Liu Bolin – The invisible man
Bolin nelle sue opere svanisce, diviene trasparente, sceglie di annullarsi, denuncia la condizione dell’uomo odierno che ha perso la propria identità a causa di una società estremamente materialista e tecnologizzata e che, costretto ad agire e a pensare secondo il sistema che la società impone, perde la propria individualità ed idealmente si annulla.
Comunicato stampa
Liu Bolin è un artista cinese noto per le sue performance durante le quali si autoritrae in ambientazioni urbane ed architettoniche e grazie ad un accurato e totale body-painting, si mimetizza con lo spazio circostante.
Bolin realizzò la sua prima serie fotografica nel 2005, mentre il suo studio veniva distrutto dal governo durante la demolizione del villaggio Suojia. Mosso dall'ingiustizia, si rese conto della fragilità umana di fronte al sistema ed iniziò a lavorare sulla sua famosa serie «Hiding in the City» (realizzate oltre che in Cina, in diverse metropoli occidentali) , posando davanti al suo studio distrutto nell’opera intitolata "Suojia Village".
Bolin nelle sue opere svanisce, diviene trasparente, sceglie di annullarsi, denuncia la condizione dell’uomo odierno che ha perso la propria identità a causa di una società estremamente materialista e tecnologizzata e che, costretto ad agire e a pensare secondo il sistema che la società impone, perde la propria individualità ed idealmente si annulla.
La serie «Hiding in the City» è una riflessione profonda e sensibile sulla condizione umana dove l’intenzione dell’artista non è quella di sparire nell'ambiente, ma invece quella di lasciare che l'ambiente prenda possesso di lui. Bolin non cerca un modo per scomparire come individuo, ma insiste sui danni causati dallo sviluppo economico e urbano sugli individui: si tratta di una sorta di silenziosa attesa, dove l'essere umano perde la sua capacità di integrarsi.
Dice l’artista a proposito del proprio lavoro: “E’ un gesto di denuncia. Cos’è oggi lo sviluppo dell’essere umano, e dove porta? L’uomo sta scomparendo nel suo stesso ambiente. La tecnologia ha portato molto sviluppo materiale, ma per restare umani cosa si deve fare? Io non voglio perdermi in questo labirinto, perciò scelgo questa forma di difesa. Io sono per un’arte di impegno civile”.
Laureatosi e specializzatosi presso la Shandong University of Arts di Jinan e la Central Academy of Fine Arts di Beijing, Liu Bolin ha raggiunto la notorietà internazionale a partire dal festival di fotografia contemporanea di Arles del 2007 ed è stato recentemente esposto in alcuni prestigiosi musei tra cui il Today Art Museum di Beijing, il Museum on the Seam di Israele, il Berkshire Museum of Massachusetts, il Seoul Art Museum, il Chicago Cultural Center.
L'esposizione è realizzata in collaborazione con Boxart, Verona.