Sergio Breviario – 22919 Ventiduemila e Novecentodiciannove
Mostra personale dal titolo: 22919 Ventiduemila e Novecentodiciannove.
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Informazioni
- Luogo: SURPLACE ART SPACE
- Indirizzo: via San Pedrino 4 - Varese - Lombardia
- Quando: dal 22/09/2019 - al 22/10/2019
- Vernissage: 22/09/2019 ore 18
- Autori: Sergio Breviario
- Generi: arte contemporanea, personale
Comunicato stampa
Nimbo o aureola quadrata e il disegno di Watteau
2019, installazione video, misura variabile, durata: 17’56’’
22919
2019, polistirene estruso, resina epossidica, stucco metallico, vernice spray, poliuretano espanso, ruote, cornici in ulivo, grafite, PVC, vetro, spritz.
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2019, stampa fotografica
Felicità è non accettare la propria limitatezza.
L’arte suggerisce una via, o meglio una scorciatoia per superare i propri limiti e tendere verso la felicità.
Per essere felici è sufficiente avere un mento su cui ancorare un Nimbo o aureola quadrata,
Anche una scultura può essere indossata, esattamente come un nimbo
Andare oltre se stessi, abbandonare la visione razionale e antropocentrica per diventare piedistallo, azzerando la distanza tra sé e l’opera e guardare ciò che ci circonda da un altro punto di vista, fuori di noi.
Sergio Breviario nasce a Bergamo nel 1974.
Nel 1998, con il Progetto Erasmus, studia presso la Kingston University di Londra. Nel 2002 partecipa al Corso superiore di arti visive presso la Fondazione Ratti di Como, Visiting Professor Giulio Paolini. La sua ricerca si basa sul verificare sistemi espositivi che risultino essi stessi processi artistici. Oscillando fra l’utopia modernista e la coscienza post-moderna, mette in scena meccanismi espositivi privi di certezze assolute, sperimentando un approccio partecipativo.
Sergio Breviario nasce a Bergamo nel 1974.
Nel 1998, con il Progetto Erasmus, studia presso la Kingston University di Londra. Nel 2002 partecipa al Corso superiore di arti visive presso la Fondazione Ratti di Como, Visiting Professor Giulio Paolini. La sua ricerca si basa sul verificare sistemi espositivi che risultino essi stessi processi artistici. Oscillando fra l’utopia modernista e la coscienza post-moderna, mette in scena meccanismi espositivi privi di certezze assolute, sperimentando un approccio partecipativo.
