Spina etrusca e la città di Milano
In mostra una selezione di vasi attici a Figure rosse, risalenti alla metà del V secolo a.C., provenienti dai depositi del Civico Museo Archeologico, testimoni della ricchezza e della varietà dei corredi funerari rinvenuti nelle migliaia di tombe scavate.
Comunicato stampa
Fondazione Luigi Rovati, in collaborazione con il Comune e il Civico Museo Archeologico di Milano, ospita la mostra “Spina etrusca e la città di Milano” nell’ambito delle celebrazioni nazionali per il centenario dall’inizio degli scavi della città etrusca di Spina. In mostra una selezione di vasi attici a figure rosse, risalenti al V secolo a.C., provenienti dai depositi del Civico Museo Archeologico, testimoni della ricchezza e della varietà dei corredi funerari rinvenuti nelle migliaia di tombe scavate.
La mostra è parte di un progetto congiunto tra Fondazione Luigi Rovati e Museo Civico Archeologico, il quale propone contemporaneamente l’esposizione di altri reperti provenienti da Spina e un approfondimento sul contributo della città di Milano agli scavi, che testimonia il grande interesse della città verso il mondo etrusco.
Porto commerciale sul delta del Po con un ruolo dominante nell’Adriatico, Spina fu fondata dagli Etruschi intorno al 540 a.C. e rappresentò a lungo la porta verso il Mediterraneo di tutta l’area etrusco-padana.
I cinque vasi attici esposti – due crateri a colonnette, una Oinochoe trilobata, un cratere a campana e un Askos – decorati con la tecnica a figure rosse e risalenti al V secolo a.C., furono rinvenuti nelle necropoli della città e testimoniano il ruolo fondamentale di Spina negli scambi con la Grecia. Il loro arrivo al Museo Civico Archeologico di Milano nel luglio del 1957, all’interno di un nucleo più ampio comprendente in tutto ventisei reperti ceramici, avvenne nell’ambito di una collaborazione che vide coinvolti il Comune di Milano, l’Ente Pro Spina e il Ministero della Pubblica Istruzione che allora aveva le competenze sui Beni Culturali oggi in capo al Ministero della Cultura. Per sostenere l’indagine archeologica del sito e contrastare gli scavi clandestini, il Comune stanziò allora un fondo di cinque milioni di lire, a fronte del quale ottenne dal Ministero la cessione di un lotto di vasi provenienti da sequestri effettuati dalla Guardia di Finanza. Ciò conferma il legame di Milano con gli Etruschi, in sintonia con un interesse che la città ha coltivato fin dall’età risorgimentale e con continuità dal secondo dopoguerra.
Commenta Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano: La nostra città ha conosciuto a partire dagli anni Cinquanta una vera e propria fascinazione per l’universo etrusco, al punto che Palazzo Reale gli dedicò nel 1955 una grande mostra divenuta poi storica. Sempre a Milano, nel corso dei decenni successivi, fu introdotta una delle prime cattedre di Etruscologia nel Nord Italia. Ma la città ebbe un ruolo fondamentale anche nelle ricerche presso Spina, quando collaborò con una generosa contribuzione alle attività dell’ente di ricerca. Questa mostra alla Fondazione Luigi Rovati, realizzata in collaborazione con il Comune di Milano e il Civico Museo Archeologico, costituisce un grande momento di partecipazione civica, che ha l’obiettivo di diffondere la conoscenza della prima grande civiltà italica.
Giuseppe Sassatelli, Presidente dell'Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici sottolinea: Gli scavi delle necropoli di Spina iniziarono a Valle Trebba dove tra il 1922 e il 1935 furono portate alla luce 1.213 tombe. E dopo un lungo intervallo proseguirono nella adiacente Valle Pega. Questa straordinaria impresa archeologica dovette fare i conti con la piaga degli scavi clandestini favoriti dalla vastità dell’area, difficile da controllare, e dalla redditività del mercato clandestino. L’unico modo per contrastare gli scavatori clandestini era “arrivare prima di loro” intensificando le campagne di scavo. In questo contesto si inserì il rimarchevole contributo da parte del Comune di Milano. L’impegno della città verso la civiltà etrusca si inseriva in un progetto duraturo nel tempo, oggi idealmente rinnovato dalla mostra alla Fondazione Luigi Rovati, in collaborazione con il Comune e il Civico Museo Archeologico e dedicata ai vasi provenienti da Spina.
Giovanna Forlanelli, Presidente della Fondazione Luigi Rovati, aggiunge: L’acquisto dei reperti da parte del Comune di Milano nel 1957 per arricchire la collezione del costituendo Civico Museo Archeologico esprime l’importante ruolo delle istituzioni nella conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano, ruolo che Fondazione Luigi Rovati persegue fin dalla sua costituzione, con l’obiettivo finale di creare valore di utilità sociale.