Di vaso in vaso

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO B&G
Via Lario, 13/A , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

sabato e domenica 15-19

Vernissage
15/10/2016

ore 11.30

Contatti
Email: mars.mailto@gmail.com
Sito web: http://www.marsmilano.com
Biglietti

ingresso libero

Curatori
Fabio Carnaghi
Generi
arte contemporanea, collettiva

Dopo il progetto “Vasi Comunicanti” al Midec – Museo Internazionale di Design Ceramico e la mostra “Articoli Fantasia” a Casa Testori ideati da Lorenza Boisi, Mars presenta per la tappa milanese del progetto nato a Laveno la mostra “Di vaso in vaso raccogliere frammenti indecisi” presso Studio B&G, in cui una collezione di vasi di artisti provenienti da differenti percorsi culturali rende possibile un confronto con pratiche espressive inconsuete per l’arte contemporanea.

Comunicato stampa

Di vaso in vaso
raccogliere frammenti indecisi

a cura di Fabio Carnaghi

Paola Angelini, Lorenza Boisi, Jacopo Casadei, Gianluca Di Pasquale, Daniele Giunta, Filippo La Vaccara,Corrado Levi, Yari Miele, Gianni Moretti, Vera Portatadino, Kristian Sturi, Michele Tocca, Devis Venturelli
inaugurazione sabato 15 ottobre 2016, ore 11,30
16 - 23 ottobre 2016

Dopo il progetto “Vasi Comunicanti” al Midec – Museo Internazionale di Design Ceramico e la mostra “Articoli Fantasia” a Casa Testori ideati da Lorenza Boisi, Mars presenta per la tappa milanese del progetto nato a Laveno la mostra “Di vaso in vaso raccogliere frammenti indecisi” presso Studio B&G, in cui una collezione di vasi di artisti provenienti da differenti percorsi culturali rende possibile un confronto con pratiche espressive inconsuete per l’arte contemporanea.
La mostra mette in luce la profonda relazione tra il vaso, inteso come oggetto di interni, quasi simbolo primario che contiene celando e al contempo manifesta esteriormente la sua forma e il suo decoro. Una corazza, un guscio, una protezione, un contegno che permea il contenuto in questo caso vitale di una natura recisa e fragile. In questi termini la destinazione urbana della suppellettile per antonomasia spinge ad una riflessione su quanto di naturale sopravviva nei meandri dell’insediamento umano prevalente, la città. Il terzo paesaggio, in cui la biodiversità tra natura endogena ed esogena predomina incontrastata quasi per un accidente germinativo, è luogo della ricchezza custodita e recondita. I vasi decorati dagli artisti, portatori della loro storia formale ed estetica, trovano nel contemporaneo la loro destinazione: mettere a dimora la fragilità di una natura estrema e composita, dalla cui diversità prendere spunto per individuare nei margini dimenticati la traccia di una possibilità di sopravvivenza e di rigenerazione. I vasi saranno presentati nell’allestimento di un jardin planétaire che racchiude l’identità frammentaria di una natura costretta in uno spazio liminare ma capace di trasformarsi in paesaggio e metafora umana.