Rest in pieces
Utensili dalle fattezze bioidi, veri e propri compendi di coscienza cinematica che vanno serenamente deambulando per le metropoli, diavolerie a trazione concettuale: tale la forma che ha di recente assunto il complesso repertorio espressivo (riconducibile alla Street Art tanto quanto a dinamiche del Relazionale) recante la firma LABADANzky.
Comunicato stampa
REST IN PIECES
progetto di LABADANzky
Sala Dogana, 22 febbraio | 11 marzo 2018
OPENING 22.02.2018, ore 18
FINO AL 11.03.2018
ORARIO APERTURA dal martedì alla domenica ore 15.00 | 20.00
INGRESSO LIBERO
Utensili dalle fattezze bioidi, veri e propri compendi di coscienza cinematica che vanno serenamente deambulando per le metropoli, diavolerie a trazione concettuale: tale la forma che ha di recente assunto il complesso repertorio espressivo (riconducibile alla Street Art tanto quanto a dinamiche del Relazionale) recante la firma LABADANzky.
Questa volta, esercitando una metonimia tra lo spazio di Sala Dogana e la città medesima, ci si deve rappresentare l’ambiente espositivo in questione come il luogo dove tutto ebbe inizio: punto d’origine dell’utopia meccanica LABADANzky, sorta di luddismo rovesciato in adiecto. Asilo appartato in cui stremati pionieri meccanici si ritirano in cerca di conforto, concedendosi vizi ed amenità normalmente non riservate agli oggetti; inestimabile limbo di ristoro per automi bellicosi e nondimeno malinconici, giusto il tempo che la mostra in quanto tale si dipani – appena prima di correre a immolarsi nel nome di nuova, incomprensibile causa.
*LABADANzky - feb.2018 - Courtesy of Aboutness Gallery