Oltreluogo

Informazioni Evento

Luogo
HEART SPAZIO VIVO
Via Trezzo (20059) , Vimercate, Italia
Date
Dal al

giovedì 10-12.30, mercoledì e venerdì 21-22.30, sabato e domenica 10-12.30 e 15-19.30

Vernissage
26/11/2011

ore 17.30

Biglietti

ingresso libero

Generi
arte contemporanea, collettiva
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L’avventura dello Studio Casati nella Brianza degli anni Settanta. Una mostra-racconto che ripercorre un momento storico artisticamente vivace.

Comunicato stampa

1970, Brianza: a Osnago nasce una galleria decisamente fuori dal comune, una realtà unica in un contesto sociale forse già culturalmente più vivace di quanto non si creda, ma certamente, almeno a quel tempo, non così aggiornato da frequentare artisti d’avanguardia quali Joseph Beuys, Gianni Colombo o François Morellet. Inizia così l’avventura di Giorgio Casati, gallerista e collezionista fuori dagli schemi, ideatore, con il prezioso aiuto di sua moglie Gabriella Marchesi, di uno spazio espositivo che sfugge alle definizioni, in bilico tra esperienza locale e aspirazioni internazionali, diviso tra il prestigio di un ufficialissimo passaggio ad Art Basel e l’emotività di una galleria a “conduzione famigliare”, guidata solo dalla passione e dal gusto del suo creatore.

Nata come “La Cappelletta”, in quel di Osnago, trasferitasi poi, nel 1971, a Merate con il nome di Studio Casati, questo innovativo spazio espositivo, quasi un centro culturale nel senso più moderno del termine, porta una ventata di novità in una Brianza profondamente condizionata da una pittura di matrice morlottiana, se non addirittura ancora debitrice di Donato Frisia. Casati, al contrario, sceglie solo artisti dalla ricerca fortemente concettuale – come Beuys – o impegnati sul versante dello studio della fruizione dell’opera e delle questioni percettive, quali i protagonisti delle più innovative tendenze di arte programmata – come Gianni Colombo o Grazia Varisco – o personalità difficilmente collocabili in un movimento, dal percorso autonomo, unico – Come Giuseppe Spagnulo, Nanni Valentini e Antonio Scaccabarozzi.

Sono tutti artisti in cui Casati è il primo a credere, spesso allora (e forse ancora oggi) più noti all’estero che in Italia, con i quali egli instaura un rapporto straordinario, di amicizia e di fiducia, ospitandoli talvolta in casa propria o garantendo loro un alloggio o un atelier dove lavorare, magari in cambio di qualche opera. Vive ospite da lui per un lungo periodo, ad esempio, Dadamaino, ma gli sono vicini anche Giuseppe Spagnolo, Jorrit Tornquist, Antonio Scaccabarozzi, Gianni Colombo, François Morellet e molti altri. Come immaginabile, più che la gente del luogo, a frequentarne le mostre sono critici, collezionisti e appassionati provenienti da Milano ma anche dal resto d’italia e dall’estero.