Bruno Vagnini – John Lennon Suite 1742

Informazioni Evento

Luogo
ONO ARTE CONTEMPORANEA
via Santa Margherita, 10 Bologna, Bologna, Italia
Date
Dal al
Vernissage
20/09/2013

ore 18,30

Artisti
Bruno Vagnini
Generi
fotografia, personale
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ONO Arte Contemporanea presenta John Lennon Suite 1742. Fotografie di Bruno Vagnini una mostra che presenta uno dei i momenti più significativi per la storia, la musica e l’arte del XX secolo.

Comunicato stampa

ONO Arte Contemporanea presenta John Lennon Suite 1742. Fotografie di Bruno Vagnini una mostra che presenta uno dei i momenti più significativi per la storia, la musica e l’arte del XX secolo.
Dopo il fugace matrimonio in Gibilterra, la neonata coppia Lennon-Ono, dà vita al primo Bed-In all’Hilton Hotel di Amsterdam, a cui seguirà un secondo, al Queen Elizabeth Hotel di Montreal, location scelta dopo il rifiuto da parte della città di New York di accettare Lennon, a causa del suo trascorso giudiziario, perché in possesso di cannabis. Il 1° giugno, John & Yoko decidono di accogliere, dopo i numerosi giornalisti e personaggi televisivi, anche alcuni studenti canadesi, tra cui Bruno Vagnini, all’epoca iscritto al corso di fotografia all’Accademia di Belle Arti di Montreal. La stampa non parla d’altro: il Bed-In, happening pacifista contro la guerra in Vietnam, realizzato da parte dell’ex Beatles e della moglie giapponese, catalizza l’attenzione di tutti i giornali, così, quando un coetaneo di Vagnini gli propone di raggiungere la coppia, il giovane italiano non rifiuta l’invito. I due aspiranti fotografi si procurano i tesserini e si precipitano al diciassettesimo piano del Queen Elizabeth Hotel, nella stanza 1742; vengono fatti accomodare nell’atrio della suite dove la piccola Kyoko gioca con chiunque entri, per niente spaventata dal continuo flusso di persone.
Bruno, nella macchina fotografica Nikon acquistata qualche giorno prima, ha con sé un solo rullino in bianco e nero con 36 scatti: poiché teme di non essere ammesso accanto al talamo più famoso della storia della musica, decide di scattare numerose fotografie alla bambina, come prova della sua presenza in quel luogo “sacro”. Egli racconta:

La luce fu la prima cosa che mi colpì in modo particolare: passare da una stanza senza finestre e illuminata artificialmente ad una finestra a tutta larghezza della parete fu come passare dalla sera direttamente al pieno giorno. Tutta la stanza era dipinta di bianco. Sui vetri della finestra, sul cui davanzale interno erano appoggiati libri, strani fascicoli non meglio identificati, un pacchetto di sigarette, una tazzina da caffè, vasi di fiori ed un orsacchiotto di peluche, c’erano attaccati con nastro adesivo grandi fogli da disegno con slogan inneggianti all’amore e alla pace. L’estemporanea galleria d’arte continuava poi sulle pareti della stanza arricchendosi anche di copertine di 33 giri. Sul letto rigorosamente bianco troneggiavano comodamente distesi John e Yoko che rispondevano alle domande di uno sparuto gruppetto di ragazzi…

Il fotografo, seppur alle prime armi e con la difficoltà dovuta alla posizione in controluce di Yoko e John stagliati davanti alla finestra, riesce a salvare ventisei scatti. A distanza di anni, dirà: “Riguardando quelle immagini, ho notato per la prima volta di aver colto in alcune di esse gli sguardi di due innamorati”.
Il 3 ottobre ci sarà inoltre la presentazione della rivista “Night Italia”, periodico che ha origine dalla rivista newyorkese "NIGHT", fondata nel 1978 da Anton Perich, già fotografo per "Interview" di Andy Warhol.