Cosimo Veneziano – Estensione del dominio della lotta
Il titolo della mostra riprende il titolo del primo romanzo di Michel Houellebecq, pubblicato nel 1994. Nel dominio della lotta ci si batte tutti contro tutti senza mai vincere, senza mai poter vincere. Si desidera ardentemente qualcosa senza mai raggiungerlo, si cerca di colmare vuoti incolmabili, si soffre inseguendo la vita.
Comunicato stampa
Villa Contemporanea è lieta di presentare Cosimo Veneziano, artista che da alcuni anni indaga il rapporto tra cambiamenti sociali e territorio urbano; al centro del suo interesse ci sono le periferie, le architetture industriali e la relazione tra questi e la collettività.
La sua attuale ricerca artistica si inserisce nel recente dibattito intorno al recupero e alla rilettura di alcuni momenti della storia del XX secolo e che chiama in causa la soggettività e il significato dell’analisi storica in relazione al documento e al monumento; attraverso l’indagine dei monumenti più recenti è possibile ricostruire il vissuto di una società e capirne le trasformazioni. Emblematica é l’opera commemorativa “Questo è dunque un monumento?”, 2012, che l’artista ha realizzato nell’ambito del programma d’arte pubblica “situa.to”, curato da a.titolo e Maurizio Cilli, e che ha dedicato alle operaie della Superga, storica fabbrica torinese della gomma che tra gli anni ’30 e ’80 contava una manodopera prevalentemente femminile. A partire dalle testimonianze orali e dallo studio di documenti d’archivio della fabbrica, l’artista ha realizzato una serie di disegni impressi su lastre in cui ha ripreso i gesti che le operaie ripetevano durante la loro giornata di lavoro e la posizione delle mani sui macchinari. Le lastre sono poi state posizionate sul muro portante della fontana dei giardini Superga dove una volta sorgeva lo stabilimento, trasformando così la fontana in monumento che ricorda il lavoro delle donne in fabbrica.
Un’altra realtà torinese, quella della Fiat, è il punto di partenza x l’opera che Cosimo presenterà a Villa Contemporanea: un doppio lavoro che analizza un’epoca, la sua classe operaia e il profondo cambiamento che la fabbrica e, conseguentemente, la città di Torino hanno subito nell’arco degli anni. Partendo da una ricerca d’archivio dei luoghi e delle esperienze degli operai della Fiat, l’artista ha elaborato questo materiale e ha realizzato un’installazione formata da 33 disegni riprodotti su capsule di Petri che vanno a comporre un meccanismo di racconto per immagini.
Ma che cos'è stata la Fiat? Il progetto di Cosimo Veneziano racconta la storia della fabbrica, le sue contraddizioni e come essa abbia influenzato un’ intera città, sia a livello sociale che urbanistico. L'artista è partito da una ricerca archivistica attraverso i luoghi e le esperienze degli operai Fiat, per poi utilizzare tutto il materiale raccolto in
un continuo lavoro di costruzione e decostruzione. Veneziano ha infatti messo insieme tutte le informazioni - dalla catena di montaggio, agli scioperi, dall'immigrazione
al dopo lavoro – creando una mappa pulsante di segni e suoni, in cui ogni singolo tassello è diventato la cellula di un complesso organismo. Le Capsule di Petri (i vetri comunemente usati dai biologi per le colture in laboratorio) gli sono servite come supporto su cui tracciare immagini che raccontano i vari aspetti della fabbrica. Disposte a muro, in cerchio e connesse da tracce audio, sono illuminate da un fascio di luce bianca, come lanterne magiche di un teatro poetico in cui si esprimono connessioni e dati, ma soprattutto segni e icone.
Il titolo della mostra riprende il titolo del primo romanzo di Michel Houellebecq, pubblicato nel 1994. Nel dominio della lotta ci si batte tutti contro tutti senza mai vincere, senza mai poter vincere. Si desidera ardentemente qualcosa senza mai raggiungerlo, si cerca di colmare vuoti incolmabili, si soffre inseguendo la vita. Estensione del dominio della lotta come dire che prima si lottava solo per la sopravvivenza mentre adesso si lotta per molte più cose: il lavoro, l’amore, il sesso. I motivi per cui si combatte aumentano sempre di più.
Cosimo Veneziano (Moncalieri –TO, 1983). Vive e lavora a Torino.
E’ tra i fondatori e animatori del Gruppo Diogene e del progetto internazionale di residenza per artisti Diogene bivaccourbano.
Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’estero: La possibilità di un’isola (2009) presentato negli spazi dell’associazione Barriera e Non è cosa, Cappella Anselmetti nel Laboratorio di Storia e storie progettato da Massimo Bartolini a Torino; L’epoca delle passioni tristi (2010), Tirana Institute for Contemporary Art, Tirana; Estensione del dominio della lotta #1 (2011), We, Torino; Carte Blanche - L’archivio storico: quattro interpretazioni, Unicredit, Milano; Visions of Labour (2013) Kunsthalle Sao Paulo. Ha partecipato alla residenza Aperto 2011 - art on the border, distretto culturale della Valle Camonica, Edolo (Brescia); al programma d’arte pubblica Progetto Casanova. Quando un posto diventa luogo a Bolzano; al programma d’arte pubblica “situa.to” Questo è dunque un monumento?, Torino, a cura di a.titolo e Maurizio Cilli. E’ stato selezionato nel 2013 al programma di residenza per artisti a Lugar a dudas, Colombia, nell’ambito del progetto Resò e alla residenza C.A.R.S., Omegna.