologia della coesistenza basata su relazioni interpersonali fisiche e su una conoscenza reciproca approfondita.
L’evento si svolgerà nelle giornate di sabato 16 e domenica 17 luglio 2022.
Intraprendendo una ricerca collettiva, Supercondominio invita gli spazi a immergersi in un ritiro sulla collina morenica di Rivoli lungo la via della Valle di Susa.
L’incontro affronterà il seguente tema, elaborato dai curatori Giulia Colletti, Laura Lecce e Nationhood (Matteo Milaneschi & Achille Filipponi): “Lo stato di emergenza permanente, divenuto il nostro nuovo abito mentale, ci spinge a temere che qualcosa di impellente stia per accadere. O forse è già accaduto? Di fatto, la Catastrofe trascende la linearità del tempo e le costruzioni spaziali per scuotere la percezione ascensionale e costante di progresso. Come ci si orienta in un “presente continuo” al crocevia tra rivoluzione digitale da un lato e post-umanesimo dall’altro, in cui la nostra azione è costantemente messa alla prova ma non di meno richiesta? Se, come suggerisce la pensatrice Ariella Aïsha Azoulay (Tel Aviv, 1962), l’intento dovrebbe essere di riparare gli spazi di condivisione piuttosto che muoversi verso grandiose utopie situate in un non meglio identificato futuro, ripensare la categoria teatrale e poetica della catastrofe (dal gr. katastrophḗ ‘capovolgimento’) potrebbe essere un punto d’inizio, un esercizio di rivolgimento trasformativo delle nostre soggettività e della nostra relazione con altre entità. Il peggio è passato, ora arriva la Catastrofe.”
Nel pomeriggio del 16 luglio, gli spazi riuniti nel Teatro del Museo condivideranno con il pubblico il proprio percorso di ricerca. Seguirà una performance live concepita per gli spazi del Giardino della Manica Lunga da Club To Club.
Come avvenuto nelle precedenti edizioni, i protagonisti di Supercondominio dormiranno sotto le stelle, offerte anche quest’anno da Ferrino e C. S.p.A. allestite nel giardino della Manica Lunga. Omaggiando l’artista Susan Hiller (Tallahassee, 1940 – Londra, 2019), i partecipanti ri-attiveranno l’esperimento Dream Mapping, da quest’ultima messo in atto nella regione dello Hampshire nel 1973. Ciascun partecipante avrà il compito di annotare la mattina del 17 luglio i propri sogni su un quaderno, condividendo l’esperienza personale e integrandola a quella collettiva. I risultati di questa riflessione, così come la documentazione dell’intero evento, saranno raccolti e custoditi dal Dipartimento di ricerca CRRI del Museo.
La mattina e il pomeriggio del 17 luglio gli spazi riuniti nel Teatro del Museo avranno l’occasione di confrontarsi in gruppi di discussione in un momento assembleare che, in maniera controintuitiva, ha come obiettivo principale non quello di trovare risposte inerenti l’identità del sistema dell’arte italiano quanto piuttosto di esercitare il pensiero comune arrivando alla stesura di una serie di domande che saranno pubblicate sui canali social del Castello di Rivoli e rese disponibili insieme alla trascrizione live streaming dell’assemblea.
BIOGRAFIE DEGLI SPAZI
Almanac (Torino / Londra, 2013) indaga le potenzialità di un cambiamento culturale attraverso collaborazioni creative, operando con l’obiettivo di attivare un dialogo indirizzando la comprensione delle ricerche artistiche recenti verso nuovi registri di pensiero. Nel 2014 apre Almanac Inn a Torino, una piattaforma costituita da un programma di residenze, mostre personali, un public program di eventi e la produzione di pubblicazioni con l’intento di supportare il lavoro dei giovani artisti invitati e offrire al pubblico una conoscenza più articolata delle loro pratiche.
Altalena (Milano, 2017) è un progetto di ricerca che organizza attività interdisciplinari con l’intenzione di tracciare le condizioni necessarie per promuovere attività di condivisione e scambio tra i partecipanti (artisti, curatori, scrittori, storici). A partire dalla sua fondazione, Altalena ha progressivamente superato il format della mostra, favorendo la costruzione di spazi condivisi in cui intrecciare le pratiche di ognuno e in cui creare immaginari speculativi, prediligendo il comunitarismo come metodo.
