Italomodern 1+2: Architettura nell’Italia del Nord 1946–1976

Informazioni Evento

Luogo
KUNST MERAN/O ARTE
Via Portici 163, Merano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
22/04/2016

ore 19

Uffici stampa
CLP
Generi
architettura, performance - happening
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Una panoramica dell’architettura del dopoguerra nell’area dell’Italia settentrionale.

Comunicato stampa

Venerdì 22 aprile 2016, alle ore 21.00, la Wandelhalle (Passeggiata Invernale) di Merano sarà teatro, della performance di Michael Fliri (1978), dal titolo Returning from Places I have never been II (Tornando da posti dove non sono mai stato II).

L’intervento, che invita a ripensare alla natura sfuggente dell’identità, è un ulteriore passo nella ricerca che l’artista altoatesino sta conducendo sulla trasformazione del proprio corpo in una figura futuristica, ambigua e fantastica.

Durante tale processo di metamorfosi, gli spettatori e i passanti saranno invitati a cogliere il graduale cambiamento della sua fisionomia. Una protesi dopo l’altra, il suo viso muterà gradualmente fino a essere irriconoscibile e astratto, prendendo una forma altra dell'essere, a metà tra la macchina e l'animale.

All’interno della Primavera meranese, l’appuntamento è parte della seconda edizione di Art & Nature, progetto mirato a instaurare nuovi dialoghi tra produzione artistica e natura, che si tiene a Merano e nei comuni limitrofi di Naturno, Scena e Tirolo, fino al 5 giugno 2016.

Promosso dal Comune di Merano e dall’Azienda di Soggiorno di Merano, organizzato da Merano Arte-Kunst Meran, Art & Nature 2016 è a cura di BAU - iniziativa per la produzione artistica in Alto Adige, fondata da Simone Mair, Lisa Mazza e Filipa Ramos, dedicata all’attivazione di rapporti tra arte contemporanea e cultura rurale. Per Art & Nature 2016, BAU ha invitato artisti, performer, designer e danzatori internazionali a confrontarsi con le caratteristiche peculiari del territorio nell’interdipendenza tra natura, ambiente e paesaggio.

La rassegna, dal titolo Walking with Senses, propone una serie di opere d’arte con cui interagire per scoprire le relazioni che legano il paesaggio urbano a quello naturale. Sarà un itinerario multisensoriale ricco di performance e passeggiate a tema, per coinvolgere i visitatori.

Si arricchisce così l’offerta turistica e culturale di Merano e del suo territorio, già in grado di garantire ai suoi ospiti un alto livello qualitativo di vita e una grande bellezza naturalistica, che vede nella Primavera Meranese, una delle proposte più apprezzate.

La Primavera Meranese è un festival che ha come scopo la rivalutazione degli ampi spazi verdi di Merano e dintorni attraverso l’arte e la messa in rete dei siti e monumenti culturali, per proporre nuovi sentieri e percorsi che consentano di addentrarsi nel suggestivo paesaggio meranese.

Sempre venerdì 22 aprile, alle ore 19.00, a Merano Arte s’inaugura ITALOMODERN 1+ 2: Architettura nell'Italia del Nord 1946 – 1976.

Nel 2011 Martin e Werner Feiersinger grazie alla mostra “ITALOMODERN” e alla pubblicazione del volume omonimo, offrivano una panoramica esaustiva dell’architettura del dopoguerra sviluppatasi nell’area dell'Italia settentrionale. La selezione operata dall'architetto Martin Feiersinger e dell'artista Werner Feiersinger proponeva una serie di architetture ascrivibili alle correnti del neorealismo, del razionalismo, del brutalismo e dell'architettura organica. Il successo e il grande interesse suscitato da “ITALOMODERN 1” ha spronato Martin e Werner Feiersinger a proseguire la loro attività di ricerca, i cui risultati hanno condotto alla nascita di “ITALOMODERN 2”.

Per la prima volta, Merano Arte riunisce queste due esperienze in un unico appuntamento. Si tratta di una grande sintesi nella quale trovano posto sia progetti celebri che meno noti. Scevra da censure ideologiche e formali, la rassegna presenta uno spaccato di trent’anni di sviluppo architettonico nell'Italia del nord e quindi anche in Alto Adige.

Accanto agli edifici di Edoardo Gellner a Corte di Cadore e di Armando Ronca a Bolzano, vengono proposti anche quelli progettati da Ettore Sottsass, Vico Magistretti, Carlo Scarpa e da altre icone dell’architettura regionale, realizzati tra il 1946 e il 1976. Queste strutture – che a volte appaiono esotiche all’interno della scena architettonica locale – insieme agli esempi provenienti da altre regioni, offrono una panoramica ricca di variazioni.

Merano, aprile 2016