Griffa | Rajlich | Zeniuk – Pitture Assolute
Un’ampia mostra patrocinata dal Comune di Genova, dedicata a Giorgio Griffa, Tomas Rajlich e Jerry Zeniuk, intitolata Pitture Assolute.
Comunicato stampa
La galleria ABC-ARTE inaugura con il venerdì 3 Maggio dalle ore 18.30 un’ampia mostra patrocinata dal Comune di Genova, dedicata a Giorgio Griffa, Tomas Rajlich e Jerry Zeniuk, intitolata Pitture Assolute.
Il proposito dell’iniziativa consiste nel leggere, attraverso alcune delle loro opere chiave, i percorsi paralleli di artisti che sono stati protagonisti delle esperienze ormai storiche della Fundamental Painting e della pittura radicale, e nel coglierne gli aspetti successivi di proiezione concettuale e operativa in chiave di Pitture assolute.
Gli artisti documentati nel progetto sono Giorgio Griffa (1936), Tomas Rajlich (1940) e Jerry Zeniuk (1945), esempi eloquenti di un atteggiamento che ha travalicato le cronache artistiche di quegli anni per farsi, negli sviluppi sino a quelli odierni, esperienza singolare e, nel senso più pieno del termine, definitiva.
L’affinità di base è la fedeltà alla pittura nella sua essenza specifica di medium, il sottrarsi a ogni teoricismo per assettarsi in un grado di mentalizzazione e di concentrazione operativa alto e agguerrito.
L’esperienza critica della pittura nell’atto stesso del fare pittura, libero ormai da ogni zavorra disciplinare, mira a distillarne e ritrovarne l’identità sorgiva, il grado di autonoma, indefinita ma precisa, flagranza. Essa è l’assoluto, o meglio un’idea di assolutezza che costeggia umori filosofici senza farsene portavoce, condizione snudata in una interrogatività che giunge far risuonare una sorta di diapason interno, totalmente irrelato, del dipinto.
In occasione della inaugurazione, verrà presentato un nuovo libro, dedicato alla mostra, della collana bilingue, italiano ed inglese, ABC-ARTE edizioni, contenente il testo critico del curatore Flaminio Gualdoni, le immagini degli allestimenti e delle opere, ed un ricco apparato di documentazione storica.
Giorgio Griffa, Tomas Rajlich, Jerry Zeniuk. Pitture Assolute
Inaugurazione Venerdì 3 Maggio ore 18.30-21.30
3 Maggio – 14 Settembre 2019
Orario: da martedì a sabato 9.30 – 13.30; 14.30 – 18.30
Domenica e Lunedì su appuntamento
ABC-ARTE
Via XX Settembre 11/A Genova
T.010.86.83.884
[email protected]
www.abc-arte.com
Giorgio Griffa
Giorgio Griffa è nato a Torino nel 1936, dove vive e lavora. Inizia la attività espositiva nel 1968. Collabora con Gian Enzo Sperone, e poi in seguito con altre gallerie come Sonnabend, Martano, Biasutti, Toselli, Ariete, Templon, Lorenzelli, Milione. Ha modo di esporre in moltissime manifestazioni di prestigio, tra le quali Prospect, Contemporanea al Parcheggio di Villa Borghese, la Biennale di San Paolo, la Biennale di Venezia (nel 1978, 1980 e 2017).
Giorgio Griffa è considerato uno dei maggiori protagonisti dell'astrattismo, esponente fra i più creativi di quella tendenza artistica denominata "Pittura Analitica" o "Pittura Pittura", nata sul finire degli anni Sessanta.
Le costanti di tutto il lavoro di Giorgio Griffa sono il non finito, la scelta di segni anonimi, ed il ripetersi sulla tela di un medesimo segno, sempre lo stesso e sempre diverso per via delle imperfezioni della mano.