BACO (Bergamo, 2011) è un’associazione culturale no profit fondata con lo scopo di creare collegamenti tra la tradizione legata al teatro della memoria e l’arte contemporanea. È composta da Sara Benaglia e Mauro Zanchi. Attraverso mostre, pubblicazioni (di libri, saggi e interviste) e conferenze, sostiene artisti italiani e internazionali. BACO è uno spazio di ricerca, le cui attività si concentrano principalmente a infrangere il diaframma posto tra antico e contemporaneo. Base Arte Contemporanea Odierna ha sede nella Domus Magna, un edificio del XV secolo che fu la sede principale della Misericordia Maggiore di Bergamo e che per molti anni ha ospitato il conservatorio musicale della città.
Bagni d’Aria (Frassinetto Canavese, 2019) è una scuola di autoformazione che prende forma anche essa da una casa in montagna e dal suo giardino fino a estendersi nella ricerca tra le valli, i fiumi e i paesini abbandonati. Alla base di questo progetto c’è la convinzione di dover allenare un pensiero che passa da pratiche condivise, attività che ognuno dei partecipanti propone agli altri per riflettere sul nostro tempo.
Barriera (Torino, 2007) è un’associazione non-profit per l’arte contemporanea fondata nel 2007 a Torino da un gruppo di collezionisti. Attraverso una serie di iniziative, mostre ed eventi, lo spazio crea occasioni di dialogo tra artisti, curatori, collezionisti e favorisce contaminazioni con altri ambiti culturali. Barriera promuove strategie curatoriali volte a incoraggiare i giovani artisti nella ricerca e a orientare quest’ultima verso una produzione che risponda alle specificità dello spazio a partire da un processo di condivisione. Barriera è a cura di Sergey Kantsedal e Yuliya Say.
CASTRO (Roma, 2018) è un progetto educativo sperimentale che ospita ogni anno a rotazione artistə e ricercatorə selezionatə da una giuria internazionale. Le attività di CASTRO sono articolate su 2 binari paralleli, il primo dedicato al pubblico e il secondo agli artistə e/o ricercatorə che vincono le borse di studio. Progetto con un forte spirito comunitario, CASTRO si dedica alla formazione sperimentale nell’ambito del proprio Studio Program e Public Program, attraverso approcci innovativi ed orizzontali. Le attività dello spazio sono così in costante evoluzione e in dialogo con le necessità dei propri borsistə e del pubblico della città di Roma. Il Team di CASTRO è formato da: Gaia Di Lorenzo, artista, fondatrice e direttrice di CASTRO; Giulia Floris, Coordinatrice del Public Program; Serena Schioppa, Coordinatrice dello Studio Program.
Club To Club (Torino, 2000) ha presentato, nel corso di vent’anni, alcune delle evoluzioni più avventurose della scena musicale avant-pop. La sua sfida principale è lavorare con altri soggetti che condividono la stessa visione, ispirati dall'avanguardia e dalla cultura pop, con l’obiettivo di dare vita a progetti di alta qualità.
Commerce (Milano, 2022) è un nuovo spazio milanese dedicato all’esplorazione della contemporaneità attraverso la vetrina dei prodotti dell’editoria e del pensiero indipendenti. Commerce nasce dalle fondamenta di A+MBookstore, la prima libreria di arte contemporanea a Milano, oggi casa editrice con un catalogo di all’incirca tredicimila titoli tramite artecontemporanea.com
Cripta747 (Torino, 2008) è un’organizzazione no-profit per l’arte, un luogo di ricerca, scambio e produzione, dove le pratiche artistiche si confrontano con il dibattito in corso. Attraverso un programma di mostre, screening ed eventi, Cripta747 indaga nuove forme e linguaggi per restituire al pubblico una visione autentica e inedita. Dal 2017 sono inoltre attivi due programmi dedicati alla mobilità: Fellowship, per il supporto agli artisti attraverso borse di ricerca e Studio, programma di studi in condivisione per il sostegno alla produzione.
DEMO (Torino / Londra, 2019) è una piattaforma curatoriale che esplora le potenzialità estetiche e politiche dell’immagine in movimento. Presentando regolarmente film d’artista, l’obiettivo è far luce su eventi trascurati e far emergere nuove narrazioni riguardanti condizioni subalterne, nonché speculare su modalità alternative di convivenza.
Fondazione Zimei (Pescara, 2014) nasce per volontà della Famiglia Zimei con lo scopo di promuovere e valorizzare l’arte contemporanea. Lo spazio espositivo si propone come luogo d’incontro e sperimentazione per giovani artisti e curatori che vi possono trascorrere anche periodi di residenza, facilitando così l’interazione tra operatori diversi e la creazione di nuove collaborazioni. Fondazione Zimei si apre alla città attraverso l’organizzazione di mostre, conferenze e attività di formazione, all’interno di una programmazione pensata per avvicinare un pubblico sempre più ampio all’arte e ai linguaggi del contemporaneo.
