Arte Povera: era nell’aria?

Informazioni Evento

Luogo
MAMBO - MUSEO D'ARTE MODERNA DI BOLOGNA
Via Don Giovanni Minzoni 4, Bologna, Italia
Date
Il
Vernissage
13/10/2011

ore 18

Generi
incontro - conferenza
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Testi, eventi, mostre, manifestazioni che la preannunciano e la sviluppano negli anni intorno al ’68

Comunicato stampa

Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, in occasione della mostra
Arte povera 1968 in corso fino al 26 dicembre, propone una serie di
incontri aperti al pubblico legati agli specifici temi affrontati dal percorso
espositivo.
Gli appuntamenti traggono spunto dall’esposizione e dal ciclo di
conferenze organizzate dalla Galleria de' Foscherari di Bologna nel 1968
e dalle numerose proposte susseguitesi negli anni immediatamente
successivi, presentando al contempo i progetti editoriali che il MAMbo ha
dedicato ad alcuni esponenti dell’Arte povera.
Si inizia giovedì 13 ottobre alle ore 18.00 con ARTE POVERA: ERA
NELL'ARIA? Testi, eventi, mostre, manifestazioni che la preannunciano e
la sviluppano negli anni intorno al '68.
Partecipano tre protagonisti del dibattito dell’epoca: Renato Barilli,
Daniela Palazzoli e Concetto Pozzati, che ne ricordano e
approfondiscono alcuni momenti salienti nei rispettivi interventi.
Modera Gianfranco Maraniello, direttore del MAMbo e curatore con
Germano Celant della mostra Arte povera 1968.
Renato Barilli partecipa all’animata discussione scaturita intorno all’Arte
povera tra febbraio e giugno 1968, poi confluita in La povertà dell’arte –
Quaderni de’ Foscherari Bologna n° 1 (a cura di Pietro Bonfiglioli), con un
saggio dal titolo Un informale tecnologico? disegnando una ricerca dello
stato “primario” dell’arte che si realizza nel mondo “secondario” del
“banale tecnologico”. Una sorta di controproposta sull’Arte povera si
concretizza due anni dopo nella mostra Gennaio'70, 3° biennale
internazionale della giovane pittura. Comportamenti Progetti Mediazioni
(Museo Civico di Bologna) a cura di Barilli con Maurizio Calvesi e
Tommaso Trini, in cui vengono presentate opere di Anselmo, Boetti,
Calzolari, Fabro, Kounellis, Merz, Penone, Pistoletto, Prini, Zorio e altri
protagonisti movimento, con particolare attenzione alle nuove forme
espressive, in particolare alla videoarte.
Daniela Palazzoli cura nel 1967 a Torino una esposizione, dal titolo Per
un'ipotesi di Con temp l'azione, che si svolge in tre gallerie cittadine -
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Gian Enzo Sperone, Il Punto e Christian Stein – arricchita da eventi in
diversi luoghi della città, sul percorso che collega le tre sedi espositive.
Partecipano Alviani, Anselmo, Boetti, Fabro, Merz, Mondino, Nespolo,
Piacentino, Pistoletto, Scheggi, Simonetti, Zorio. Attraverso la
scomposizione di una parola chiave spesso applicata a un rapporto con
l'arte puramente passivo e percettivo, la con temp l'azione manifesta da
parte dei suoi protagonisti - cioè di tutti quelli che vi partecipano: artisti ,
critici, collezionisti, pubblico - un atteggiamento creativo propositivo,
mirante a una trasformazione attiva della realtà attraverso opere vissute
come esperienze di vita suscitatrici di futuro. In questa mostra, ispirata ai
concetti di TEMPO e di AZIONE, e di integrazione fra ARTE e E VITA , una
parte della critica ha successivamente individuato sia un’anticipazione
che un'integrazione di ciò che sarebbe stata l’Arte povera.
