Il Piffetti ritrovato e altri capolavori
Esposizione di 5 capolavori di ebanisteria firmati Pietro Piffetti.
Comunicato stampa
Dopo il successo della mostra Genio e Maestria. Mobili ed ebanisti alla corte sabauda tra Settecento e Ottocento e in seguito al prezioso ritrovamento da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino di uno straordinario arredo facente parte delle collezioni d’arte di Palazzo Chiablese (Torino), la Reggia di Venaria presenta nelle Sale dei Paggi una piccola ma significativa raccolta di opere di Pietro Piffetti.
“Primo ebanista del Re”, torinese di nascita (1701-1777), Piffetti seppe assecondare e aggiornare il gusto dell’arredo a partire dall’estremismo decorativo dei suoi esordi sino alla più equilibrata quiete espressiva degli ultimi lavori della sua piena maturità creativa.
I manufatti provenienti da Torino (collezione Intesa Sanpaolo, Musei Reali-Palazzo Reale, chiesa di San Filippo Neri, Palazzo Chiablese) e Venezia (Ca’ Rezzonico), e restaurati dal Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, dimostrano l’attenzione che la corte sabauda ebbe nel promuovere per tutto il XVIII secolo la realizzazione di alcuni tra i più conosciuti e amati capolavori d’arte.
La mostra costituisce pertanto un ulteriore tassello conoscitivo e di indagine rispetto ad uno dei più capaci e prolifici “maestri del legno” del Settecento europeo.
Mostra realizzata dal Consorzio delle Residenze Sabaude.
In collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino, il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” e Intesa Sanpaolo.
Tutte le opere sono state restaurate dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.