Jan Fabre – Stigmata

Informazioni Evento

Luogo
MAXXI - MUSEO DELLE ARTI DEL XXI SECOLO
Via Guido Reni 4a, Roma, Italia
Date
Dal al

11.00 – 19.00 (martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, domenica) |11.00 – 22.00 (sabato) giorni di chiusura: chiuso il lunedì, il 1° maggio e il 25 dicembre

Vernissage
15/10/2013

ore 19,30

Contatti
Email: info@fondazionemaxxi.it
Sito web: http://www.romaeuropa.net
Biglietti

€11,00 intero, € 8,00 ridotto.

Artisti
Jan Fabre
Curatori
Germano Celant
Generi
arte contemporanea, performance - happening, personale, disegno e grafica
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Artista visivo e autore teatrale, Jan Fabre presenta per la prima volta al MAXXI le azioni e le performance dagli anni Settanta ad oggi: disegni, “thinking models”, collages, film, foto e documenti che costituiscono la base per ripercorrere le decine di performance e di azioni, sia private che pubbliche, realizzate in Belgio e all’estero.

Comunicato stampa

Roma 15 ottobre 2013. Continua la collaborazione tra MAXXI e Fondazione Romaeuropa. Dopo l’omaggio a William Kentridge dello scorso anno, ancora un genio della scena artistica contemporanea sarà protagonista del progetto condiviso dalle due istituzioni.
A partire dal 16 ottobre infatti una mostra e due spettacoli teatrali porteranno a Roma la fantasia, le ossessioni e le visioni di Jan Fabre. Il MAXXI ospiterà una grande retrospettiva che racconta il suo lavoro di artista e performer dal 1976 a oggi, a cura di Germano Celant, mentre al Teatro Eliseo, nell’ambito di Romaeuropa Festival 2013, Fabre riporterà sulla scena due titoli storici del suo repertorio a trent’anni dalla loro creazione.

MAXXI. JAN FABRE. STIGMATA. Actions & Performance 1976-2013
Come un fiume, come una valanga, 92 tavoli trasparenti invadono gli spazi del MAXXI: sopra di essi oltre 800 tra documenti, opere ed elementi residuali delle performance realizzate dall’artista dal 1976 a oggi. E’ JAN FABRE. STIGMATA. Actions & Performances 1976-2013, a cura di Germano Celant, la grande retrospettiva che il MAXXI dedica all’artista fiammingo (16 ottobre 2013 - 16 febbraio 2014).
Jan Fabre e Germano Celant incontrano il pubblico del MAXXI oggi stesso, martedì 15 ottobre, alle ore 18:00, in un talk all’Auditorium del museo (ingresso libero fino esaurimento posti).

Jan Fabre, tra i più interessanti artisti contemporanei, pensa alla performance come una esplorazione dei limiti, delle azioni e delle reazioni del corpo, sia interne sia esterne. “Per-for-mance significa una persona che per-fo-ra se stessa e il suo ambiente (è nello stesso tempo un’analisi, una distruzione, un concedersi)” (New York, 20 febbraio 1982).
Durante la sua ricerca, ha disegnato con il suo sangue, ha percorso da Nord a Sud la linea tranviaria di Anversa con il naso sulle rotaie, ha bruciato i soldi degli spettatori, ha invitato critici d'arte a sparargli, ha preso in ostaggio il filosofo Lars Aagaard-Mogensen ed è stato arrestato, si è messo alla gogna nel Museo di Arte Contemporanea di Tokyo, esponendosi al lancio di centinaia di pomodori.
Dalle prime azioni come Money Performance del 1979 e Ilad of the Bic-Art, the Bic-Art Room del 1981, passando per Sanguis/Mantis presentato al Festival Polysonnieres di Lione nel 2001, fino alle ultime prove come Virgin/Warrior performance realizzata con Marina Abramović al Palais de Tokyo di Parigi nel 2004; dai video, i disegni e le tele segnate ossessivamente con una penna a sfera blu ai disegni della serie My body, my blood, my landscape realizzati con il suo sangue nel 1978, JAN FABRE. STIGMATA. Actions & Performances 1976-2013 presenta un corpus ricchissimo di lavori simile a un flusso di pensieri, un viaggio nella memoria dell’artista che avvolge gli spettatori proprio come gli spazi fluidi dell’architettura disegnata da Zaha Hadid.
Su ognuno dei 92 tavoli, che richiamano i piani di lavoro in vetro su cui lavora l’artista nel suo studio ad Anversa, sono disposti, in modo da formare piccoli racconti, disegni, thinking models, collages, film, foto, documenti e oggetti iconici come costumi e sculture dalle decine di performance e azioni, sia private che pubbliche, realizzate da Jan Fabre in circa 40 anni.
I tavoli coprono l’intera superficie del percorso espositivo, nella Galleria 4 del MAXXI, seguendo, proprio come un fiume, il dislivello del pavimento. Lo spettatore sarà come “trasportato” da un flusso, immerso in un canyon dove i lavori invadono anche le pareti fino al soffitto e i tavoli, seguendo questa ideale corrente, entrano nelle pareti stesse.
Senza distinzione tra gli oggetti, con un semplice andamento cronologico, JAN FABRE. STIGMATA. Actions & Performances 1976-2013 non si limita a una presentazione di opere, ma vuole restituire la “modalità di pensiero” che ha portato Fabre a realizzare i suoi lavori, sottolineando quella febbre narrativa che spesso accompagna gli artisti che realizzano performance, opere che “fisicamente” non esistono se non nella loro documentazione.

