Piemonte Fabrica di Idee
Mostre, workshop, performance, incontri e scambi si alterneranno, creando un flusso dinamico di attività, in una città da sempre all’avanguardia nell’ambito del design, della cultura e delle arti in genere. Filo conduttore è Get up!, un invito simbolico a prendere una posizione costruttiva e positiva in un momento storico e sociale di grande incertezza.
Comunicato stampa
La Regione Piemonte e il Circolo dei lettori, in collaborazione con Fabrica centro di ricerca sulla comunicazione, danno vita, dal 3 al 9 febbraio 2014, a una settimana all’insegna della creatività attiva e del talento. Mostre, workshop, performance, incontri e scambi si alterneranno, creando un flusso dinamico di attività, in una città da sempre all’avanguardia nell’ambito del design, della cultura e delle arti in genere. Filo conduttore è Get up!, un invito simbolico a prendere una posizione costruttiva e positiva in un momento storico e sociale di grande incertezza. Una sollecitazione ad essere più attivi, a non arrendersi, ad avere il coraggio di fare delle scelte, continuando a difendere i propri diritti. Sono previsti mostre, workshop, lezioni e conferenze per tre macro-aree tematiche: il magazine trimestrale COLORS per capire il modus operandi di una rivista internazionale fondata nel 1991 nella convinzione che le differenze sono positive e tutte le culture hanno lo stesso valore; la FOTOGRAFIA, per scoprire, attraverso scatti d’autore e immagini inedite, un modo diverso di vedere le cose; il DESIGN, per riflettere sul peso che hanno gli oggetti nell’interpretare e creare il senso del mondo. Il quarto workshop, STANDING MAN tenuto dal danzatore Erdem Gunduz, sarà invece legato alla dimensione coreutica. Ad arricchire il calendario, gli eventi collaterali diversi nella forma, ma simili nella volontà di sperimentare modi e mezzi di comunicazione. Le lezioni, conferenze e mostre sono a ingresso libero fino a esaurimento posti.
COLORS #88 Protesta
Accoglie le immagini e contenuti del nuovo numero (inverno 2013-14) dell’innovativa rivista di Fabrica interamente dedicato ai movimenti di protesta, Uno sguardo a come le proteste nascono, si diffondono, vengono represse e a volte diventano rivoluzioni. Dalle forze volontarie anti-sommossa in Corea del Sud alle donne alla guida in Arabia Saudita; dai supereroi sindacali in Messico ai dimostranti pro-armi negli Stati Uniti; dai maiali lasciati a girovagare nella piazza principale di Nairobi in Kenya ai palestinesi travestiti come gli alieni blu del film Avatar, immagini e parole dei protagonisti della protesta in tutto il mondo. Compreso il movimento Occupy, le sextremist di FEMEN e un corredo di tecniche illustrate per la protesta fai-da-te: da come costruire uno scudo con un materasso a come incatenarti ad un albero o trattenere il respiro finché tutto sarà finito.
Iranian Living Room
Quindici fotografi iraniani raccontano il salotto di casa, stanza fisica e metaforica nascosta agli sguardi dei media e dell’opinione pubblica.
Iranian Living Room è un progetto editoriale che nasce dalla collaborazione con 15 giovani fotografi iraniani. Sotto la direzione creativa di Enrico Bossan, responsabile dell’area editoriale di Fabrica, con occhi discreti e incondizionati essi hanno raccontato il salotto di casa iraniano, spazio fisico e metaforico nascosto agli sguardi dei media internazionali e dello stato locale. Disparità religiose, differenze e similitudini culturali, dualità nell’abbigliamento, solitudine e convivialità, clandestinità, queste e molte altre situazioni e interpretazioni della realtà iraniana prendono forma nei delicati scatti dei giovanissimi fotografi che raccontano stanze segrete e inaccessibili ai giudizi degli altri dove effettivamente si svolge la vita.
Il soggiorno di casa assume così funzioni di utilizzo differenti ― salone di bellezza, luogo di culto, spazio per la festa o dove organizzare cerimonie ― costringendo la società a trasferire nell’ambito privato ciò che non può essere vissuto in pubblico.
Manifesti in forme
Lo spazio si trasforma in una galleria di oggetti di vetro, la cui fragilità si confronta con la forza della protesta.
In questa collezione, ciascun designer di Fabrica propone ai visitatori un oggetto in vetro che reinterpreta in chiave personale il tema della protesta. Un materiale di grande fascino e di intrinseca fragilità come il vetro, permette in questo caso di plasmare una serie di oggetti manifesto dai messaggi ironici ed inattesi, accomunati da un grande forza comunicativa. Il linguaggio di oggetti comunemente associati alla protesta — o di loro dettagli ed elementi materici – viene esplorato e stravolto attraverso il design, per dichiarare a gran voce nuove sfaccettature di pensiero. La pluralità di origini e cultura degli artisti di Fabrica amplifica ulteriormente lo spettro delle possibili visioni e dei diversi modi di trasmettere la contestazione.
L’elegante Sala dei Filosofi che ospita la collezione, si trasforma così in una prestigiosa galleria, formalmente rispettosa dei connotati aristocratici in cui si inserisce, assolutamente inaspettata nei contenuti.