Gio Ponti

Informazioni Evento

Luogo
CASINO DEI PRINCIPI - VILLA TORLONIA
Via Nomentana 70, Roma, Italia
Date
Dal al

9.00-19.00. La biglietteria chiude 45 minuti prima
Giorni chiusura: il lunedì; 25 dicembre; 1 gennaio

Vernissage
21/10/2011

ore 17

Contatti
Email: villeparchistorici@comune.roma.it
Biglietti

biglietto unico integrato Casina delle Civette, Casino Nobile e Mostra: € 10,00 intero,; € 8,00 ridotto biglietto unico integrato Casino Nobile e Mostra per un importo € 8,00 intero; € 7,00 ridotto gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente

Patrocini

Promossa da Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale - Sovraintendenza ai Beni Culturali

Cura della mostra Dario Matteoni e Luciano Colantonio
La mostra è ideata dalla Società Anonima Talent
Con la collaborazione di
Banche Tesoriere del Comune di Roma: BNL- BNP Paribas, UniCredit, Monte dei Paschi di Siena, Finmeccanica, Il Gioco del Lotto, Vodafone

Con il contributo tecnico di La Repubblica; Atac

Organizzazione
e servizi museali
Zètema Progetto Cultura

Editori
SILVANA EDITORIALE
Artisti
Gio Ponti
Uffici stampa
ZETEMA
Generi
design, personale
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Dopo il Palazzo Pirelli di Milano, anche Roma ricorda il grande architetto e designer italiano Gio Ponti (Milano, 1891-1979) agli inizi della sua carriera negli anni Venti quando, tra 1923 il 1930, assume la direzione artistica della storica Manifattura Richard-Ginori. Di questa produzione, segnata da un elevato pregio artistico, sono in mostra oltre cento opere tra disegni e ceramiche, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private.

Comunicato stampa

GIO PONTI
IL FASCINO DELLA CERAMICA

Al Casino dei Principi di Villa Torlonia di Roma dal
22 ottobre 2011 al 19 febbraio 2012 omaggio al grande architetto e designer
Gio Ponti con le ceramiche ideate per la manifattura Richard-Ginori tra il 1923 e il 1930

Roma, ottobre 2011

“Gli acrobati ci insegnano che tutto è immaginabile e possibile, al di là dei limiti, ma con lietezza, forza, coraggio e giovinezza, immaginazione, bontà”. Così Gio Ponti in una lettera alla figlia Lisa esprime la poetica alla base del suo repertorio figurativo, unico per carica innovativa, sottolineando il ruolo creativo dell’artista al servizio del bene comune. Dopo il Grattacielo Pirelli di Milano, anche Roma ricorda il grande architetto e designer italiano Gio Ponti (Milano, 1891-1979) con la mostra Il fascino della ceramica, al Casino dei Principi di Villa Torlonia dal 22 ottobre 2011 al 19 febbraio 2012.

Non a tutti è noto che Gio Ponti, tra i migliori architetti e designer italiani, inizia la sua carriera negli anni Venti: tra 1923 il 1930 assume la direzione artistica della storica Manifattura Richard-Ginori. Di questa produzione, segnata da un elevato pregio artistico, sono in mostra oltre cento opere tra disegni e ceramiche, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private. Promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico e dalla Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale, l’esposizione è curata da Dario Matteoni, con la collaborazione di Luciano Colantonio per la selezione delle opere ed ideata dalla Società Anonima Talenti.
Organizzazione e servizi museali sono di Zètema Progetto Cultura.

Fantasia creativa e innovativa nel confronto costante con la classicità. Questa è una delle possibili chiavi di lettura delle eleganti opere esposte, tra cui vasi, coppe, piatti, urne e alcuni disegni preparatori realizzati in lapis, matita e tempera. I decori sono ispirati ai temi dell'antichità classica, all’arte greca, romana, etrusca e all'eleganza neoclassica, come nelle ceramiche “Le mie donne”, “La conversazione classica”, le maioliche “Orfeo” e “Euridice” o “Il trionfo dell’amore e della morte”.

Nella mostra sfilano, in una sorta di raffinata messa in scena, donne tornite sospese su architetture classiche, avvolte da sbuffi di nuvole, animali in corsa, clown e pierrot, barche che veleggiano su mari agitati da sinuose onde: matrici figurative diverse si intrecciano nella produzione disegnativa di Ponti che guarda con attenzione anche alle esperienze contemporanee con esiti riconducili alla metafisica, al Novecento, al futurismo. Fin dagli esordi traspare una sottile vena di ironia: è in tale ironico distacco che possiamo ritrovare il segno della modernità. Nella produzione di Ponti ai pezzi di grande raffinatezza, come le ciste di ispirazione archeologica - opere uniche - si affiancano anche oggetti per il mercato corrente come i vasi dalle figure femminili e vegetazione o soprammobili quali “La terra promessa”, in cui due vignaioli reggono un grappolo d’uva, simbolo di vendemmia produttiva.

Dalle opere in mostra risulta evidente che il talento di Gio Ponti – “profondamente sincero nelle sue ricerche stilistiche e, quello che più conta, riccamente dotato di qualità inventive” come scrisse di lui nel 1923 Carlo Carrà – si manifesta fin dagli esordi rivelando, prima della celebrità come architetto, la sua originalità inventiva, dal segno ironico e moderno. Accompagna la mostra un elegante catalogo di Sivana Editoriale “Il fascino della ceramica” curata da Dario Matteoni.