Concetto Pozzati è una figura attiva nel dibattito sul movimento artistico
nascente a fine anni Sessanta. Collabora già all’epoca con Pietro
Bonfiglioli e con la Galleria de’ Foscherari e durante l’incontro di giovedì
restituirà al pubblico una testimonianza diretta sul contesto culturale che
ha portato allo svolgersi a Bologna una delle prime mostre sull’Arte
povera, così come ai successivi sviluppi.
L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Per ulteriori informazioni:
www.mambo-bologna.org
Press MAMbo:
Elisa Maria Cerra - Tel. +39 051 6496653 – 608
[email protected]
MAMbo è sostenuto da:
Focus on Contemporary Italian Art in partnership con:
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CENNI BIOGRAFICI RELATORI
Renato Barilli ha insegnato a lungo Fenomenologia degli stili al corso di laurea
DAMS dell’Università di Bologna. I suoi interessi, muovendo dall’estetica, sono
andati sia alla critica d’arte che alla critica letteraria. Nell’ambito di quest’ultima si
può ricordare Dal Boccaccio al Verga. La narrativa italiana in età moderna,
Bompiani, Milano 2003, oltre a studi monografici che hanno riguardato Pascoli,
D’Annunzio, Svevo, Pirandello, Kafka, Robbe-Grillet. Tra i titoli di carattere
filosofico, Bergson. Il filosofo del software, Raffaello Cortina, Milano 2005. Il testo
di base del suo insegnamento è stato, per un quarto di secolo, Scienza della
cultura e fenomenologia degli stili, ora ripubblicato presso la BUP di Bologna.
Volumi riassuntivi della sua attività di docente si possono considerare anche
L’arte contemporanea, Feltrinelli, Milano 2005, e Storia dell’arte contemporanea in
Italia, Bollati Boringhieri, Torino 2007.
Daniela Palazzoli è critico d’arte di reputazione internazionale che ha contribuito
a lanciare e scoprire movimenti come Fluxus, l’Arte Povera, la Fotografia come
Forma d’Arte, e più recentemente la Global Painting e l’arte come pratica
multimediale.
E’ stata curatrice di importanti esposizioni museali per Istituzioni come la Provincia
di Milano, la Triennale di Milano, il Museo d’Arte Moderna di Nizza, la Fondazione
Agnelli di Torino, Palazzo Braschi a Roma, il Museo Nazionale del Cinema di
Torino, la Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino, Palazzo Strozzi a Firenze, la
Biennale di Venezia, la Galerie d’Art Moderne di Nizza fra le molte.
Fra i suoi ruoli istituzionali citiamo anche l’insegnamento prima, e la direzione poi,
all’Accademia di Brera di Milano, nonchè lo svolgimento di ruoli manageriali
presso Istituzioni come la Triennale di Milano.
Concetto Pozzati, artista di fama internazionale, dal '55 partecipa alle principali
manifestazioni internazionali, tra le quali: Biennali di Venezia del 1964, 1972, 1982;
Biennale di San Paolo del Brasile nel 1963, di Tokio nel 1963; Documenta di Kassel
nel 1964; Biennale di Parigi nel 1969. Ha tenuto proprie mostre antologiche a
Palazzo della Pilotta, Parma nel 1968; Palazzo Grassi, Venezia nel 1974; Palazzo
delle Esposizioni, Roma, nel 1976; Museo Forti, Verona, nel 1986, ai Musei di
Bologna e Modena nel 1991. È stato ordinario della cattedra di pittura
dell'Accademia di Belle Arti di Bologna, dopo aver insegnato a Firenze e Venezia
e aver diretto l'Accademia di Urbino. È stato assessore alla Cultura del Comune di
Bologna dal 1993 al 1996. È accademico di San Luca. Nella sua lunga carriera ha
avuto numerosi incarichi da Musei italiani e stranieri per allestire rassegne d'arte
contemporanea, partecipando insieme a storici e critici a comitati scientifici.