Il corpo dell’Abruzzo. Microstoria della performing art

Ivan D’Alberto, Sibilla Panerai e un intento dichiarato: documentare una forma d’arte effimera come la performance. E aprire l’Abruzzo a una storia inedita, tutta da riscoprire e valutare.

Probabilmente l’immaginario che si ha dell’Abruzzo è quello di una placida regione dagli ampi pascoli e dalla flora rigogliosa, colonizzata a malapena dall’arte contemporanea. C’è però chi ha eletto, negli Anni Settanta, le terre e le vigne teatine a location performativa; infatti nel 1972 Joseph Beuys approda a Bolognano, ospite dei baroni Buby e Lucrezia Durini, e qui ritornerà più volte mettendo in scena una serie di azioni incentrate sull’ecologia come Aratura Biologica (1975) e Difesa della Natura (1984).
Impossibile dimenticare l’importanza del contributo di Fabio Mauri in terra aquilana, insegnante di Estetica della sperimentazione all’Accademia di Belle Arti dal 1979. Coinvolgendo i suoi allievi, Mauri mise in scena lo “spettacolo globale sul Futurismo”, un’azione in anteprima nazionale a L’Aquila il 4 giugno 1980 e poi replicata a Roma, Milano e Venezia.
Il volume CORPO estraneo /straniero, scritto da Ivan D’Alberto e Sibilla Panerai, è un’attenta disamina della performance art in Abruzzo: dalla Gran Serata Futurista di Marinetti al Teatro Comunale dell’Aquila (1913) fino alla performance del Terzo Paradiso ideata e diretta da Michelangelo Pistoletto nel 2014.

Angelo Colangelo, Noli me tangere Offendicula, performance, Corso Umberto, Pescara 2009, foto Ottavio Perpetua

Angelo Colangelo, Noli me tangere Offendicula, performance, Corso Umberto, Pescara 2009, foto Ottavio Perpetua

La volontà dei due autori è di creare un vero e proprio regesto bibliografico che storicizzi tutte quelle manifestazioni performative che hanno avuto luogo in Abruzzo e che hanno coinvolto grandi personalità internazionali. A formare una nuova generazione di artisti e a innestare una novella e più attuale ricerca sono stati gli artisti ivi transitati, basti citare Carmelo Bene, Gino De Dominicis, Ilija Soskic e Luciano Fabro, maestri che hanno anteceduto le sperimentazioni di artisti più giovani quali Maria Crispal, Cristiana Palandri, Emanuela Barbi e Sislej Xhafa.
Altri importanti protagonisti sono i mecenati, i galleristi e i curatori che hanno dato vita a festival in cui si prediligeva la performance. Spiccano fra questi i Free International Forum organizzati a Bolognano da Lucrezia De Domizio Durini, le edizioni di Fuori Uso del gallerista Cesare Manzo, Linguaggi di Gabriella Di Censo e Beniamino Cardines e il più recente festival Corpo diretto e curato dai due autori.

Nicola Ruben Montini, Tip-Tap, 2013, Corpo Festival di Arti Performative, Pescara, photo Silvia Mariotti, Courtesy Galleria Massimodeluca, Mestre

Nicola Ruben Montini, Tip-Tap, 2013, Corpo Festival di Arti Performative, Pescara, photo Silvia Mariotti, Courtesy Galleria Massimodeluca, Mestre

Il titolo del libro vuole sottolineare come i protagonisti delle azioni siano provenuti e provengano tuttora per la maggior parte da fuori regione; inoltre l’aggettivo “straniero” è stato un epiteto che diversi operatori culturali hanno affibbiato a quei curatori che introducevano nella regione il linguaggio sperimentale della performance, un’espressione ancora poco codificata per il genere vigente.
Questo libro apre alla contemporaneità un territorio che ha vissuto ai margini del sistema dell’arte e documenta, inoltre, le esperienze professionali meno conosciute di grandi artisti italiani e internazionali. Come auspicano i due autori, una nuova storia da conoscere e rileggere criticamente.

Martina Lolli

Ivan D’Alberto & Sibilla Panerai – CORPO estraneo/straniero. Storia delle arti performative in Abruzzo
Verdone Editore, Castelli 2015
Pagg. 230, € 20
ISBN 9788896868447
www.verdoneeditore.it

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Martina Lolli

Martina Lolli

Curatrice e giornalista freelance nei settori di arte e musica. Dopo aver frequentato “La Sapienza” e l’Accademia di Brera (comunicazione e didattica per l'arte contemporanea) conclude la formazione con il corso per curatori CAMPO 14 alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.…

Scopri di più