Le opere dell'artista torinese sono tele libere, non "costrette" dal telaio (appese direttamente alle pareti), dove il colore diventa il tramite di un'azione e il segno l'effetto di un pensiero. Si contraddistinguono per la loro essenziale composizione formale: segni, linee, strisce, arabeschi, a volte sfumati, altre a campiture di colore uniforme ma sempre dipinti direttamente sulla tela grezza; una pittura immediata, vivace e luminosa, eseguita senza esitazioni, ma al contempo con grande emozione. Un modo di dipingere che sposta l'accento sugli elementi sostanziali della pittura, come il colore e lo spazio, elementi essenziali della composizione pittorica. Questo volontario allontanamento dagli elementi tradizionali della pittura, introduce nelle sue opere un'idea di movimento, ma anche una possibilità di espansione della pittura oltre il perimetro della tela.
Nella carriera di Giorgio Griffa si sono succedute numerose mostre in gallerie pubbliche e private tra le più significative si segnalano le personali nel 2001 presso la Galerie Walter Storms a Monaco e presso il GAM di Torino; nel 2005 presso Kunstlanding e Neuer Kunstverein ad Aschafffemburg e presso l'Institut Mathildenhohe di Darmstadt; nel 2009 presso la Lorenzelli Arte di Milano e nel 2011 presso il MACRO di Roma. Fra le collettive si ricordano: nel 2007 presso il museo della Permanente a Milano; nel 2008 presso la casa del Mantegna a Mantova, al Time&Place di Torino e MIlano, presso il Moderna Museet di Stoccolma e presso la Neue Galerie am Landesmuseum di Graz; nel 2009 presso la Peggy Guggenheim Collection a Venezia e nel 2015 presso la casa Cavazzini di Udine. Nel 2015 la personale “Esonerare il mondo / to relieve the world” , alla ABC-ARTE di Genova, con il patrocinio del Comune di Genova è inserita negli eventi di rilevanza pubblica. Nel 2017 è chiamato a rappresentare l'Italia insieme a Riccardo Guarneri alla 57esima Biennale di Arte Internazionale a Venezia.
Le sue opere sono inoltre presenti in molte collezioni pubbliche e private, tra cui la Galleria d'Arte Moderna (GAM) di Torino, il Castello di Rivoli di Torino, Galleria d'Arte Moderna di Roma, il Museo Arte Gallarate (MA*GA) di Gallarate, il Museo del Novecento a Milano, le Gallerie d'Italia a Milano, il Museo di Arte Contemporanea di Roma (MACRO), la Tate Modern Gallery di Londra, il Museo Cantonale d'Arte di Lugano, il Dallas Museum of Art, la Fundação de Serralves di Porto ed il Centre d'Art Contemporain (CAC) di Ginevra.
Tomas Rajlich
Nato nel 1940, Rajlich fonda il gruppo avanguardista praghese Klub Konkretistů, che si pone nella scia delle neoavanguardie internazionali incarnate da Azimut in Italia, da ZERO in Germania, da Nul in Olanda. Esiliatosi dalla Cecoslovacchia nel 1969 in seguito all’invasione sovietica, Rajlich si trasferisce proprio in Olanda, dove il clima avanguardistico è particolarmente fertile e dove il suo basare la costituzione dell’opera su griglie di riquadri regolari molto vicine all’acromia di Piero Manzoni viene subito accolto con favore in seno al concettualismo montante.
Nel 1974 tiene personali fondamentali da Yvon Lambert a Parigi, da Art & Project ad Amsterdam e da Françoise Lambert a Milano – per molti anni le sue gallerie di riferimento – e l’anno dopo è tra i protagonisti, con Brice Marden, Robert Ryman, Gerhard Richter e altri, della memorabile mostra “Fundamentele schilderkunst / Fundamental painting” allo Stedelijk Museum di Amsterdam, pietra miliare dell’affermazione internazionale della pittura analitica.
Ben presto il suo lavoro vira verso il recupero di una dimensione coloristica piena, aperta a suggestioni simboliche e poetiche, a gesti più aperti ed a un vitalismo irrazionale, con l’immissione di una spettro che va dal giallo al rosso, dal celeste al rosa sino all’oro, senza che ciò modifichi il processo di rigorosa strutturazione elementare del monocromo.
