Omaggio a Giuseppe Gambino. Opere 1944-1996
Mostra antologica dedicata all’artista Giuseppe Gambino.
Comunicato stampa
Realizzata in collaborazione con l'Archivio Giuseppe Gambino e con l'Associazione Amici di Giuseppe Gambino, la mostra s'inserisce nell'ambito del progetto: VENEZIA-NOVECENTO, un'iniziativa dell'Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa per ridare voce agli artisti che sono stati i protagonisti del panorama veneziano nel secolo scorso.
Giuseppe Gambino, (Vizzini (CT), 1928 - Vittorio Veneto (TV), 1996), partecipa giovanissimo alle collettive della Bevilacqua La Masa e si distingue subito per il segno personale della sua pittura, che diventa presto il biglietto da visita inconfondibile della sua presenza. Nella coerenza del linguaggio, Gambino esplora i differenti temi del suo fenomeno visivo con l'intima poetica di un carattere lirico, ma nello stesso tempo assolutamente deciso a riconfermare la struttura del magistero pittorico.
Saranno le sue facciate dei palazzi veneziani, le sue figure longilinee, i suoi paesaggi immersi tra luce e materia a determinare la concatenazione ritmica di un ordine biologico che ancora oggi affiora nella sua personale estetica.
La mostra - dentro a un percorso cronologico con circa settanta dipinti - intende mettere in risalto la coerenza di un cammino iniziato con le prime opere del 1944 fino all'ultima testimonianza lasciata dall'artista nel 1996: Venezia, la Salute.
Per la prima volta interamente organizzata con le opere provenienti dall'Archivio Giuseppe Gambino di Preganziol, saranno presenti in mostra alcuni dipinti emblematici dell'artista: Natura morta con tromba del 1959; Paesaggio a Venezia del 1961; L'Annunciazione e Ritratto di Francesca del 1966; Paesaggio ad Arcos de la Frontera del 1972; Campesina Andalusa del 1981; naturalmente insieme alle famose facciate dei palazzi veneziani, fino alle silhouette dei Carabinieri e dei suoi inconfondibili Pretini. Un modo per rendere omaggio alla figura di un artista che ha saputo descrivere i luoghi, le passioni, il buio e la luce del suo immaginario visivo.