Incontro con Concetto Pozzati
Conversazione di Concetto Pozzati, coordinata da Matteo Chini, in concomitanza con la mostra Concetto Pozzati.
Comunicato stampa
All’interno del progetto LA STORIA DELL’ARTE: LINGUAGGI, LUOGHI, COLLEZIONISMO, il ciclo di incontri che intende promuovere la riflessione su alcuni nuclei tematici, centrali nelle dinamiche dell’arte contemporanea, mercoledì 18 aprile alle ore 16,30 verrà proposta la conversazione di Concetto Pozzati, coordinata da Matteo Chini, in concomitanza con la mostra Concetto Pozzati. Cornice cieca, in corso al CAMeC di La Spezia. L’incontro dedicato agli studenti dell’Accademia e aperto al pubblico sarà l’occasione per conoscere il lavoro dell’artista, veneto di nascita ma bolognese d’adozione, dalla fine degli anni ’60 ad oggi, attraverso una carrellata di immagini commentate dall’artista, che offrirà molti spunti di discussione e riflessione, essendo Pozzati un investigatore del linguaggio della pittura, come ha dimostrato nei diversi e molteplici cicli della sua lunga vicenda artistica e creativa.
Protagonista nei secondi anni cinquanta della “nouvelle figuration”, Concetto Pozzati diviene poi uno dei maggiori rappresentanti della pop art italiana; dagli anni sessanta in poi il suo linguaggio, fatto di continue contaminazioni e incroci culturali, diviene sempre più personale e riconoscibile attraverso la pittura “assolutamente irrinunciabile” anche nel periodo della sperimentazione più libera e disparata.
La conferenza sarà introdotta da Matteo Chini, dopo i saluti del Presidente dell’Accademia Simone Caffaz, del Direttore Lucilla Meloni e dell’Assessore alla Cultura Giovanna Bernardini.
Concetto Pozzati è nato a Vò di Padova il nel 1935 e vive a Bologna dal 1955. Protagonista nei secondi anni ’50 della “Nouvelle Figuration”, diviene poi uno dei maggiori rappresentati della “Pop Art” italiana ed europea. Dagli anni sessanta il suo linguaggio diviene sempre più individuale e riconoscibile: Pozzati è sempre critico e pungente e il suo lavoro richiede una lettura lenta che, volutamente, allerta intrighi e interrogazioni. Partecipa alle principali manifestazioni internazionali, tra le quali: Biennali di Venezia del ’64-’72-’82-’07, Biennale di San Paolo del Brasile nel ’63 e ’94 di Tokyo nel ’63, Documenta di Kassel nel ’64, Biennale di Parigi nel ’69; Tra le antologiche: Palazzo Della Pilotta, Parma nel ’68; Palazzo Grassi, Venezia nel ’74; Palazzo Delle Esposizioni, nel ’76; Museo Forti, Verona nel ’86; Musei di Bologna e Modena, nel ’91. Nel ’96 tiene un'antologica alla Rocca Malatestiana di Fano e a Palazzo Lazzarini a Pesaro. L'anno successivo è la volta di Palazzo Massari a Ferrara e della Pinacoteca Dei Concordi a Rovigo. Nel ’99 antologiche alla Galleria d’Arte Moderna di Termoli e al Centro S.Apollonia di Venezia; nel 2002 personale all’Art Curial Centre d’Arte Contemporain di Montecarlo e al CSAC Università di Parma Palazzo della Pilotta. Nel 2005 Museo Frisacco , Udine, Castello Di Aceto (RE) e Galleria Burgos, Madrid. 2006, Museo Morandi, Bologna; nel 2007 Museo Archeologico, Bologna e 2008 Museo di Ravenna. E’ stato titolare della cattedra di pittura dell’Accademia di Bologna, dopo aver insegnato a Firenze e Venezia e d’aver diretto l’Accademia di Urbino. E’ stato assessore alla Cultura nel Comune di Bologna dal ’93 al ’96. E’ accademico di S. Luca.