Il posto delle cose

Informazioni Evento

Luogo
MOBILI B&B
Via Trento 7 , Sinalunga, Italia
Date
Dal al
Vernissage
21/06/2013

ore 18

Generi
arte contemporanea, collettiva
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Mettere le cose al posto giusto questa è la parola d’ordine! Sistemare accuratamente lo spazio, dove le cose, oggetti di design in questo caso, trovano la giusta collocazione significa creare il supporto necessario per la migliore presentazione delle stesse.

Comunicato stampa

ILPOSTO DELLE COSE di Edio Buracchi
opere di : Marco Acquafredda, Martina Buracchi, Emanuele Giannetti Gianni lillo, Alessandro Secci, Wang Yu scritto di: Leonardo Scelfo
dal 21 giugno al 30 luglio 2013 Mobili B&B Via Trento 7 Sinalunga (Si) tel. 0577 679421 - e mail: [email protected] Mettere le cose al posto giusto questa è la parola d'ordine! Sistemare accuratamente lo spazio, dove le cose, oggetti di design in questo caso, trovano la giusta collocazione significa creare il supporto necessario per la migliore presentazione delle stesse. Serve delimitare i confini, predisporre un ancoraggio fermo, un posto sicuro dove gli oggetti esposti si offrono alla migliore fruizione possibile. Da anni Edio, è alla ricerca di un dialogo estetico basato sull’accordo tra gli elementi architettonici da lui meticolosamente progettati e gli oggetti scelti ed esposti seguendo un ritmo istintivo, fatto da continui inserimenti e rimaneggiamenti non regolati da una precisa scansione temporale, ma dettati da una idea estetica e un rigore fortemente personalizzati. L’incontro con le opere di sei artisti (Marco Acquafredda, Martina Buracchi, Gianni Lillo, Emanuele Giannetti, Alessandro Secci, Wang Yu) con lo spazio di Edio, opera uno slittamento ed un ampliamento dell'orizzonte prettamente utilitaristico dello spazio espositivo, determinando in questo modo un corto circuito poetico rispetto a un equilibrio ormai collaudato da anni portandolo in questo modo ad oscillare fra arte e design, fra arte e vita. In alcuni casi la non piena diversità delle opere esposte rispetto agli oggetti di design determina una maggiore attenzione percettiva basata sulla ricerca di ciò che è “nuovo” (le opere) e di ciò che è già “noto” (gli oggetti di design). Il giusto rapporto tra queste due distanze e il loro continuo ribaltamento interpretativo è il filo conduttore di tutta l’esposizione in quanto le opere non presentano eccessi di particolarità tali da renderne impossibile o troppo complessa la riconoscibilità, ma non sono neppure così facilmente accessibili da determinare disattenzione in chi le osserva.