Capriccio Romano

Informazioni Evento

Luogo
REAL ACADEMIA DE ESPANA
Piazza San Pietro in Montorio, 3 00153 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
10/05/2012

ore 20 con la presenza di Benedetta Tagliabue, Jacint Todó e Alex Susanna

Patrocini

Esposizione organizzata con il patrocinio di HP Hewlett-Packard y Melià Hoteles e coordinata da Miralles Tagliabue EMBT: Katrina Varian / Alessandra Pirovano Accademia Reale di Spagna a Roma: Arturo Escudero / Laura Limón

Generi
documentaria

Attraverso differenti istallazioni che occuperanno la sala delle mostre dell’Accademia l’emblematico Tempietto del Bramante si presenta come una reinterpretazione, costruita a partire da frammenti e capricciosi giochi di prospettive, di diverse architetture e spazi romani.

Comunicato stampa

Capriccio Romano, è un’esposizione commissionata da Alex Susanna, direttore aggiunto dell’ Istituto Ramón Llull e che nasce dalla collaborazione artistica tra l’architetta italiana Benedetta Tagliabue, responsabile dello studio Miralles Tagliabue EMBT di Barcellona, e l’ artista catalano Jacint Todó che già in precedenza avevano lavorato diverse volte insieme. Proprio per questo l’esposizione che verrà ospitata dall’Accademia di Spagna a Roma si propone come un nuovo dialogo tra le opere di entrambi. Attraverso differenti istallazioni che occuperanno la sala delle mostre dell’Accademia l’emblematico Tempietto del Bramante si presenta come una reinterpretazione, costruita a partire da frammenti e capricciosi giochi di prospettive, di diverse architetture e spazi romani. Tra gli spazi romani che saranno rappresentati come in un libro Pop-up a scala umana si contano diversi luoghi emblematici della città eterna: i mercati Traianei, i Fori Imperiali, La Scala Regia del Vaticano, o la prospettiva del Borromini a Palazzo Spada tra gli altri. Un’esposizione che riunisce cioè in pochi metri autentici capricci architettonici di Roma guidati dal Tempietto di Bramante , primo monumento paradigmatico del Rinascimento.

Attraverso questi collages fotografici tridimensionali di Tagliabue insieme con i dipinti di Todó si raggiunge la fusione tra il plastico e l’architettonico, che da come risultato una nuova visione dello spazio architettonico e del paesaggio contenuti nello spazio espositivo.