Fogli di carta
Interpretati, usati e ritratti da tre artisti: Patrizio Vellucci, Rodolfo Guzzoni e Lorenzo Perrone.
Comunicato stampa
FINIRA' L'ERA DELLA CARTA PER ENTRARE IN QUELLA DEI TABLET?
Un percorso singolare che parte dalle opere di Patrizio Vellucci, interamente realizzate utilizzando il foglio di carta come supporto del suo lavoro artistico: "Dialogo con un foglio di carta", prosegue con Rodolfo Guzzoni che invece fa del foglio di carta il soggetto del suo lavoro pittorico: "Le cose non dette" e termina con Lorenzo Perrone che trasforma i libri in sculture: "Libri Bianchi".
Una mostra che ci mette a confronto con uno degli oggetti più utilizzati da tutti e da sempre, a partire dall'infanzia. I fogli di carta hanno permesso all'uomo di trasmettere la conoscenza non solo attraverso l'oralità. Rappresentano lo strumento più semplice attraverso il quale è stata possibile la trasmissione del nostro pensiero. Si potrebbe dire che il foglio di carta è alla base del nostro sviluppo, della nostra civiltà, tanto che persino sul computer apriamo virtuali fogli di carta per scrivere testi, per esprimere i nostri pensieri, per contenere le nostre parole.
Il riferimento visivo al foglio bianco, quando dobbiamo comunicare è immadiato, ma qualcosa sta cambiando. Da quando è stato introdotto il Tablet le parole non le conteniamo più in uno spazio circoscritto, ma le facciamo viaggiare con ancora più facilità usando una tavoletta e un collegamento Internet. Cambia il supporto e cambia anche il linguaggio, non più lunghi discorsi, ma stringati sms e twitter.
Abbandoneremo i fogli di carta? Abbandoneremo i libri e i giornali? La mostra ci porta ad una riflessione di estrema attualità e ci invita ad una confronto ravvicinato con il foglio di carta a cui, questa volta, spetta forse un nuovo ruolo sociale e con lui, cambia il modo di comunicare la conoscenza e di fare l'informazione.
Melina Scalise
IN ALLEGATO: Comunicato stampa dell'evento
PATRIZIO VELLUCCI
Dialogo con un foglio di carta
"Vellucci usa la carta come uno scultore adopera la materia tridimensionale. Lavora sulla capacità di assorbimento del foglio e il risultato del suo lavoro è il giusto equilibrio tra l'ordine e il caos, tra la casualità e la razionalità, tra un togliere e un mettere, tra un più e un meno.
L'acqua agisce sul foglio, si insinua nella trama, entra nelle sue venature, si imprime sulle molecole così come uno scultore userebbe le mani per plasmare l'argilla e le dita per ottenere il dettaglio.[...]"
Melina Scalise
RODOLFO GUZZONI
Le cose non dette
"Un foglio di carta, un corpo di carta, un oggetto di carta, un soggetto di carta. Nei lavori di Guzzoni, acrilici su tela, lo sguardo dell'osservatore si posa su un pezzo di carta stropicciato che si eleva davanti agli occhi emergendo dal fondo come sospeso, in assenza di gravità.
L'oggetto è ingigantito e la scelta pittorica dell'artista ci costringe a guardarlo minuziosamente. E' un corpo messo a nudo in ogni sua piega, in ogni suo minimo dettaglio. Il nostro sguardo diventa spietato, perché avido dell'infinitamente piccolo. L'occhio si insinua persino nelle pieghe, là dove l'ombra inghiotte la luce. Ma lì incontra l'ostacolo e si ferma. La ricerca del dettaglio viene abbandonata e si riconsidera l'insieme.[...]"
Melina Scalise
LORENZO PERRONE
Trascorsi sfogliati e biancori vitali
"I volumi divengono nuovi racconti, dirompenti e gridati per esplodere con forti tematiche sussurrate con sottili e puntuali accordi trasmessi dal sonoro richiamo di voci sottese.
Il passato e la storia non devo turbare pensieri candidi, ma dare al futuro una chiave di nuova lettura che riporti al valore del costruire, al senso del fare nella costante ricerca di un processo civile.
Il trascorrere del tempo deve volgere ad un nuovo trascritto individuale costruttivo e innovativo. Nel cogliere la poesia della vita si innesca dalle sue opere, un potente mezzo linguistico, che diviene arma bianca: una curiosa e coinvolgente espressione di nuova poetica.[...]"
Alessandra Coruzzi