In occasione della mostra, saranno disponibili in anteprima al bookshop del MAXXI 30 copie del volume Giornale Notturno di Jan Fabre (Cronopio Edizioni, uscita 30 ottobre 2013), selezione dei suoi diari tra il 1978 e il 1984, materia viva e corollario dei temi della mostra. Da questi diari infatti sono tratte le citazioni inserite nell’allestimento di mostra.
Il catalogo della mostra JAN FABRE. STIGMATA. Actions & Performances 1976-2013 edito da Skyra verrà presentato al MAXXI a novembre 2013.

Il documentario Extra Art – JAN FABRE. STIGMATA. Actions & performances 1976 - 2013 sarà trasmesso in esclusiva prossimamente su Sky Arte HD (canali 130, 400 ed eccezionalmente 110).

ROMAEUROPA (TEATRO ELISEO)
THE POWER OF THEATRICAL MADNESS 16 e 17 ottobre, ore 20
THIS IS THEATRE LIKE IT WAS TO BE EXPECTED AND FORESEEN 20 ottobre, ore 16

Titoli del 1984 e del 1982, The Power Of Theatrical Madness e This Is Theatre Like It Was To Be Expected And Foreseen, rappresentano la passione sanguinaria di Fabre per il teatro. A trent’anni da questi due debutti fiammeggianti che costarono all’artista aspre critiche e proteste imponendolo come punta della sperimentazione teatrale e artistica contemporanea, Romaeuropa Festival ospita due nuovi riallestimenti curati dallo stesso autore con una generazione di giovani interpreti. Un cast eccezionale per tradurre la lunga esperienza di Fabre e gli anni dedicati alla performance in strada e nelle gallerie.
Il 16 ottobre dalle ore 18 Enrico Pitozzi introdurrà il pubblico nel mondo di Jan Fabre per il secondo appuntamento del ciclo Choreographers Today.

Oltre 4 ore di spettacolo, The Power Of Theatrical Madness affronta temi come la contrapposizione dialettica di vero/falso, azione scenica/recitazione teatrale, inossidabili dicotomie delle dinamiche di potere. Una miscela esplosiva ambientata in una scenografia/installazione in cui sono proiettati dipinti di pittura classica e manierista da Michelangelo e Raffaello a Fragonard, rende esplicito il corto circuito tra arti visive e teatro. La decantata immagine del corpo consegnata dalla pittura si confronta con il movimento e la fisicità degli interpreti di Troubleyn, la compagnia fondata da Jan Fabre, che spremono gesti quotidiani fino a farne uscire il succo. Il teatro diviene strategia e può trasformarsi addirittura in un quiz crudele finalizzato a disegnare un Pantheon degli autori teatrali dove tra Brecht, Čhechov, Bejart e Brook, un posto privilegiato spetta a Wagner e alla sua idea d’opera d’arte totale.

8 ore che sconvolsero il pubblico all'epoca del suo debutto This Is Theatre Like It Was Be Expected And Foreseen costringe gli interpreti a una estrema prova fisica. Sulla scena i performer di Fabre sudano e si fanno male, solidificano stereotipi alla maniera di Duchamp, gioiscono e vivono quello che a tutti gli effetti supera la finzione della “messa in scena” e diventa una “performance”. Un modo di fare teatro che al sua apparire rivoluzionò molte delle idee sulla drammaturgia e in cui, ancora una volta, è centrale il ruolo della scenografia-installazione, immaginifica e ispirata alle arti contemporanee. This is theatre… oggi rivela la deliberata incisività, la narrazione destrutturata e molteplice, l’intreccio infido di simboli visivi e testuali, la calcolata sequenza delle immagini, le pericolose oscillazioni tra Eros e Thanatos, che saranno la cifra delle future opere di Fabre e di tanto teatro contemporaneo.