Immagina Riesi

Informazioni Evento

Luogo
VILLA COMUNALE
Via Roma, 1, 93016 , Riesi, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
04/08/2022
Contatti
Sito web: https://immaginariesi.it/
Generi
arte contemporanea

Una festa della cultura nel profondo Sud. Tratterà di libri, documentari, fotografia, emigrazione, miniere, architettura, eno-gastronomia, visite guidate e incontri. Al centro delle manifestazioni, il libro fotografico “Immagina Riesi” e il docufilm “Una storia valdese”.

Comunicato stampa

Dal 4 al 6 agosto, presso la villa comunale di Riesi si svolgerà l’Evento culturale “Immagina Riesi” che è stato pensato come una festa della cultura nel profondo Sud.
Tratterà di libri, documentari, fotografia, emigrazione, miniere, architettura, eno-gastronomia, visite guidate e incontri.
Al centro delle manifestazioni, il libro fotografico “Immagina Riesi” e il docufilm “Una storia valdese”, entrambi realizzati grazie al sostegno dell’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana della Regione Siciliana e dal CRICD (Centro Regionale per l'Inventario, la Catalogazione e la Documentazione).

L'Evento si aprirà il 4 Agosto alle ore 20.30, con una tavola rotonda sul tema dell’emigrazione. Seguirà il film “La Spartenza” del regista Salvo Cuccia, presente alla proiezione.

“Una storia valdese”, che verrà presentato il 5 Agosto alle ore 20.30 dal regista Salvo Cuccia, è un film-documentario di 75 minuti, al cui centro c’è il fotografo Gustavo Alàbiso (classe 1962). Accompagnandolo alla ricerca delle sue compagne e dei suoi compagni di classe, viene anche ripercorsa la sua infanzia, dalle cosiddette “Valli Valdesi” in Piemonte, dove è nato, fino a Riesi, dove nel 1966 i suoi genitori si trasferirono, giunti al seguito del pastore Vinay.
Nel documentario vengono integrate le immagini di due cortometraggi girati a Riesi a cavallo degli anni '60 e '70, che permettono agli spettatori di comprendere meglio la realtà di quegli anni.

Al centro del libro, che verrà presentato nella serata finale del 6 Agosto, dalle ore 20.30, ci sono le vite e i ritratti dei compagni e delle compagne di classe della scuola elementare del fotografo Gustavo Alàbiso, che dalla Germania, dove vive e lavora da più di 30 anni, è andato a trovarli nelle città in cui vivono: Milano, Genova, Torino e altre città italiane, fino in Belgio e naturalmente a Riesi dove sono stati da lui fotografati e dai due coautori e giornalisti, Daniele Arghittu e Salvatore Falzone, intervistati.
Per completare il contesto molto particolare dell’infanzia dei protagonisti sono stati intervistati anche i testimoni del tempo.

Riesi, nei primi anni '60, racchiude tutti i problemi del mezzogiorno rurale, un’agricoltura arretrata, criminalità mafiosa, corruzione, disservizi, che hanno provocato un’emorragia emigratoria.
Riesi è anche un paese con una storia di rivolte, con una forte componente comunista ed una grande e attiva comunità salesiana.

In quegli anni, un gruppo di protestanti e di volontari provenienti da tutta l’Europa si uniscono al pastore valdese Tullio Vinay, per realizzare a Riesi un progetto di riscatto sociale. Alle porte del paese, in mezzo a ulivi secolari che non verranno abbattuti, vengono eretti degli edifici progettati dall’architetto Leonardo Ricci, oggi patrimonio architettonico della Regione Siciliana. La scuola materna e la scuola elementare sono scuole a tempo pieno e, con metodi didattici e pedagogici d'avanguardia, offrono ai bambini, oltre alle normali materie scolastiche, anche musica, inglese, il giornalino di classe e un'educazione alla responsabilità ed al rispetto degli altri.
Questa scuola hanno frequentato Gustavo Alàbiso ed i protagonisti del suo libro e su questo incontro/scontro tra culture quasi opposte vertono i racconti dei testimoni del tempo.
Il libro è un documento di quegli anni.

Per tutte le persone che avranno interesse, ci saranno dal 4 al 7 agosto, a partire dalle ore 8.30, delle visite guidate sulle tracce dei luoghi che sono anche al centro dei due lavori: il Servizio Cristiano, la Cantina Sociale La Vite, la miniera Trabia Tallarita ed alcuni rioni del paese svuotati dall’emigrazione.