Henri Cartier-Bresson – Des Européens

Informazioni Evento

Luogo
CHIOSTRI DI SAN DOMENICO
Via Dante Alighieri 11, Reggio Emilia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Venerdì 11 maggio aperto dalle 18.00 alle 24.00; sabato 12 e domenica 13 maggio dalle 10.00 alle 24.00; dal 17 maggio al 24 giugno aperto giovedì e venerdì dalle 19.00 alle 23.00; sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 23.00; chiuso lunedì, martedì e mercoledì.

Vernissage
11/05/2012
Contatti
Sito web: http://www.fotografiaeuropea.it
Editori
CONTRASTO
Artisti
Henri Cartier-Bresson
Generi
fotografia, personale

Des Européens, presentata nei Chiostri di San Domenico, è la straordinaria raccolta di oltre 160 scatti di Henri Cartier-Bresson realizzati in Europa dal 1929 al 1991. Come eravamo? Cosa è rimasto? Cosa siamo diventati? Una carrellata di sguardi sull’Europa del ventesimo secolo, catturati nel corso di numerosi viaggi, dall’artista unanimemente considerato tra i padri della fotografia di reportage.

Comunicato stampa

Inaugura venerdì 11 maggio a Reggio Emilia la mostra Des Européens. Fotografie di Henri Cartier-Bresson nell’ambito di Fotografia Europea. Giunta alla settima edizione, Fotografia Europea è promossa dal Comune di Reggio Emilia ed è punto di riferimento nel panorama nazionale e internazionale degli appuntamenti dedicati al mondo della fotografia. La mostra è a cura di Contrasto, Magnum Photos e Fondation Henri Cartier-Bresson.

Des Européens, presentata nei Chiostri di San Domenico, è la straordinaria raccolta di oltre 160 scatti di Henri Cartier-Bresson realizzati in Europa dal 1929 al 1991. Come eravamo? Cosa è rimasto? Cosa siamo diventati? Una carrellata di sguardi sull’Europa del ventesimo secolo, catturati nel corso di numerosi viaggi, dall’artista unanimemente considerato tra i padri della fotografia di reportage.

Tutte in bianco e nero, le fotografie ritraggono il continente, i suoi paesaggi, i suoi abitanti, tra gioie e tribolazioni, in momenti e fasi storiche diverse evidenziando le profonde differenze, ma anche le notevoli similitudini tra i vari paesi attraversati e i tanti personaggi incontrati. Una mostra in cui – parole dello storico d’arte Jean Clair – Cartier-Bresson è “pellegrino appassionato”, che “seguendo il battito di un cuore avventuroso, palpitante, ritorna sempre alla sua Europa fatta di antiche mura”.

La prima raccolta di fotografie dedicate all’Europa risale al 1955, quando Cartier-Bressson pubblica per le Editions Verve il libro Les Européens con la copertina di Joan Mirò. Il fotografo ci aveva lavorato per cinque anni. Il volume presentava un ritratto dell’Europa nel secondo dopoguerra.
Henri Cartier-Bresson ha viaggiato a lungo in Europa dal 1930 fino al 1976, anno in cui abbandonò la fotografia per il disegno. Tra il 1932 e il 1934 è spesso in Italia e Spagna. Nel 1932 è a Marsiglia, che identificherà poi come il luogo delle sue prime fotografie “mature” scattate con la Leica. Nel 1933 visita Siena, Trieste, Venezia, Salamanca, Madrid, Toledo, Marocco, Siviglia. Nel 1940 viene catturato dai tedeschi e negli anni successivi fina al 1943 scappa per ben tre volte dal campo di concentramento. Nel 1955 è in Germania e nel 1962 in particolare a Berlino. Nel corso della sua vita ha effettuato numerosi viaggi in Austria, Portogallo, Svezia e Irlanda.

Copertina di Joan Mirò del libro Les Europèens (Editions Verve)

Note biografiche
Henri Cartier-Bresson nacque nel 1908 a Chanteloup da una famiglia vicina al mondo dell’arte. Inizialmente si interessò di pittura e fu allievo di Jaques-Emile Blanche e di André Lhote. Nel 1931 comprò una Leica e partì per un viaggio che lo portò nel sud della Francia, in Spagna, in Italia e in Messico. Nel 1932 inaugurò la sua prima mostra nella Galleria Julien Levy di New York. Rientrato in Francia, lavorò nel cinema con Jean Renoir e Jaques Becker. Nel 1933, in Spagna realizzò le sue prime grandi fotografie di reportage. Nel 1935 lavorò negli Stati Uniti con Paul Strand. Rientrato a Parigi collaborò come aiuto regista di Jean Renoir. Imprigionato dai tedeschi nel 1940, riuscì ad evadere e a rientrare a Parigi nel 1943. Alla fine della guerra diresse il film “Le Retour”. Negli anni 1946-47 visse negli Stati Uniti fotografando soprattutto per «Harper’s Bazaar». Nel 1947 si diffuse la notizia che fosse morto durante la guerra e a sua insaputa venne allestita una sua mostra al Museum of Modern Art di New York. Lo stesso anno fondò l’agenzia Magnum Photos insieme a Robert Capa, David Seymour, George Rodger e William Vandivert. Tra il 1948 e il 1950 lavorò in India, Pakistan, Cina e Indocina. Nel 1952 pubblicò “Images à la sauvette”, raccolta di foto che conteneva il testo “L'instant décisif”, nel quale esponeva le sue teorie sull’arte della fotografia. Nel 1955, al Musée des Arts Décoratifs di Parigi venne inaugurata la sua prima grande retrospettiva. Nel 1988 il Centre National de la Photographie di Parigi istituì il “Gran Premio Internazionale di Fotografia” a lui intitolato. Nel 2000, con la moglie Martine Franck e la figlia Mélanie creò la “Fondazione Henri Cartier-Bresson”. Morì a Céreste il 3 agosto 2004. Innumerevoli i riconoscimenti ricevuti, le esposizioni e le pubblicazioni che in tutto il mondo hanno reso omaggio alla sua straordinaria produzione.