Riapertura Museo dell’Accademia di Belle Arti di Perugia
Da domenica 1° luglio 2012, dopo quindici anni di letargo e di esilio, riapre i battenti al pubblico il Museo dell’Accademia di Belle Arti di Perugia, con un nuovo allestimento, espressione di una intelligente selezione dell’imponente patrimonio storico-artistico sedimentatovi nei secoli.
Comunicato stampa
Questo miracolo, che riempie un vuoto doloroso nel panorama museale cittadino e umbro, lo si deve alla lungimiranza generosa della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia che ha interamente finanziato l'oneroso e complesso insieme dei costi, su originaria segnalazione del presidente Alfredo De Poi, prematuramente scomparso.
Il consiglio di amministrazione, guidato dall’attuale presidente avvocato Mario Rampini, ha fatto propria l'idea di innovare il Museo, predisponendo tutte le misure idonee alla ricostituzione e “ricostruzione” della struttura espositiva, realizzata anche con materiali e colori di assoluta originalità.
L'Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia - fondata dal pittore Orazio Alfani e dall'architetto e matematico Raffaello Sozi - nasce nel 1573, come Accademia del Disegno, seconda solo a quella fiorentina (1562).
Dopo altalenanti vicende, dal 1901 l'Accademia trova la propria sede nell'antico convento di San Francesco al Prato (accanto al celebre Oratorio di San Bernardino di Agostino di Duccio), dove nel 1974 prendono corpo e forma le preziose e uniche raccolte d'arte, oggi ordinate in tre sezioni: Gipsoteca (galleria dei gessi), Galleria dei dipinti, Gabinetto dei disegni e delle stampe.
Il ricco patrimonio artistico che si è formato nel corso dei secoli è il risultato non solo di donazioni di enti e di privati, ma soprattutto di lavori prodotti dagli accademici che, in qualità di studenti, docenti o collezionisti hanno voluto lasciare un segno tangibile del proprio attaccamento ai “colori” della scuola.
Il primo nucleo della collezione è nato contestualmente alla formazione dell'Accademia del Disegno con la donazione dei calchi in gesso, eseguiti dal perugino Vincenzo Danti, nel 1573, delle sculture michelangiolesche che sottolineano i sarcofagi delle tombe medicee della Sacrestia nuova di San Lorenzo di Firenze: Aurora, Giorno, Crepuscolo, Notte.
Il patrimonio accademico viene ad arricchirsi con la requisizione napoleonica dei beni ecclesiastici (1814), che andrà a formare la base della raccolta d'arte della Galleria Nazionale dell'Umbria, assolvendo anche a una funzione di tutela e conservazione. Con l'Unità d'Italia del 1861, viene riconosciuto all'Accademia un gruppo di queste opere, ampliate con lavori del Settecento e, massimamente, grazie al risveglio delle arti visive, dell'Ottocento, periodo storico al quale l'Istituzione dette contenuto e forma, divenendo guida e motore artistico per la generazione degli artisti umbri. Il flusso dell'accrescimento del patrimonio continua per tutto il Novecento, tanto che la presenza di protagonisti di rilievo nazionale e locale contribuisce a qualificare il lavoro e la produzione dei giovani studenti, cogliendo un significativo riconoscimento nel mondo dell'arte e della critica.
Fin dalla sua costituzione, il Museo dell’Accademia si pone per completezza di espressione, di comunicazione e per qualità contenutistiche ai primi livelli nel panorama museale regionale e non.
Oggi il Museo si riappropria, dopo tre lustri di silenzio e di polvere, degli spazi “rapinati” dal terremoto dell'autunno del 1997, che ne ha causato la chiusura forzata, lo sfollamento delle opere nei depositi e talvolta la momentanea esposizione in altre sedi. Attraverso un allestimento moderno concepito secondo la più innovativa concezione museale, l'Accademia ridona luce al suo patrimonio, offrendone al pubblico una significativa selezione scandita dall'originaria articolazione in Gessi, Dipinti, Disegni e Stampe.
Un programma di mostre temporanee, organizzate negli spazi adiacenti al museo, permetterà di ammirare e godere delle altre opere che non possono essere esposte in maniera permanente.
Nel 2012, dunque, la secolare vita dell'Accademia di Belle Arti di Perugia ricompone la propria fisionomia riconsegnando al pubblico una pagina che narra le vicende storiche e artistiche di una Istituzione che rappresenta un bene della intera collettività.
Il patrimonio della Fondazione Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” comprende circa 600 gessi, 430 dipinti, 12.000 disegni e 6.300 incisioni. Fra i gessi, eccezionali per fattura e varietà, si distinguono il gigantesco Ercole Farnese, Il pugilatore Damòsseno, Amore e Psiche e Le Tre Grazie di Antonio Canova, copia originale donata dall'artista, Il Laocoonte, Il Pastorello di Bertel Thorvaldsen. Fra i dipinti spiccano Autoritratto con pappagallo di Mariano Guardabassi e quadri di Annibale Brugnoli, Domenico Bruschi, Armando Spadini, Mario Mafai, Alberto Burri, Gerardo Dottori.