Li Ying Jie – Lo spirito della roccia
L’originale artista cinese Li Ying Jie porta a Palazzo Medici Riccardi cinquantadue delle sue magnifiche opere: lastre di marmo, pietra fossile, giada, alabastro provenienti da tutto il mondo da cui emergono colori naturali delineando forme che appaiono come pitture naturali.
Comunicato stampa
L'originale artista cinese Li Ying Jie porta a Palazzo Medici Riccardi cinquantadue delle sue magnifiche opere: lastre di marmo, pietra fossile, giada, alabastro provenienti da tutto il mondo da cui emergono colori naturali delineando forme che appaiono come pitture naturali.
L'opera artistica è quella di saper estrapolare questi disegni con tagli in sezioni verticali e orizzontali. Le immagini che sembrano raffigurare fiori, paesaggi, profili di montagne, fiumi e colline sono un impressionante frutto della natura, senza l'intervento pittorico nella mano di Li Ying Jie. L'impressionante varietà cromatica che emerge dall'interno delle rocce delinea grazie alle venature marmoree forme astratte di incredibile verosimiglianza, portatrici di uno spirito evocativo.
L'organizzazione della mostra è realizzata grazie alla collaborazione con la Fondazione Cultura della Città di Pechino, l'Ufficio del Consolato cinese in Italia e l'Associazione culturale Spazi ad Arte.
E' inoltre prevista una collaborazione con l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, considerata la lunga tradizione fiorentina nello studio e nella lavorazione delle pietre. L'opera di Li Ying Jie ricorda infatti l'arte che utilizza la cosiddetta "pietra paesina", tipica quasi esclusivamente della Toscana, usata spesso anche negli intarsi dell'arte del "commesso fiorentino".
L'artista è nato nel 1952 a Cheng De, residenza estiva nell'imperatore cinese, nonché luogo di estrema bellezza paesaggistica. Forse proprio l'infanzia immerso nella natura ha condizionato la sensibilità artistica di Li Ying Jie. Affermatosi come stilista a Pechino, prima di divise militari, poi messo in proprio con una propria azienda di moda nel 1989. Inizia la sua carriera di artista nello stesso anno e nel 2002 costutisce il suo museo a Pechino, la Galleria Ao-Jia (in cinese "Australia - Canada").