Gelateria Sogni di Ghiaccio (Bologna, 2016) è un artist-run-space creato e gestito dagli artisti Filippo Marzocchi e Mattia Pajè. Il progetto è nato dalla volontà di ampliare la pratica artistica individuale fino a comprendere la direzione artistica e la produzione di eventi. Lo spazio, diviso in due ambienti, è costantemente attivo come studio e come luogo espositivo o di confronto. Fino a oggi ha realizzato 21 eventi espositivi tra mostre personali, collettive, eventi sonori e performativi. Gelateria Sogni di Ghiaccio è un luogo per la sperimentazione e per la libertà.
Giardino project (Lecce, 2021), a cura di Giuseppe Amedeo Arnesano, è un luogo domestico del verde rivolto al confronto critico e politico nelle pratiche artistiche e curatoriali contemporanee. Un recinto urbano dove artisti e curatori si alternano come ospiti di una breve residenza estiva. Talk, interventi site-specific e operazioni editoriali sono azione e strumento di un processo di indagine dedicato alle dinamiche culturali e alle arti visive, ripensate in una visione periferica e di provincia come quella di un paese del Sud d’Italia.
LocaleDue (Bologna, 2013) si configura come osservatorio degli aspetti più sperimentali delle pratiche artistiche. Nel suo spazio di 18 m2, collocato in Manifattura delle Arti, hanno preso vita oltre 70 progetti e sono stati coinvolti oltre 300 tra artisti e curatori. Ogni stagione si rinnovano le modalità e gli intenti della programmazione. LocaleDue è gestito dal fondatore Fabio Farnè e dal curatore Gabriele Tosi.
Marea Art Project (Amalfi, 2021) Marea Art Project è il progetto di residenze artistiche italiane e internazionali della costiera amalfitana. Nasce come opportunità di dialogo e di ampliamento degli sguardi sulla costiera che, da luogo di fruizione passeggera, torna a essere spazio dinamico di creazione artistica contemporanea. È stata pensata dalla storica dell’arte Imma Tralli e dal cultural manager Roberto Pontecorvo insieme a Stefano Collicelli Cagol, oggi Direttore del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato. Marea Art Project è aprire la finestra e proiettarsi nel mare. Tantissimo mare.
MRZB (Torino, 2018) è un collettivo che ha innalzato la sua baracca-cattedrale con un’attenzione mimetica verso le architetture spontanee circostanti la sponda settentrionale del torrente Stura, utilizzando masserizie e altri materiali di scarto. Intendendo l’architettura come processo in costante movimento che si espande e si rinnova di continuo, MRZB ha creato un ambiente-organismo instabile e mutevole, nato dalla necessità di costruire seguendo processi spontanei e casuali o legati a ritmi naturali. È così che l’ambiente e il paesaggio del Lungo Stura vengono considerati alla stregua di un corpo con cui relazionarsi intimamente.
Mucho Mas! (Torino, 2019) è uno spazio d'artista a Torino, fondato da Luca Vianello e Silvia Mangosio. Mucho Mas! espone artisti emergenti italiani e internazionali, che intraprendono ricerche sul ruolo dell'immagine contemporanea. L’obiettivo della galleria, insieme ad artisti e fondatori di gallerie, è quello di esporre uno sguardo ampio, trasversale e critico su come la fotografia e il suo profondo significato stia cambiando oggi e come abbia perso alcune delle sue connotazioni originarie, ma contestualmente ne abbia acquisite altre che sono molto più pervasivi.
NAM – Not A Museum - Manifattura Tabacchi (Firenze, 2020) è una piattaforma dedicata alla ricerca, alla produzione e alla condivisione delle pratiche artistiche, secondo un’impostazione interdisciplinare e sperimentale. Dalla sua istituzione presso gli spazi di Manifattura Tabacchi a Firenze, ha collaborato con una pluralità di soggetti coinvolti nell’ecosistema culturale, locale e nazionale. Inserito in un contesto ibrido e in trasformazione, il progetto ha l’obiettivo di supportare le nuove generazioni di artisti e curatori e di avvicinare la società ai temi del contemporaneo attraverso i linguaggi molteplici dell’arte. La programmazione, articolata tra residenze d’artista, esposizioni, performance, mediazione culturale e progetti editoriali, è orientata allo sviluppo di nuove sinergie e alla valorizzazione delle diversità presenti sul territorio toscano.
Post Disaster (Taranto, 2020) è una piattaforma curatoriale e critica che raduna progettisti, pensatori e artisti ad indagare la condizione dello scenario urbano mediterraneo. La ricerca cerca di fare luce sui meccanismi di disparità innescati dai flussi di produzione su scala globale a partire da Taranto, città simbolica delle contraddizioni interne al sistema socio-economico occidentale. Il progetto mira a generare un dialogo interdisciplinare, inseguendo una ricchezza e complessità di sguardi che i limiti delle singole discipline non potrebbero permettere.