Nel 1993 la prima retrospettiva italiana di Rajlich al Palazzo Martinengo di Brescia, cui seguono quelle all’Haags Gemeentemuseum dell’Aja, 1994, alla Kunsthalle di Karlsruhe nel 1996, alla Galleria Nazionale di Praga nel 2008, ancora al Gemeentemuseum dell’Aja nel 2016, nel 2017 al Museum Kampa di Praga e nel 2018 al Boijmans museum di Rotterdam
Rajlich è stato riconosciuto di diritto nel novero delle massime figure della neoavanguardia internazionale.
Dal 1999 al 2002 Rajlich è stato artista di residenza al Centre Pompidou di Parigi che conserva in collezione le sue opere, presenti, tra le altre istituzioni, anche al Centraal Museum di Utrecht, al Musée d’Art et d’Industrie di Saint Étienne, al Musée Cantini di Marsiglia, al Museum Boijmans-Van Beuningen di Rotterdam, al Museum of Modern Art di New York, al National Gallery in Praga, alla Peter Stuyvesant Foundation di Amsterdam, alla National Gallery of Canada in Ottawa, allo S.M.A.K. Di Gent, allo Stedelijk Museum di Amsterdam, allo Stedelijk Museum di Schiedam, allo Stedelijk Museum De Lakhal di Leiden, allo Stedelijk Museum Het Prinsenhof di Delft.
Jerry Zeniuk
Nato nel 1945 in Bardowick bei Luneburg (DE), figlio di un rifugiato ucraino, emigra insieme ai suoi genitori negli Stati Uniti nel 1950, dove cresce in Colorado.
Dopo gli studi si trasfesce nel 1969 a New York, dove tiene la sua prima mostra personale presso la galleria Paley & Lowe nel 1972.
Risiede stabilmente dagli anni Settanta a Monaco di Baviera, dove lavora con la Konrad Fischer Galerie a Dusseldorf e Berlino, e con la galleria Annemarie Verna di Zurigo.
La Pittura di Zeniuk è apprezzata a partire dagli anni Settanta, da quando egli partecipa alla memorabile mostra collettiva del 1975 intitolata Fundamental Painting, allo Stedelijk Museum di Amsterdam.
Zeniuk sviluppa in quel periodo i suoi lavori su un piano monocromo, in cui diversi strati di colore sono sovrapposti attraverso una composizione di piani di cromatici contrastanti accostati.
Nella Pittura di Jerry Zeniuk il Colore è un aspetto fondamentale, e la Bellezza, fisica e visiva, è il fine da raggiungere. Secondo Zeniuk i colori non sono solo portatori di emozioni, ma la loro interazione è in grado di riflettere anche le relazioni sociali e, più in generale, umane.
I suoi lavori più recenti presentano cerchi colorati o punti o forme che creano interazioni tese a generare uno specifico spazio pittorico. Questi segni galleggiano su una tela imbiancata o grezza, e lasciano presagire uno spazio in cui la luce è trattenuta. I contorni di questi punti sono in alcuni casi netti, in altri più tenui ed atmosferici, portati in un armonioso equilibrio che genera un deciso effetto spaziale.
Dal 1992 al 2010 è professore presso la Akademie der Bildende Künste a Monaco di Baviera.
Nel 1999 il Museo Lenbachhaus di Monaco di Baviera gli ha dedica una retrospettiva, così come il Kunstmuseum di Winterthur e il Kunstmuseum di Kassel. Nel 2004 anche la Kunsthalle di Karlsruhe gli dedica una retrospettiva. Negli anni più recenti i suoi lavori sono esibiti inoltre presso importanti istituzioni pubbliche come il Museo Augsburg, il Museo Wiesbaden,il Kunstmuseum di Bonn, la Kunsthalle di Brema, Kunsthalle di Amburgo, il Louisiana Museum, lo Staatliche Museen di Humlebaek, la Neue Galerie, la Kassel Pfalzgalerie, il Kaiserslautern Museum Ludwig, il Bayerische Staatsgemäldesammlungen di Colonia, la Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco, la Sammlung Niedersächsische Sparkassenstiftung di Monaco, il Virginia Museum of Fine Arts a Richmond, la The Maslow Collection di Shaverton.