Nicole Voltan – Sistema Entropia
In mostra un progetto fotografico dove la ricerca di un luogo di appartenenza si snoda in una dimensione ‘macrocosmica’ attraverso due piani paralleli: uno scientifico, mutuando dalla fisica il concetto di entropia; l’altro prettamente linguistico.
Comunicato stampa
In occasione della X edizione di FOTOGRAFIA - Festival Internazionale di Roma la Galleria
Whitecubealpigneto è lieta di presentare la mostra di Nicole Voltan Sistema Entropia a cura di
Sguardo Contemporaneo.
«Motherland. Terra madre.
Terra, Marte, Mercurio, Venere, Urano, Nettuno, Giove o Saturno?
Terra o mondo? Luogo o sistema?
Appartenere all'ordine disordinato delle cose,alla complessa e infinita ragnatela
che collega ogni singolo elemento di un universo nascosto.
Quanti mondi, quanti modi di relazione con essi.
Singole identità che si confrontano in un intricato gioco linguistico, dove il tempo è regolatore di tutte le cose».
Con queste parole l’artista introduce Sistema Entropia, un progetto dove la ricerca di un luogo di
appartenenza si snoda in una dimensione ‘macrocosmica’ attraverso due piani paralleli: uno scientifico,
mutuando dalla fisica il concetto di entropia; l’altro prettamente linguistico.
Secondo la fisica, che studia il legame tra proprietà macroscopiche di un sistema e quelle
microscopiche degli elementi che lo compongono, l' entropia è la misura della quantità di disordine,
ovvero di energia inutilizzabile: più l'entropia è alta, maggiori sono le probabilità di combinazione
esistenti tra i suoi componenti. In un sistema isolato in cui né materia né energia possono fuoriuscire,
come l'universo nella sua totalità, l'aumento dell'entropia è la condizione naturale dell'essere che
permette di stabilire una direzione degli eventi dove ad ogni trasformazione corrisponde una perdita
irreversibile d'energia.
Sistema Entropia prova a visualizzare questo processo entropico come un'installazione di quattordici
fotografie retro-illuminate al fosforo, in cui delle frecce multidirezionali segnano l'ordine preciso di
lettura dell'opera.
Ogni fotografia è contrassegnata da una lettera: A-C-E-G-I-M-N-O-R-S-T-U-V e, come in un gioco
linguistico, seguendo il percorso prestabilito, è possibile leggere i nomi degli otto pianeti del sistema
solare. Otto pianeti (non nove poiché Plutone, essendo stato declassato a pianeta nano, ha all’interno
dello schema una collocazione e una dimensione differenti) e tredici lettere che combinate
differentemente compongono l'intero sistema solare. Una luce installata sul soffitto illumina, come il
Sole, l’intero spazio espositivo in un tempo ciclico che ricorda quello del giorno e della notte.
Le frecce tracciano quindi diverse possibilità di mondi in un percorso di ricerca che appare comunque
irreversibile.
Spetta forse al linguaggio trattenere questi luoghi?
Nicole Voltan, nata a Mestre (Venezia) nel 1984, ha compiuto studi umanistici presso il Liceo Linguistico New Cambridge
Institute di Feltre (BL). Lauretasi con lode in Decorazione (Prof. Mirella Brugnerotto) all'Accademia di belle Arti di Venezia nel
febbraio 2009, è ora iscritta al primo anno del biennio specialistico "Grafica e fotografia" (Prof. Attardi) all'Accademia di Belle
Arti di Roma. Lavora principalmente con l'installazione, ma anche con pittura, fotografia e videoarte. Ha collaborato con la
11° Biennale di Architettura di Venezia 2008, partecipando all'evento collaterale "CU/CM La città dell'uomo - Abito&Habitat.
Grazie all'evento "Poganske urice/Le Orette pagane" (Galleria Krajzar, Izola, Rep. Slovena, ottobre 2008) è stata intervistata
dalla televisione nazionale slovena. Un suo dipinto "Abbiamo inventato la macchina del tempo" del 2008 è tutt'ora esposto
nel paese di Gavazzana in provincia di Alessandria (Opera permanente,
iniziativa "Gavazzana dipinta, Un museo a cielo aperto"). Ha collaborato con la galleria di Firenze "Florence Art Gallery,
Galleria fiorentina d'arte" di Elisabetta Dardenne, da aprile a novembre 2009. Ha esposto a Treviso, Venezia, Milano,
Firenze, Alessandria, Istanbul (Turchia), Izola (Rep. Slovena).