Enrico Reffo – L’austera bellezza
Enrico Reffo (Torino 1831-1917) è uno dei maggiori talenti che la pittura sacra abbia saputo esprimere nella seconda metà Ottocento, dotato di una maestria formale capace di rievocare la migliore tradizione accademica di ascendenza italiana e francese. Si presentano per la prima volta al pubblico i cinque bellissimi cartoni preparatori per decorazioni murali realizzate in alcune chiese torinesi e un raro modello ligneo legato al cantiere di San Giovanni Evangelista.
Comunicato stampa
Una nuova stagione ricca di novità si apre per la Wunderkammer: innanzitutto un nuovo spazio espositivo, posto al secondo piano del Museo. La scelta rende più facilmente percepibile la sua specifica vocazione che è di offrire al pubblico alcuni saggi della qualità e della ricchezza del patrimonio grafico che il Museo conserva, una delle più cospicue raccolte italiane di grafica.
La mostra allestita per l’inaugurazione è dedicata ad Enrico Reffo (Torino 1831-1917), uno dei maggiori talenti che la pittura sacra abbia saputo esprimere nella seconda metà Ottocento, dotato di una maestria formale capace di rievocare la migliore tradizione accademica di ascendenza italiana e francese. Torinese di nascita, ma di origine valsesiana, Reffo visse in modo appartato, aderendo nel modo più sincero e profondo ai valori cristiani di cui si fece interprete.
I cinque bellissimi cartoni che si presentano per la prima volta al pubblico sono preparatori per decorazioni murali realizzate da Reffo in alcune chiese torinesi di nuova edificazione: le due grandi composizioni con gruppi di Angeli e la figura stante di San Giovani Evangelista sono legate alla decorazione dell’abside della omonima chiesa in corso Vittorio Emanuele; l’Angelo assiso con le chiavi di San Pietro è da riferire alla sacrestia della chiesa dei Santi Pietro e Paolo in largo Saluzzo; l’ultimo, raffigurante un Angelo che porta le Sacre Scritture, è in relazione alla chiesa dei Santi Angeli Custodi, in via Avogadro.
Accanto ad essi è esposto un altro oggetto legato al cantiere di San Giovanni Evangelista: si tratta di un raro modello ligneo, forse l’unico conservato tra quelli eseguiti dall’artista, con cui Reffo prefigurò la grande Crocefissione ideata per la decorazione del catino absidale della chiesa. L’intensa spiritualità delle figure realizzate dall’artista offrono un esempio alto della pittura di figura di seconda metà dell’Ottocento: la mostra offre quindi l’occasione per conoscere un artista di rango e scoprire alcune opere inedite del Gabinetto Disegno e Stampe della GAM.
L’impegnativo lavoro di recupero conservativo compiuto su questi delicati materiali in vista della mostra conferma l’orientamento che ha accomunato le diverse iniziative espositive che si sono succedute nello spazio della Wunderkammer dal 2009 ad oggi: occasioni di studio e di approfondimento sul patrimonio collezionistico del Museo che sono sempre state colte come opportunità per affrontare interventi di restauro su opere fragili, spesso offese dal tempo.
Giunti alla GAM nel 1917, i cartoni e il modello ligneo di Reffo sono frutto della donazione dei suoi famigliari. Esposti da Enrico Thovez negli anni Venti, di questi fogli si perse in seguito la memoria. La loro riscoperta e corretta identificazione è frutto delle revisioni inventariali compiute su questo patrimonio tra il 2002 e il 2007, un esempio della qualità del lavoro che ha permesso nel 2009 la pubblicazione del catalogo Disegni del XIX secolo della Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino. Fogli scelti dal Gabinetto Disegni e Stampe.