Sergio Hernández – Tres Pasiones

Informazioni Evento

Luogo
LABIRINTO DELLA MASONE
Strada Masone, 125 , Fontanellato , Italia
Date
Dal al

tutti i giorni dalle 10,30 alle 19,00; chiuso il martedì.
L’accesso alla mostra è incluso nel biglietto di ingresso al Labirinto della Masone e consente di visitare anche le collezioni permanenti e il
parco.


Vernissage
16/09/2016

su invito

Biglietti

intero euro 18,00. Riduzioni indicate sul sito.


Artisti
Sergio Hernández
Curatori
Laura Casalis, Giorgio Antei
Generi
arte contemporanea, personale
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La ricerca artistica di Hernández ha molto di labirintico: avanza, si trattiene, svolta, torna sui propri passi, cambia direzione, avanza di nuovo… Si capisce, allora, perché Franco Maria Ricci abbia invitato Sergio Hernández a esporre nel Labirinto della Masone.

Comunicato stampa

Verrà inaugurata sabato 16 settembre alle ore 18.30 la nuova mostra autunnale del Labirinto della Masone dedicata all’artista messicano Sergio Hernández.

Cinquantanovenne, nato a Oaxaca, la città dei Mixtechi e di Rufino Tamayo, Sergio Hernández è una figura di prima grandezza nel panorama artistico latinoamericano.

La sua multiforme produzione s’ispira tanto alla natura (insetti, piante…) e alla tradizione indigena messicana quanto all’arte europea (di recente, per esempio, ha realizzato una serie di variazioni sull’anatomia scorticata del Cristo di Grünewald a Colmar).

Figlio della sua terra, interpreta il sentimento tipicamente messicano di una paradossale Apocalisse come origine, immergendo un mondo di presenze brulicanti in un bagno di pigmenti tossici: l’ardente cinabro caro agli alchimisti, l’azzurro cobalto, la biacca o bianco di piombo …

La tensione fra tradizione e innovazione gli ha consentito di forgiare uno stile inconfondibile. Nel Labirinto della Masone, il pubblico potrà ripercorrere alcune delle piste battute da Hernández negli ultimi anni, piste che, se per un verso convergono verso il Messico, per l’altro s’irradiano verso i quattro punti cardinali.
La ricerca artistica di Hernández ha molto di labirintico: avanza, si trattiene, svolta, torna sui propri passi, cambia direzione, avanza di nuovo… Si capisce, allora, perché Franco Maria Ricci abbia invitato Sergio Hernández a esporre nel Labirinto della Masone.

Aperta fino a metà novembre, la Mostra si inserisce nel solco delle precedenti esposizioni al Labirinto: di dimensioni contenute ma intese come suggerimenti o rivelazioni di cose poco note o sconosciute.

Giorgio Antei, curatore della mostra insieme a Laura Casalis, definisce Sergio Hernández “un artista maturo dotato dell’immaginazione di un ragazzo, che dipinge come per divertimento, talvolta reinventando magicamente la tavola periodica, talaltra scatenando cruente battaglie con soldatini di piombo, talaltra ancora portando a termine improbabili pellegrinaggi in Alsazia. Sembra dipingere per divertirsi, ma lo fa sempre con passione, la passione di un giovane ben fornito di malizia indigena”.

SERGIO HERNÁNDEZ

Sergio Hernández è nato a Huajuapan de León, Oaxaca, nel 1957. Dopo avere portato a termine gli studi a Città del Messico, nel 1987 è venuto in Europa dove è stato apprendista di tecniche grafiche nell’atelier parigino di Peter Bramsen.
Da allora la sua produzione artistica è stata eterogenea e feconda: si è cimentato in generi e tecniche diverse quali l’incisione, la scultura, la ceramica e, naturalmente, la pittura e il disegno, raggiungendo, ancora molto giovane, una posizione di riconosciuto rilievo nel mondo artistico latinoamericano.
Le sue opere figurano nelle collezioni permanenti di numerosi musei in America e in Europa.
Dagli anni Ottanta del secolo scorso il lavoro dell’artista è stato presentato in numerose mostre, in Messico e in altri paesi del mondo.

LABIRINTO DELLA MASONE

Il Labirinto più grande del mondo nasce a Fontanellato da un’idea di Franco Maria Ricci – editore, designer, collezionista d’arte, bibliofilo – e da una promessa da lui fatta nel 1977 allo scrittore argentino Jorge Luis Borges, nelle cui opere il tema del Labirinto è ricorrente.

Ci sono labirinti con Minotauri e labirinti in giardini colmi di delizie, labirinti in cui è bello vagare, labirinti mentali dove perdersi e poi ritrovarsi.

Quello di Ricci è un dedalo seducente disteso su otto ettari di terreno; Ricci lo ha progettato con l’aiuto degli architetti Pier Carlo Bontempi, che ha curato le opere murarie, e Davide Dutto, che ha disegnato la geometria del parco.