Room to Bloom (Palermo, 2019) riunisce artisti femministi con un background migratorio che creano narrazioni ecologiche e postcoloniali dell’Europa. Associando artisti e creatori che – troppo spesso – occupano un posto periferico nel mondo delle arti e luoghi considerati geograficamente periferici (Sicilia, Ucraina, Polonia, Grecia), Room to Bloom si propone di costruire un discorso sulla Cultura Europea che è interamente costruito sull'esperienza e sulla conoscenza della periferia e di riportarla al centro.
SPAZIOMENSA (Roma, 2020) è un artist-run space che nasce all’interno del CityLab971, laboratorio di rigenerazione urbana che ha sede negli spazi dell’ex-cartiera di Roma, un complesso architettonico per lungo tempo abbandonato e recentemente trasformato in un ambiente polifunzionale per la cultura. Grazie alla sua struttura dinamica di spazio relazionale, in cui le diverse pratiche artistiche possano dialogare e confrontarsi al di là delle divisioni disciplinari, SPAZIOMENSA vuole offrire una risposta energica alle esigenze della città e della new reality in cui ormai siamo immersi, dove l’arte e tutto ciò che la riguarda stanno subendo una netta e improvvisa trasformazione verso qualcosa di ancora indefinito.
Spazio Volta (Bergamo, 2020), fondato da Edoardo De Cobelli, è un progetto no-profit che include uno spazio espositivo, un’iniziativa editoriale e un ciclo di residenze rivolte ad artisti italiani ed internazionali. Dal 2021, Progetto Spazio Volta ha in concessione la ex fontana dal Comune di Bergamo a fini espositivi. Lo spazio promuove giovani artisti italiani e internazionali, supportando la realizzazione di nuove mostre e stimolando il confronto con il pubblico più ampio, grazie alla visibilità che offre la vetrata e l’esposizione. Nella sala adiacente lo spazio espositivo, in collaborazione con la bibioteca Gavazzeni e l’archivio REPLICA, vengono ciclicamente ospitati 40 libri d’artista, messi a disposizione del pubblico all’interno di un allestimento realizzato da Furlani-Gobbi e i Parasite 2.0. Progetto Spazio Volta ospita inoltre workshop e incontri rivolti ai temi dell’editoria, dell’arte e del design.
Treti Galaxie (Torino, 2016) è un art project fondato da Matteo Mottin e Ramona Ponzini col supporto di Sandro Mori. Il suo obiettivo è di lavorare con giovani artisti in una maniera espansa, rispettando idee e progetti, e aiutandoli a produrre una mostra nella maniera più completa. Treti Galaxie sviluppa una serie di mostre personali in cui gli artisti dialogano col tessuto urbano torinese ridisegnando la fruizione di luoghi storici della città come la Mole Antonelliana, la Sala Reale di Torino Porta Nuova e la Fortezza sotterranea del Pastiss.
Untitled Association (Roma, 2010) è un’organizzazione no profit che promuove iniziative con l’obiettivo di realizzare manifestazioni legate al mondo dell’arte contemporanea in Italia, dando loro un’eco anche internazionale. Uno dei principali scopi è creare nel tempo una solida rete di contatti e relazioni fra gallerie private, fondazioni e istituzioni che operano nel mondo dell’arte contemporanea e di promuovere l’attività espositiva degli spazi coinvolti di volta in volta nelle singole iniziative.
viaraffineria (Catania, 2019) è un progetto indipendente per la promozione di arte e ricerca contemporanea diretto da Giulia Caruso e Maria Vittoria Di Sabatino. Situato nel cuore della vecchia area industriale della città, viaraffineria è un ex magazzino di ricambi auto limitrofo al complesso delle Ciminiere. Lo spazio ospita progetti di arti visive e performative attivando collaborazioni con artisti e ricercatori in ambito nazionale e internazionale, portando avanti un programma di residenze sul territorio. viaraffineria sostiene l'importanza dei processi di decentramento dei nuovi centri culturali, operando nel contesto catanese implementando lo sviluppo di progetti sperimentali incentivando la creazione di reti e collaborazioni con le diverse realtà del contemporaneo. In questa cornice, viaraffineria ospita Sicilia Orientale, progetto promosso da Untitled Association e concepito da un lato come mappatura dei progetti dedicati all’arte contemporanea del territorio, dall’altro come piattaforma per la presentazione di ricerche volte ad interagire con il territorio circostante.